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Crisi o non crisi…questo è il problema…
In questi giorni continua a farmi la stessa domanda. Ma come diavolo è possibile?
Il mondo ha visto scoppiare una serie di bolle (immobiliare, subprime, derivati), i cui effetti reali non sono ancora stati somatizzati dalle varie economie, e i mercati finanziari, come reazione, che fanno? Continuano a salire. Però…
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L’FMI in questi giorni ha messo nuovamente in allerta tutti: “Signori, la cifra polverizzata potrebbe raggiungere cifre superiori ai 200 miliardi di dollari” ( $200.000.000.000 , scritta così fa più effetto…). Mentre, se ben ricordate, Bernanke stimava un 50 miliardi, che già faceva venire il mal di mare.
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A testimonianza che la crisi non è terminata, le Banche Centrali continuano ad iniettare liquidità nel mercato per contrastare l’impellente necessità di cassa delle banche.
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Sbaglio, o alcune banche di primissima importanza hanno chiaramente dichiarato minusvalenze considerevoli per colpa di subprime e derivati, mentre altre hanno trovato scampo nella cosiddetta “159” di cui ho parlato giorni fa in un post dedicato?
Ma non importa. E’ tutto a posto. La crisi non c’è, e se c’è è stata rapida ed indolore. Certo, non posso negare la positività che ritroviamo sulle prospettive economiche grazie ai cosiddetti “Paesi Emergenti”, che ormai di emergente hanno ben poco. Questo “polmone” ha dato un contributo fondamentale (e lo darà ancora, vedrete) alla crescita economica globale. Ma basteranno le varie Cina, India, Russia & Co. a limitare i danni della crisi nata dalla bolla immobiliare? E che succede se questi paesi rallentano, come stanno rallentando i paesi “core” (la vecchia economia)?
Bernanke droga il mercato?
Ma non è tutto. Continuo ad essere titubante sulle scelte di politica monetaria del Dott. Bernanke. Per carità, io sono un povero ignorante che cerca di capire cosa diavolo sta succedendo, e quindi ci sono persone al mondo (come Bernanke) se sono senza dubbio 1000 volte più competenti di me, però ….i dubbi rimangono. Come ho spiegato giorni fa, l’atteggiamento aggressivo della FED, (indirizzato sia ad un stimolo economico che ad un “agreement” per le Banche in crisi di liquidità che possono ricevere denaro a breve con tassi più abbordabili) potrebbe avere effetti devastanti sull’inflazione. Ma queste cose le scopriremo strada facendo.
Quindi, incredibile a dirsi, possiamo essere fieri della personalità del nostro Trichet, che con la sua “prudenza” probabilmente, sul lungo termine, vincerà il confronto di “credibilità” con Bernanke, che per una svariata serie di motivi, sta iniziando a perdere punti. Però, anche qui, non posso negare che per via della globalizzazione, le scelte di Trichet non possono essere poi così indipendenti da fattori esterni alla semplice crescita economica e all’inflazione. Difatti c’è da tenere in considerazione il “fattore dollaro”, il cui apprezzamento ha avuto senza dubbio effetti “restrittivi” e quindi ha sostituito per certi versi un rialzo di 25 bp.
Però i P/E…
Resta però un dato di fatto. Circa un mese fa avevo parlato di rapporti P/E, sia per l’anno in corso che per il 2008,. Bene, se ben ricordate, questi P/E non sono assolutamente proibitivi (sempre a condizione che non si modifichino le prospettive di crescita economica). E questo è un dato apparentemente tranquillizzante, ma come dicevo prima, non è un dato certo e può subire forti cambiamenti nel corso della vita di un titolo.
S&P 500 superstar…
E intanto venerdì esce un dato sull’occupazione… che definirei quasi anomalo. Aumenta la disoccupazione, però gli occupato non agricoli sono migliori delle attese. Dati contrastanti che il mercato ha preso però in tono molto positivo….
SP 500 oltre i massimi periodali. Lunedì analizzeremo con più calma la situazione.