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RELISIENZA drogata, ma fino a quando?

Scritto il alle 07:56 da Danilo DT

Goldilocks. Un mondo quasi fatato che sembra super resiliente malgrado tutto e tutti. Ci ritroviamo con un tasso inflazione galoppante che adesso tende a ridimensionarsi, anche se non per motivazioni strutturali. Il calo del prezzo dell’energia non si può certo dire elemento così affidabile per poter contribuire attivamente alla certificazione ad un nuovo momento di disinflazione. Abbiamo a che fare con un evidente momento di rallentamento economico, con un’economia che frena anche se meno del previsto. La frenata degli utili è evidente, ne abbiamo parlato nei precedenti post (vedi QUI ad esempio).

EARNING REVISION Q4 2022

La frenata la possiamo notare anche guardando altri indicatori macroeconomici e proprio su questo blog ho avuto modo di riportarvi un sacco di dati e di grafici su questo argomento. Quindi credo sia difficile negare l’evidenza. Malgrado tutto questo, l’economia tiene bene. E spesso ci stupiamo persino per come riesca ad essere così forte nonostante i violenti rialzi dei tassi che dovrebbero “ammazzare” ogni speranza di ripresa economica.
Già, tutto vero, però spesso dimentichiamo da dove veniamo.

BANCHE CENTRALI? Remember it! E non solo

I mercati scommettono su una pausa a breve della stretta monetaria, ma le banche centrali sono impegnate a raffreddare l’economia per sconfiggere l’inflazione. La Banca centrale europea (Bce) in particolare è alle prese con due grossi problemi rispetto alla Federal Reserve (Fed):

  • il primo è rappresentato dalla corsa dei salari, che rischiano di accelerare oltre la soglia del 3%, considerata pericolosa perché potrebbe alimentare pressioni inflazionistiche;
  • il secondo è la qualità dell’inflazione, che soltanto per un terzo è controllabile dalla politica monetaria, mentre per due terzi è un’inflazione da offerta, legata agli shock sul prezzo dell’energia o a strozzature logistiche, quindi più difficile da spegnere alzando i tassi di interesse.

Ma non dobbiamo fermarci alle banche centrali. Non dimentichiamo infatti che il mix atomico è stato generato NON solo da FED, BCE, BOJ ecc. ma anche dai governi. Un esempio eclatante ce l’abbiamo proprio con il nostro benchmark, gli USA.
Infatti solo negli Stati Uniti 5000 miliardi di dollari sono andati a cittadini e imprese. Vi ripeto, 5 trillioni o se preferite ve lo scrivo in cifre.

5.000.000.000.000 USD

Una cifra immane che sommata agli stimoli monetari, ha generato un cuscinetto importante per l’economia ed ha contribuito anche ad un importante incremento dei risparmi dei singoli cittadini.

Tutto questo ha dato “solidità” al risparmiatore USA, che quindi si è sentito arricchito (malgrado il suo perenne status di consumatore seriale oltre le sue possibilità) e quindi ha avuto benzina da spendere anche nei momenti di difficoltà. Come questo. Che poi il debito pubblico sia decollato (come ovunque) è un dato di fatto ma questa è un’altra storia (vedi debt ceiling).

RISPARMI USA: ridotti al lumicino e le carte di credito…

Dove sta il problema? Che proprio questo polmone che ha tenuto in piedi l’economia, i consumi e tutto il resto si sta esaurendo in un contesto inflattivo non ancora risolto ed un quadro macroeconomico che, ciclicamente, ha bisogno ancora di rallentare prima di ripartire per un nuovo macrociclo pluriennale.

E con un debito privato che decolla. Per esempio le carte di credito… Il tutto con tassi di interesse in chiara salita. Non uno scenario idilliaco…

 

Ora la cosa che dobbiamo capire è quando questa situazione potrebbe influire sui prossimi dati macroeconomici, senza mai dimenticare che negli USA come in Europa, il cosiddetto QT (quantitative tightening) potrebbe portare una ulteriore accelerazione di una fase correttiva sui mercati finanziari. Dite che sono troppo pessimista? In realtà è una questione di realismo e vorrei domandare agli amici lettori il loro punto di vista che vada oltre alla semplice manifestazione ottimistica in tono nazional popolare “ visto che era sceso molto non può che risalire”.

QT in action but… what about SP500?

 

STAY TUNED!

Danilo DT

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3 commenti Commenta
kociss01
Scritto il 14 Febbraio 2023 at 09:46

Quando si diceva “le borse si arrampicano su un muro di paura” ecco questo sembra calzare a pennello, cosa sanno i mercati che noi non sappiamo??? l’inflazione verra’ veramente domata? le banche centrali ricominceranno a pompare altra liquidita?? opure andremo a sbattere contro un muto da qui a questa estate??? la guerra non fa piu’ paura?? e’ gia’ finito tutto a tarallucci e vino? NON CREDO PROPRIO…MI SA CHE CI ATTENDE UN BRUSCO RISVEGLIO (spero di sbagliarmi).

Una cosa pero’ MI e VI CHIEDO: come mai alcune borse europee (italia francia, germania londra MA NON ZURIGO) HANNO RAGGIUNTO E SUPERATO I LORO VALORI PRE INVASIONE UKRAINA E IN VECE LA BORSA USA (SIA SP550 ,DY, RUSSLE, NASDAQ SONO ANCORA L DISOTTO ?? COME VE LA SPIEGATE QUESTA STRANA DICOTOMIA?? l’europa e’ veramente messa cosi’ meglio rispetto agli usa ? o e’ solo speculazione destinata a rientrare presto?

aiccor
Scritto il 14 Febbraio 2023 at 12:14

beh….se vuoi risposte non ne ho ma domande tante, ad esempio: perchè la borsa del regno unito è ai massimi storici? come mai obbligazioni lunghe vedi Austria a 100 anni, non vanno a ruba se è vero che l’inflazione cala? (valgono UN TERZO rispetto ad un anno fa e sono AAA), chi domanda tutto sto petrolio se i consumi sono in calo? perchè l’oro muove poco con inflazione alta e guerra da tutte le parti?

sandrosebastiani
Scritto il 14 Febbraio 2023 at 18:55

Analisi che condivido in pieno, ma aggiungo un dato che credo importante. Gli USA e un pò il resto dell’occidente sono in “quasi guerra”, per cui è probabile che inflazione – disoccupazione non caleranno in maniera significativa. Il PIL continuerà ad aumentare spinto dallo stop strategico alla globalizzazione (in chiave anticinese), alla implementazione di sistemi energetici sovrani e al riarmo. Gli utili verranno anche da tutto ciò. Pensiamo al mega piano USA sull’energia, Al piano UE appena annunciato in risposta a quello USA, pensiamo al PNRR, pensiamo al nostro improvvido 110% quanto ha spinto economia e inflazione. Ergo: io mi tengo ancora un pò di BTP Italia a 3/4 anni

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