Quattro chiacchiere tra amici

Scritto il alle 17:29 da Danilo DT

pranzo_lavoro

Questo è un post molto diverso dal solito.

Racconta di un pranzo di lavoro che il sottoscritto ha avuto ieri in un ristorante della collina del torinese. In questo piccolo incontro, oltre al sottoscritto, erano presenti degli amici che sono, probabilmente, alcune delle più capaci e valide controparti italiane per la gestione del risparmio. Persone con cui ho un rapporto schietto e sincero (mancava però la Birra Moretti…), persone con cui si parla in modo molto libero ed aperto, in un ambiente dove non esiste il budget, non esiste il dover vendere qualcosa, ma esistono solo dei pareri, delle opinioni, delle idee.
L’occasione era, ovviamente, il ritrovarsi per salutarsi e fare quattro parole.
Poi però, come era giusto che fosse, sono arrivati i commenti e i giudizi sul mercato. E in qeust sede pensavo di rendere conto alla comunità di lettori di IntermarketAndMore qua’è la view indipendente sui mercati, squisitamente dal punto di vista fondamentale.

Meno negativi del sottoscritto

La cosa che mi ha sorpreso non poco, è il fatto che, alla fine della fiera, il corvaccio del gruppo era proprio il sottoscritto.

Sia E., scuola ed intermediario USA e sia S. , scuola svizzera (abbiate pazienza, ho “scudato” anche i loro nomi!) e per certi versi anche A., alla corte di un intermediario britannico, erano tutti e tre concordi su questi aspetti che ora andrò ad illustrarvi. (Per completare l’opera, c’era anche V., italiano verace di origine napoletana).

Per farla breve, secondo queste tre persone (ripeto, view convergente e per questo degna quantomeno di nota):

A) La crisi, quella vera è finita. Il peggio è passato e lo scenario “double dip” resterà un’ipotesi che non diverrà realtà.

B) C’è la concreta possibilità di rivedere non solo i massimi periodali, ma di addirittura ritoccarli al rialzo. Il più positivo dei tre, E. , vede addirittura un potenziale upside del 20% da qui a fine anno. E comunque, secondo loro (e i loro riferimenti), la correzione attuale potrebbe non essere profonda, anzi, si potrebbe tradurre in un’eccellente buy opportunity.


C) Poi però…tutti concordano sulle difficoltà del 2010. Per farla breve, un buon 2009, ma poi un 2010 dove arriva l’incertezza più assoluta. E. (USA) ricorda infatti che il governo USA ha deliberato beh 787 miliardi di dollari U$A in sostegno all’economia, utilizzandone al momento solo il 20%. Quindi di cartucce da sparare ce ne sono ancora. E queste cartucce sosterranno il mercato in caso di problemi o rischi vari. Poi però…finite le cartucce… la domanda che dobbiamo porci è la seguente: Riuscirà il mercato a stare in piedi da solo senza il sostegno pubblico?

D) 2010 parte seconda: a questo punto si scatena la bagarre. S. non ha dubbi. Si crolla. Causa inflazione e mancanza sostegno pubblico. A. vede grossi problemi in Europa, causa anche Euro debole. E in Gran Bretagna… beh… grane grosse. V. ha una visione più serena e meno cupa. E. invece, teme molto anche lo scenario tassi. Casa madre ha una view “flat” ma un’eventuale ondata inflativa potrebbe falcidiare in maniera decisiva la crescita economica.

E) Quindi, mettendo tutto insieme, ecco lo scenario medio che è venuto fuori da questo summit improvvisato ma interessante, in quanto di è rivelato un tavolo di confronto valido e costruttivo. Possibilità di un’ulteriore estensione del rally, con possibilità ancora di rialzi. Ma poi, dal 2010 regnerà l’incertezza e si vivrà molto probabilmente in un “tunnel” di volatilità e di lateralità (coi listini probabilmente pizzicati tra i 1020 e gli 800 punti). Scenario che potrebbe durare per diversi anni.

F) Exit strategy: inutile pensare oggi all’exit strategy. Non ci sono i presupposti. Se arriverà, sarà legata soprattutto ad una necessità. Questa necessità si chiama inflazione. E nei prossimi mesi, più che di exit strategy si continuerà a parlare di sostegni, di tagli fiscali, di benefici epr le imprese e di sostegni al sistema bancario. Quindi ancora interventismo e non exit strategy.

G) Tassi: tutti concordi sulla piattezza del momento e scenario in evoluzione dalla metà del 2010

H) Ribilanciamento globale: assisteremo ad un ribilanciamento globale, non solo nel peso degli investimenti con evidente maggiore peso dei mercati emergenti, ma anche nei comportamenti dei consumatori. Quindi Mr. Smith più risparmiatore e meno consumatore, ma Mr. Wang e signor Rossi esattamente il contrario, quindi più consumatori e meno risparmiatori. Quindi in ottica di asset allocation privilegiare i Paesi Emergenti

I) Molto interessanti i bond emessi dai governi emergenti in valuta locale (ndr: ocio ragazzi, in questo ambito, meglio affidarsi ai gestori)

J) C’è ancor un po’ di valore nei titoli corporate Investment Grade, ma ormai gli spread sono quasi arrivati al capolinea.

K) Tra i paesi emergenti risulterebbe India vincente sulla Cina

Ecco fatto. Questo è quanto. Ovviamente prendete il tutto con le molle, in quanto è stato un discorso assolutamente informale, e forse per questo più valido ed interessante. Credo che qualche valutazione in più ci sia giunta. Ma poi, sia ben chiaro, prima di investire, è corretto fare un esame di coscienza e capire cosa veramente si vuole dal nostro piccolo portafoglio d’investimento.

STAY TUNED!

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DT

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