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SENTIMENT e FONDAMENTALI: cercasi vero MIRACOLO
Inutile dire che la storia insegna nulla e l’avidità umana non fa che ripetersi ciclicamente. In questo caso la situazione è un po’ più complessa. Siamo nel bel mezzo di una campagna di espansione monetaria senza precedenti, con tutto il sistema coeso verso il mantenimento dello status quo. Quindi in questo momento stiamo vivendo la famigerata “bolla della liquidità” che però è sponsorizzata da chi l’ha prodotta e non solo. Governi e banche centrali, con la collaborazione delle grandi banche d’affari, tutti concretamente impegnate a far si che tutto quanto sta accadendo sui mercati, possa continuare.
Con tassi di interesse, ovviamente, che restano a zero altrimenti questo debito immane come lo si gestisce?
Quanto ho detto suona come una “polizza assicurativa” che vuole garantirci il futuro. Ma la storia insegna. Queste forzature non sono per sempre e soprattutto funzionano fintanto che la fiducia e la crescita economica restano difendibili.
La fiducia, anche tramite a tutti i media disponibili (social in primis), è facilmente influenzabile. Ma… i fondamentali?
In questo post preferisco non parlare di Europa per non creare confusione e preferisco concentrarmi su quello che è il mercato USA.
US Consumer Confidence index
Non c’è molto da dire, l’indice di fiducia dei consumatori USA resta al momento a livelli altissimi. Cosa che non si può dire in UE dove la situazione è decisamente più complicata. Ma come vi ho detto, questa è un’altra storia.
Quindi al momento il sentiment USA regge. Ma…i fondamentali?
Tanto per cominciare vorrei presentarvi un aggiornamento postato ieri su twitter dell’indice CESI.
#CESI: la crescita che i mercati stanno scontando, dove diavolo è?
Meglio la #Cina ma il resto male, e il CESI #G10 spiega tutto pic.twitter.com/TOegOhLHFp— (((Danilo DT))) (@intermarketblog) April 8, 2019
Da questo grafico la crescita economica su scala globale latita e quindi si vive sulla fiducia. MA attenzione, guardate questo altro grafico sempre tratto da twitter.
The FT says winter is coming :-/https://t.co/b1C48DggQx pic.twitter.com/UXWS1xyloB
— Peter Ceretti (@p_ceretti) April 8, 2019
L’amico Peter in una frase dice tutto. “The winter is coming”. Ma siamo appena giunti in primavera. Ma facciamo attenzione. Questo è un altro mondo, magari tarato sull’emisfero australe. Resta il fatto che al momento sia il mondo CORE che i paesi emergenti stanno faticando non poco.
MORALE: l’insostenibilità di questo trend di mercato, per un’eventuale prosecuzione, deve poggiare su qualcosa di straordinario, che vada veramente a cambiare gli equilibri del mercato. Basterà un accordo commerciale USA-Cina? Oppure ci vorrà dell’altro? Già mi vengono alle orecchie due famosi detti .
“Buy on rumors, sell on news”
“Sell in may and go away”
Non abbassiamoci a tali banali modi di dire. Ma resta il fatto che, per rendere sostenibile questo trend, deve arrivare qualcosa di straordinario. Auguri a tutti.
STAY TUNED!
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ciao alplet, secondo me se Powell tagliasse i tassi un gran toro non me lo vedrei proprio, perchè verrebbero enfatizzate le paure di recessione prossima e vincerebbe lo scenario tipo: Se Powell taglia allora sa qualcosa che a noi sfugge ect ect… tieni conto poi che a livello di P/E prospettico sul mercato USA siamo già al limite superiore e ci vorrebbe proprio qualcosa di straordinario, come suggerisce Danilo affinchè ci siano i presupposti per un ulteriore toro…..
a meno che, non abbia ragione Lukas che si esprime nel suo post
ciao pistarr, se Powell tagliasse per me salirebbe: come nel ’29. Powell taglierà sicuramente, ma quando ci sarà la recessione già arrivata.
Un gran toro lo vedrei se Powell tagliasse i tassi ora: però se lo facesse, per quello che so io, lo vedrei come un pazzo.