RECESSIONE USA: CHIARA AMMISSIONE
Ce n’è andata di tempo, ma alla fine non hanno potuto non ammettere la realtà dei fatti.
Moody’s, tramite il suo ufficio studi, ha ammesso che se il timore recessione prima era solo una teoria, sta diventando pian piano una chiara realtà.
Il problema iniziale, come sapete, è stato lo scoppio della bolla immobiliare, che ha poi portato con un devastante “effetto domino” la crisi di banche ed assicurazioni. Questa crisi era stata descritta come alcuni come “risolvibile” senza nemmeno passare attraverso l’anticamera della recessione, ipotizzando solo un rallentamento economico. Su questo blog invece, abbiamo sempre sostenuto non solo il rischio recessione, ma addirittura il periocolo stagflazione.
Ma non facciamo il passo più lungo della gamba e analizziamo i dati di cui disponiamo.
Recessione: ora 27 ma poi….
Dicevamo di Moody’s. La nota agenzia di rating ed analisi americana ha detto che in molti Stati USA era presente il pericolo recessione, pericolo che ora si è concretizzato. Ma attenzione. La situazione sta rapidamente degenerando, confermando quindi le nostre tesi.
Dal grafico qui a fianco, vedrete quali sono gli stati USA che attualmente sono GIA’ in recessione. Sono in tutto 27, più altri 14 che entrerrano nel gruppo dei cattivi molto presto. Un caso a parte sono stati come il Texas e Alaska, guarda caso ricche di materie prime.
Per farla breve, ci hanno cercato di far bere uno scenario inesistente, facendoci credere che tutto poteva essere risolto in quattro e quattr’otto.
I nodi sono venuti al pettine. E non è che l’inizio della fase quattro della crisi: la crisi dei consumi e del credito al consumo.
Onde evitare strane cose, io ve l’ho poi detto con congruo anticipo, già molto tempo fa…
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