ONDE E VIRUS DELLA CRISI ECONOMICA
Chi di voi conosce questo blog da più tempo, probabilmente si ricorderà uno degli articoli più caratteristici della crisi economica e finanziaria scritti nell’estate scorsa. L’articolo si intitolava “Deaglio, Mr. Smith e i consumi” , un piccolo ed essenziale vademecum sulla situazione della crisi e sulla sua potenziale evoluzione all’interno del ciclo economico.
Le ondate erano state previste in tre fasi. Poi si era messa in preventivo la quarta.
Ed inesorabilmente, anche questa è arrivata…
Anche questa volte prendo a modello l’analisi del Prof. Mario Deaglio , eccellente studioso macroeconomico mio concittadino e mio ex docente universitario e professore della Facoltà di Economia e Commercio di Torino.
All’origine del discorso della crisi finanziaria “ad onde” c’era ovviamente:
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1 – la crisi immobiliare, con i suoi bei subprime e derivati che hanno devastato i mercati finanziari e l’economia in generale. Da questa crisi ne sono poi derivate:
2 – la crisi finanziaria, che si poggiava su un castello di carta, ed in seguito la crisi energetica, che però ha avuto un impatto limitato in quanto le commodity, complici sia il rallentamento economico ed il deleveraging sono letteralmente crollate.
3 – la crisi delle borse, causate dalle svalutazioni legate ai precedenti due gradini
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A questi tre livelli va aggiunto il tassello che avevo definito nel post sopra citato (ovvero questo) come drammatico, il quarto gradino , od onda se preferite
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4 – la crisi reale. Conseguenza: crollo dei consumi, frenata decisa del ciclo economico e bilanci aziendali che vanno a rotoli. Borse ovviamente che vanno al tappeto, sentiment sotto le suole delle scarpe, attitudine al rischio pari a zero, disoccupazione che lievita ai massimi storici …
La crisi è come un virus
Ho sempre paragonato questa crisi ad un virus (e chi segue il blog lo sa) che deve essere curato. Solo che questo virus, se una volta aveva intaccato solamente il settore immobiliare, oggi ha intaccato tutto il tessuto economico mondiale. I governi e le banche centrali stanno cercando di “curare” il sistema. Ma la situazione è difficile. Tanto per cominciare non si sa fin dove si spingerà la malattia, e tantomeno dove ci porterà a livello temporale.
I dati economici in uscita sono sempre negativi (sono i bollettini medici), e l’economia (il paziente) continua ad essere infettata in modo grave.
Riuscirà la cura a risollevare la situazione? Presto per dirlo.
I governi si stanno inventando le cose più strane. Addirittura in certi ambiti sembra di essere tornati a livello del protezionismo.
E tutto questo porta alla cosiddetta quinta ondata, quella del malessere economico-politico- sociale.
Fase Cinque
Ovviamente l’arrivo della quinta ondata non necessita della “chiusura” della quarta ondata. Quindi, pur essendo in piena crisi reale, la nostra società inizia a nutrire un forte malcontento, si sente nell’aria quella sitazione pesante come di malcontento. E’ il segno più grande che il virus è entrato non solo nel tessuto economico, ma anche nel tessuto epidermico dei consumatori.
La strada è ancora lunga
Questo post non farà certo contenti coloro che intravedono la cosiddetta “uscita dal tunnel”. Io personalmente, come avrete acnhe avuto modo di vedere nel post-video TRENDS sullo S&P 500 e quindi sulle borse mondiali , sono ancora convito di un deterioramento del sentiment delle borse e di potenziali nuovi minimi in arrivo entro il 2010.
La crisi, purtroppo, non è finita. Il virus c’è ancora vivo ed è tra tutti noi. Certamente i governi continueranno a spolparsi (ma chi paga?) per trovare soluzioni e cure adeguate. Ma la sensazione che si ha che solo una cosa potrà veramente farci uscire dalla crisi, ovviamente accompagnati da una positiva gestione della crisi economica da parte della classe governante, e questa cosa purtroppo è di quanto ci sia di più infinito ed imponderabile: il tempo.
STAY TUNED!