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SCENARIO TASSI: CONFUSIONE TOTALE

Scritto il alle 10:56 da Danilo DT

Che le commodities stiano giocando un ruolo fondamentale a proposito delle dinamiche intermarket, ormai penso che lo avrete capito tutti. Dai corsi delle commodities possono derivare importanti reazioni e relazioni nei mercati obbligazionari ed azionari. E soprattutto, possono portare degli importanti cambiamenti alla politica monetaria delle Banche Centrali.
Già… Politica monetaria… Ma mai come in questo momento, secondo me, il caos e la confusione regna negli stanzoni delle Banche Centrali. Anche perché, come avrete capito, sono ormai diversi mesi che le varie politiche monetarie, un tempo di tipo “unidirezionale” (tutte nella stessa direzione), oggi invece si presentano in modo quantomeno variegato.

fed.jpgLa BCE sta per aumentare quantomeno di 25 bp.
La FED, dopo una serie sconsiderata di ribassi (contro una stabilità della BCE) aumenterà di qualcosa.
BOE al momento neutrale, come anche la Banca Centrale Australiana.
Ancora in dubbio sul da farsi per la Banca del Canada.

Questo è ovviamente un estratto del comportamento che molti istituti centrali stanno avendo o avranno. Ma se i grandi Big sono in confusione, immaginiamoci i più piccoli.
Come mai questa situazione?

Materie Prime 

La causa è tutta lì, nelle materie prime. La loro impennata ha procurato ovunque un forte aumento dell’inflazione, che in alcuni casi è diventata “Out of control”.
Ma allora che fare? Basta aumentare i tassi. E’ il modo più banale per dare un colpo all’aumento dell’inflazione. Ma questo significa semplicemente seppellire le già deboli prospettive di crescita economica. Con corposi aumenti dei tassi (che sarebbero più che normali con un’inflazione così alta) il rischio recessione diventa sempre più concreto.

Ma quindi…che cosa è meglio fare? Tenendo conto del fatto che ormai non possiamo “piangere sul latte versato” (per farla breve… Bernanke ha palesemente esagerato coi super tagli, secondo me!) resta una possibilità, che per certi versi è la più semplice, ovvero…non fare nulla, o comunque il meno possibile, proprio perché una mossa troppo aggressiva potrebbe avere effetti drammatici nell’uno o nell’altro senso.
Sarebbe quindi il mercato a fungere da “Regolamentatore Naturale”, anche se questo significherebbe, secondo me, il dover accettare mesi e mesi di totale piattezza, crescita bassa ed inflazione sempre sostenuta. Nella speranza che il rallentamento globale aiuti le materie prime a rallentare la folle corsa al rialzo, con ovvie positive ripercussioni sull’inflazione.
Questo è il mio personale pensiero. Poi ovviamente saranno i vari Bernanke &Co. a doversi giocare la partita. Sulla nostra pelle.

STAY TUNED!

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Grazie e buona lettura!
DT

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