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Fondi : cari e poco redditizi
Vorrei riportare qui parte dell’interessante discorso fatto da Draghi, in data odierna, durante il suo intervento alla “Giornata Mondiale del Risparmio”. E’ una chiara denuncia ad un sistema che per forza di cose, deve subire un’evoluzione. Il sistema incriminato è quello del risparmio gestito.
Le parole di Draghi
La qualità dei fondi italiani è spesso insoddisfacente rispetto ai costi. “I fondi comuni aperti mostrano da tempo un andamento insoddisfacente. Dal 2002 al 2006, mentre il patrimonio dei fondi comuni europei è aumentato del 76%, i fondi collocati in Italia sono cresciuti del 31%, meno della metà”. Questo è quanto dice il Governatore della Banca d’Italia Draghi. Continua inoltre, dicendo che nel giugno del 2007, il patrimonio dei fondi di diritto estero ha superato per la prima volta quello dei fondi di diritto italiano. I motivi sono di tipo soprattutto fiscale (in quanto sono tassati sul risultato realizzato, anziché sul maturato). E’ questo un problema che da tempo è discusso ma senza soluzioni. serio, su cui occorre intervenire. Ma, come spiega una nota dell’ANSA, Draghi avverte che “lo svantaggio fiscale, se contribuisce a spiegare il calo dei fondi di diritto italiano, non basta a dar conto della lentezza dello sviluppo complessivo del mercato. Ha pesato la concorrenza di altri prodotti finanziari, dalle polizze vita ai titoli e prodotti strutturati. Ma l’industria italiana deve riflettere soprattutto sugli elementi che sono sotto il suo diretto controllo. La qualità delle gestioni – avverte – non di rado è insoddisfacente rispetto ai costi“. E l’andamento peggiore ha riguardato i fondi obbligazionari dove le commissioni sono particolarmente pesanti rispetto ai rendimenti. Non ci sono ragioni, secondo Draghi, perché l’industria italiana del risparmio gestito non possa svolgere un ruolo importante nel mercato europeo, contribuendo alla creazione di valore per i gruppi che ad essa partecipano.
Qualità gestionale ed ETF
Se devo essere sincero, Draghi non ha fatto altro che ripetere cose che conoscevamo fin troppo bene. L’unico consiglio che mi sento di dare, chiaramente molto disinteressato, è quello di scegliere per i Vs. portafoglio prodotti finanziari gestiti che abbiano comunque un valore aggiunto. Ovvero è meglio preferire dei fondi o SICAV gestiti da team con un track record molto positivo se raffrontato ai rispettivi benchmark di riferimento. Inoltre conviene usare i fondi quando si vuole investire in qualcosa di decisamente specifico o particolare (ad esempio l’energia rinnovabile, per dirne una). E se poi il gestore che avete scelto, scoprite che non è così bravo come sembrava, tanto che non riesce nemmeno a battere il benchmark? Poco male, non dimenticate MAI che ci sono sempre gli economici ma efficaci ETF.
Auguri…