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Tasso FED: quando il primo rialzo? Ecco cosa sconta il mercato

Scritto il alle 10:40 da Danilo DT

fomc-primo-rialzo-tassiLa “prudenza” di Janet Yellen manifestata all’ultimo FOMC ha sicuramente tranquillizzato i mercati finanziari e messo una toppa a quella falla che si stava aprendo nei confronti della fiducia nelle banche centrali. Le correzioni viste nei giorni antecedenti all’evento suonavano quasi come una “minaccia”.

Il capo della FED ha risposto a questa minaccia in modo molto moderato e tranquillizzante, e quindi il mercato ha subito premiato il confermato scenario con un rimbalzo dai numeri importanti. Ora, ovviamente, in molti si chiedono questa prudenza fin dove potrebbe portarci.

Nel 2015? Ovviamente si, ma quando? Non avendo la sfera di cristallo, e anche nella consapevolezza di dover fare un’analisi previsionale sicuramente rivedibile, ci tocca analizzare l’unico dato ineluttabile che abbiamo a disposizione. Ovvero COSA sconta il mercato.
E per vederlo andiamo a vedere la curva future proprio del tasso FED.

Grafico future tasso FED

tasso-fed-funds-rialzo-exit-strategyCome vedete dal grafico, il mercato si aspetta un progressivo aumento nella seconda parte dell’anno. Direi praticamente scontato un primo trimestre senza cambiamenti importanti. Cosa potrebbe cambiare è magari qualche parola nel FOMC statement, sempre nell’ottica di preparare i mercati al “grande salto” verso quella exit strategy che porterà tanto per cominciare una innalzamento dei rendimenti e poi, chissà, magari in futuro anche un dimagrimento del bilancio FED. Ma è assolutamente presto per parlarne. Intanto guardiamo il grafico e cerchiamo di interpretare.

Direi che il momento oggi più papapile per avere un primo rialzo dei tassi è il FOMC del 23/24 giugno, che si trova proprio nell’area dove oggi il mercato sconta un tasso FED allo 0.25%. Il FOMC successivo è meno “papabile” in quanto in pieno periodo estivo e difficilmente la FED si andrebbe ad esporre in tale data (11/12 agosto).
Quindi il mercato oggi sconta fine secondo trimestre come momento più papabile per il primo rialzo dei tassi di ¼ di punto. Ma attenzione, tutto può essere anche rivisto, sopratutto alla luce dello straordinario PIL che ci siamo ritrovati ieri.

La crescita del pil americano nel terzo trimestre rispetto al secondo è stata rivista a +5%, il maggior tasso di incremento registrato per il periodo luglio-settembre dal 2003. La performance è nettamente superiore alle attese degli analisti (4,3%) e anche al tasso di crescita registrato nel secondo trimestre (+4,6%). (Source)

PIL-USA-SURPRISE-GDP«La revisione» del Pil nel terzo trimestre «indica che l’economia è cresciuta al tasso più veloce da oltre un decennio». A dirlo è la Casa Bianca la quale quindi ammette un’accellerazione oltre le attese. Ma c’è ancora molto da fare. Morale: molto potrebbe ancora cambiare. ma allo stato attuale il mercato si aspetta quanto sopra descritto.

Riproduzione riservata

STAY TUNED!

Danilo DT

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3 commenti Commenta
galactus
Scritto il 28 Dicembre 2014 at 09:36

Ahahahahahahahah PIL al 5%, e tutti gli altri dati economici importanti negativi. Ahahahaha sono bravi con le barzellette sti americani del piffero

Scritto il 30 Dicembre 2014 at 00:32

With respect… https://www.youtube.com/watch?v=9-QqkO_TNUo

(…)

… ^ The very substantial decline we have seen in oil prices is one of the most important developments shaping the global outlook. It will have different effects in different regions and could well have effects on financial markets, as we are seeing.

I think the judgment of the Committee is that, from the standpoint of the United States and the U.S. outlook, that the decline we have seen in oil prices is likely to be, on net, a positive.

It’s something that’s certainly good for families, for households.

It’s putting more money in their pockets.

Having to spend less on gas and energy, and so, in that sense, it’s like a tax cut that boosts their spending power.

The United States remains – although our production of oil has increased dramatically, we still remain a net importer of oil. Of course there may be some offset in the form of reduced drilling activity, and possibly some change, some reduction in cap-ex plans in the drilling area.

But, on balance, I would see these developments as a positive for the standpoint of the U.S. economy. ^…

J. L. Yellen (Federal Reserve, Chair, the), “Federal Open Market Committee: final 2014 – Press Conference” – December 17, 2014

http://www.federalreserve.gov/mediacenter/files/FOMCpresconf20141217.pdf … on page 8/23.

サーファー °l°

MovementS in aSSet priceS and capital flowS following U.S. monetary policy announcementS differ Significantly acroSS CountrieS.

The numbers talk … (speak-ing) … (sound) … which (kind of) CountrieS?

W_H-_ICH Countries are involved?

°l° © Surfer

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