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P/E INTERESSANTI ? Si, anzi no….
Mi capita spesso di fare delle ricerche su alcune aree o determinati settori. Ricerche sulle società con il miglior rapporto P/E sia per l’anno corrente che per il prossimo anno (basandosi su consensus e previsioni).In un momento come questo, dove la speculazione regna ed i fondamentali (vista anche l’oggettiva impossibilità di valutare le aziende) sono messi in un angolo, a causa di una crisi che al momento non si sa dove si fermerà, è veramente facile trovare sui mercati delle buy opportunities.Non voglio in questa sede fare un elenco dei titoli coi migliori ratio. L’elenco sarebbe lunghissimo. Ma vorrei focalizzare la vs. attenzione su un’analisi storica che va a “cozzare”in modo clamoroso questo tipo di valutazione.
Come sempre, lungi da me la volontà di fare del terrorismo psicologico, un po’ perché non è nel mio stile e visto il periodo non mi sembra proprio il caso, e un po’ perché questa è un’analisi fatta su dati storici.
A mettermi una punce nell’orecchio è stato, se devo essere sincero, l’amico Anonimocds che in un suo commento tempo fa parlava di rapporto P/E nella storia nei momenti di crisi e recessione. Ho provato allora a cercate un po’ di dati ed eccovi il risultato. Ovviamente il buon Anonimocds è invitato a dire la sua, cvisto che deve sentirti responsabile di questo mio post !!!
(ndr: ringrazio cmq CDS per la tua gentile disponibilità a discutere con il sottoscritto, sia forma privata, che pubblicamente tramite il canale del blog).
P/E interessanti sulla carta, ma…
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Partiamo da questo grafico. E’ il sovrapposto del solito S&P 500 di lungo periodo e del sui rapporto P/E espresso nel tempo.Non è molto visibile a livello di prezzi, essendo non in scala logaritmica, il ribasso e la recessione degli anni ’70 che volevo portarvi ad esempio. Anche in quel periodo le borse avevano visto un bel tonfo.Dove voglio arrivare con questa piccola analisi?Oggi il mercato, in area 700 punti, ha un P/E che si aggira sui 10,30.Però se guardiamo il grafico, nelle fasi di grande recessione, si è arrivati ad avere a che fare con P/E medi pari a 6.Dunque se la matematica non è un’opinione, possiamo fare due conti che, premessa, sono basati su dati storici.Stiliamo 2 ipotesi:
IPOTESI A: recessione ordinaria
In questo caso possiamo dire che il P/E espresso potrebbe essere vicino ai minimi e quindi le borse si avvierebbero alla chiusura del downtrend. Difatti in questi casi, il P/E è sempre stato compreso, come minimi, nell’area 8/10. Potenziale target per lo S&P 500 quindi: 588 (eccola qui che salta fuori nuovamente l’area 600 punti dello S&P 500) per un P/E a 8 e 735 (i valori attuali insomma) per un P/E in area 10.Per gli ottimisti, quindi, possiamo dire che il mercato ha toccato i minimi.Per i pessimisti, in questo ambito, abbiamo spazio ancora per un -20%
IPOTESI B: recessione violenta
Ma eccoci alla nota dolente. E se questa recessione NON è ordinaria? Cosa succede se il mercato si comporta come in passato?Dal grafico sopra esposto è evidente l’ area 6. Vogliamo prendere come range l’area 6-8 di P/E? Significherebbe un target per lo S&P 500 che si aggira tra i 440 e i 588. Se poi credete a qualcosa di peggio, come un P/E sotto i 6 ad esempio, cosa successa in passato in periodi di grave recessione, significa un rischio di dimezzamento delle borse dai valori attuali.
ATTENZIONE! NON E’ TUTTO.
Questa analisi è fatta prendendo in considerazione il P/E del 2008. E quindi, mi spiace dirlo, è un’analisi basata su utili dell’anno scorso. Ora, il 2009, lo si sa, sarà l’anno peggiore per gli utili e quindi i l P/E che avrei dovuto utilizzare non sarebbe dovute esser quello del 2008 ma il prospettico del 2009.Devo essere sincero?Mi è mancato il coraggio, o, meglio, il coraggio ce l’ho avuto a fare l’analisi, ma preferisco non pubblicarvi il risultato.Altrimenti sarebbe veramente terrorismo psicologico, acneh se inizia ad aleggiare nell’aria, come in questo post, la paura del 1929.
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