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SE NON COMPRO QUANDO COSTA POCO
Ciao a tutti. Rieccomi finalmente al comando della cloche, in ufficio, dopo un periodo passato fuori sede. E come promesso volevo chiudere un discorso, un ragionamento che è partito qualche giorno fa, con un post dedicato al P/E (price earning) a cui vanno ad aggiungersi tutti gli altri report in ambito di ratio p/e .
Se andiamo a vedere i dati macro in uscita in questi giorni , ricordati nel post di ieri, avrete notato una fase di difficoltà che continua ad essere viva ed attuale. I problemi, alla fine della fiera, sono sempre lì. Ora partiranno altre iniziative a sostegno dei mercati, ma siamo ancora ben lontai dal poter dire che il peggio è alle spalle, che abbiamo toccato il fondo e che si può tornare a comrpare a piene mani.
Ma siamo sinceri con noi stessi e con il mondo…
Andare ad azzeccare i minimi in questo mercato, dove tutto è tremendamente relativo, è assolutamente difficile. Non dico impossibile, in quanto un “colpo di fortuna” è tutt’altro che impossibile. E quindi, a noi cosa resta?
Non ci resta che l’analisi (sia tecnica che fondamentale, con tutti i report macroeconomici possibili ed immaginabili), la storia ed il buon senso.
Un’analisi di cosa ci resta
Partiamo dall’analisi. Come dicevo qualche giorno fa, oggi qualcosa si sta stabilizzando. Ma è presto per poter effettivamente parlare di inversione di tendenza dei dati. Ma è anche vero che i mercati finanziari si muovono in anticipo. E non vedo perché questa volta la cosa dovrebbe essere diversa. Non dimentichiamo però che mai come in questo periodo (a causa di una crisi più unica che rara) le certezze sono assolutamente poche e la poca trasparenza non è certo un buon invito all’investimento sull’equity.
Abbiamo l’intermarket. E qui, bisogna essere sinceri, lo scenario tende a migliorare. Le commodity si sono stabilizzate, il WTI ha ripreso tono anche se è sempre laterale, il CRB sta acquistando forza. E il rame, elemento fondamentale per monitorare un’eventuale ripresa, quantomeno ha smesso di scendere (ma di questo parlerò in un report nei prossimi giorni).
Abbiamo poi la storia ed il buon senso.
E su questi due aspetti, spesso e volentieri si possono fare dei discorsi in comune, nel senso che la storia ci aiuta a capire come sono andate in passato le cose e, con il buon senso, l’investitore ne può trarre le conseguenze.
E se l’analisi viene fatta con questo metodo (se mi è permesso il termine), un qualcosa di interessante salta fuori, anche se con tutte le limitazioni del caso, ma badate bene, con delle prospettive di lungo periodo che si rivelerebbero molto positive.
Il rapporto P/E di Graham-Dodd
Probabilmente avrete letto il post sul P/E di Graham-Dodd.
E’ uno dei metodi piùà utilizzati dai grandi investitori per scegliere le “perle nascoste” del mercato azionario.
Leggendo un report di un eccellente analista, James Montier di Société Générale, ho scoperto che ad oggi il rapporto P/E Graham-Dodd della borsa degli USA è pari circa. Tenendo conto dei rigidi criteri di selezione di questo “ratio” di valutazione (vedete il post per capirne la qualità e la struttura) possiamo dire che mediamente il mercato, oggi, sta regalando la maggior parte delle azioni.
Certo, sempre in questo report, non si esclude la possibilità (già anche vista in passato al raggiungimento di tali livelli di P/E) di ulteriori ribassi anche pari al 20% dalle attuali valutazioni, ma questo metodo si basa non su un ragionamento a breve termine, ma a lungo termine. Si ricerca il valore, quello nascosto, la qualità vera. E il tempo, come dice un amico lettore, è galantuomo e prima o poi i ritorni non mancheranno.
La storia, comunque sia, ci insegna che al raggiungimento di tali livelli di P/E , in un’ottica di lungo periodo, i ritorni non mancano di certo.
Conclusioni
Con questo, non voglio di certo dare l’input di un buy tutto e subito. Però voglio far capire che, molto probabilmente, chi oggi vuole iniziare a ragionare veramente alla Warren Buffett, può iniziare a prendere in considerazione molti titoli sui mercati finanziari.
Azioni che si possono trovare non solo sul mercato americano, ma in tutti i listini. La crisi ha colpito in modo violento e massiccio tutte le borse, creando debacle anche ingiustificate (per le dimensioni) a danno di società che oggi il mercato quasi “regala”. E chi vuole approfittarne, fregandosene della volatilità, e quindi con la chiara ottica di lungo periodo, senza però poi andare a guardare giornalmente l’andamento delle borse, questo momento potrebbe essere molto propizio.
Da buon piemontese, potrei anche farvi un banale paragone: per fare un buon Barbaresco (che io preferisco al Barolo) ci vuole un po’ di tempo, magari tutto subito sembra un vinaccio di terza categoria. Ma poi…
Morale: per chi si ritiene cassettista, ed è perennemente alla ricerca dell’occasione per comprare alla qualità a basso prezzo, se non compra ora che ci sono i saldi…
STAY TUNED!