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Tesoro: Italia ha in portafoglio derivati sui tassi per 160 miliardi di Euro
La notizia sul prezzo pagato dal nostro Ministero del Tesoro a Morgan Stanley per chiudere delle posizioni in derivati sui tassi di interesse, posizioni aperte a quanto sembra negli anni ’90, ha scombussolato un po’ tutti. I mercati che si sono chiesti non solo se la notizia era fondata ma soprattutto se era “normale” pagare una bolletta così salata ad una banca per proteggersi dalla volatilità dei tassi di interesse. Una bolletta da 3.4 miliardi di dollari. Mica briciole.
Giustamente la cosa è stata oggetto anche di un’inchiesta parlametnare, visto che giravano voci che attualmente le perdite sui derivati in carico al Ministero del Tesoro si aggirerebbe sui 32 miliardi. Cosa ne è uscito fuori? Che i contratti di copertura sono pari a 160 miliardi di Euro, circa il 10% del totale dei bond governativi italiani in circolazione.
Come sempre occorre NON criminalizzare il ruolo dei derivati. L’importante è la gestione degli stessi. Se un derivato viene preso per dei fini di copertura, deve essere visto come un’assicurazione. L’importante è che non accada come in tanti comuni o enti periferici territoriali, dove diverse banche hanno proposto contratti derivati, promettendo guadagni facili (grave dolo delle banche) e, cosa ancora più grave, con amministrazioni locali che non avevano la più pallida idea di cosa significasse la parola swap, premio, e soprattutto senza sapere quale poteva essere il rovescio della medaglia. Perché, non dimentichiamolo mai, il rovescio della medaglia è il costo che poi, alla fine, ricade sempre e solo sulla collettività.
La cosa che però mi irrita non poco è questa. I derivati aperti dal Governo erano sicuramente indirizzati ad una protezione su eventuali rialzi dei tassi di interesse. Ora, noi siamo certamente dei pivellini con bassa cultura finanziaria, ma sono non so quanti anni che continuamo a parlare di TASSI in discesa e comunque fisiologicamente bassi. Ma porca miseria, chi stava a governare era laureato in economia all’Università di Topolinia? Ora però è NECESSARIO un serio e chiaro esame di coscienza e di portafoglio. Ci sono ancora in piedi 160 miliardi di Euro di derivati. Caro Dott. Monti, fatti due conti (fa anche rima) e cerca di capire SE queste coperture hanno senso. O per lo meno, mettete in piedi una gestione OCULATA dell’argomento. Coi derivati NON si scherza…
(Reuters) – The Italian Treasury holds derivatives contracts to hedge some 160 billion euros, or almost 10 percent of state bonds in circulation, the government has told the Chamber of Deputies. Education Undersecretary Marco Rossi Doria made the announcement in answer to a parliamentary question after US investment bank Morgan Stanley said it had received 3.4 billion euros to close derivatives contracts with Italy’s Treasury. Morgan Stanley’s announcement sparked controversy in Italy, with opposition lawmakers noting the sum paid was around half of what the government aims to garner this year from a hike in value added tax as part of its austerity measures. In answers recorded on the Chamber of Deputies website, Rossi Doria said the Treasury had actually paid Morgan Stanley 2.567 billion euros. He added that the state still has derivatives contracts worth some 160 billion euros, or nearly 10 percent of the 1.624 trillion euros of Italian bonds in circulation. He said the contracts with Morgan Stanley, made up of two interest rate swaps and two swap options, were closed under an “Additional Termination Event” clause. These co-called break clauses are rare in contracts involving sovereigns, and the clause was only present in the Treasury’s contracts with Morgan Stanley, Rossi Doria said.
He did not account for the discrepancy between the 2.567 billion euros he said the Treasury had paid to Morgan Stanley and the 3.4 billion euros referred to by the bank in its report to the US Securities and Exchange Commission. Italy’s use of derivatives to guarantee its public debt yielded a loss of 2 billion euros in 2011 in the form of higher interest payments and 4 billion euros in 2007-2010, official figures show.
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DT
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Fin’ora abbiamo accusato la grecia di aver truccato i conti. Adesso vista l’ignoranza di chi ci rappresenta e che la cosa ci tocca da vicino mi vien da pensare che buona parte della responsabilità sia delle banche. Il nostro sistema giudiziario sarà in grado di appurare l’esistenza dell’eventuale dolo ed eventualmente chi condannerà visto che probabilmente il reato sarebbe in prescrizione. Credo che importante adesso sia capire quanto questi derivati possano pesare sul debito pubblico anche per comprendere il senso delle prossime manovre finanziarie.
kry@finanza: Fin’ora abbiamo accusato la grecia di aver truccato i conti.
La cosa assurda, da quanto ho capito, è che la Grecia (o chi l’ha indota) ha “truccato” i conti solo perchè quando l’ha fatto non poteva farlo, ma è in buona compagnia, nel senso che altri stati, tra cui l’Italia, hanno fatto le stesse cose prima che fosse vietato, per cui, solo per questo motivo, ufficialmente non hanno truccato i conti. Smentitemi se ho capito male. 🙂
Per non parlare dell’ormai noto problema di cosa viene considerato da uno stato piuttosto che da un altro nel calcolo del debito e nel calcolo del pil.
Visto che è cosi tutto assurdo non vedo perchè non proporre come ministro delle finanze e degli esteri ROCCO SIFFREDI che per fotterti e mettertelo in ……… è uno che se ne intende alla grande.
A proposito di Italia e derivati sui tassi, una vecchia notizia che suona come la beffa oltre ai danni che l’euro (unito all’incapacità dei governanti di sfruttarne il lato positivo) ha provocato all’Italia:
http://www.zerohedge.com/print/84010