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RECESSIONE USA: inutile aspettarla adesso, i tempi non sono maturi.

Scritto il alle 13:00 da Danilo DT

Se restiamo legati agli stereotipi tradizionali, ci sarebbero tutti i segnali di allarme possibili ed immaginabili. Ma sappiamo benissimo che questo “mondo” non è tradizionale, in quanto inondato di liquidità che funge da “cuscinetto” ed assorbe o attutisce tutte le problematiche.
Quando si guarda ai segnali premonitori di una recessione, uno degli indicatori più classici è lo spread 10-2.
Nulla di matematico (quindi il fatto che avete scoperto il risultato della sottrazione non vi metterà in posizione di privilegio) ma si tratta di un differenziale di rendimento tra i titoli a 10 anni contro i paritetici a 2 anni. Nella fattispecie stiamo parlando dei bond governativi USA: quindi differenziale di rendimento tra US Treasury a 10 anni contro quelli a 2 anni.

In linea di massima il principio è il seguente. Se il rendimento del titolo a 10 anni si avvicina sempre più a quello a 2 anni, significa che il mercato (banalizzo) vede possibile una recessione.
Dove sta la notizia? Che il differenziale 10-2 USA è ai minimi dal 2007, non proprio un anno felicissimo per l’economia USA, un anno che diede il via alla famosa crisi subprime e a tutto quello che poi comportò su mercati ed economie.
Però bisogna essere onesti e porsi questa domanda: è veramente possibile che gli USA siano vicini ad una recessione?
Innanzitutto è evidente quanto spiegato prima: la copiosa liquidità presente nel sistema garantisce ancora un cuscinetto importante. Inoltre potremmo essere alla vigilia di una nuova ed importante riforma fiscale, anche se forse controversa e non così semplice da approvare.
E poi se proprio vogliamo dirla tutta, sarà anche vero che siamo ai minimi dal 2007 ma…guardate voi stessi il grafico.

Come vedete la tendenza del grafico dello spread 10-2, oggi è decisamente opposta a quella che i si ritrova quando poi arriva la recessione (in grigio). Morale: inutile farsi illusioni. Ci potrebbe essere un rallentamento, questo si, ma è ancora presto per cantare il “De Profundis” per l’economia USA in quanto sembra proprio abbia ancora delle cartucce da sparare.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

3 commenti Commenta
alplet
Scritto il 7 Novembre 2017 at 13:40

Si, quando i titoli di stato a 2 anni rendono di più di quelli a 10 anni è evidente che si hanno problemi seri, da cui poi sono sfociate le recessioni indicate nel grafico. Ma siccome siamo imbottiti dei farmaci delle banche centrali (cioè della liquidità artificiale), non sarei così certo degli indicatori tradizionali; cioè un cambio di scenario potrebbe essere anche estremamente repentino.

alplet
Scritto il 7 Novembre 2017 at 13:54

Le banche centrali hanno sostanzialmente deciso quanto siano i rendimenti dei titoli a breve. Se lo avesse deciso il mercato quanto sarebbe oggi questo rendimento? Le banche centrali possono decidere i tassi, ma non possono decretare che non avverrà una recessione.

adsodimelk
Scritto il 7 Novembre 2017 at 18:47

Illusioni di cosa??? Di scendere? Ma sei suonato? Ma per una volta che si può salire e fare qualche soldo ti lamenti pure e vuoi pure la correzione? Ma tu sei un danno e basta, oltre che incaponito sulle solite manfrine da teologo dei ribassi.

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