in caricamento ...
Junk Bond. Attenzione al rischio default
Le obbligazioni High Yield, ovvero i cosiddetti Junk Bond, titoli obbligazionari con elevati rendimenti ma basso merito creditizio, sono dei prodotti finanziari che considero sempre (con i clienti) molto vicini, come andamento, più al mercato azionario invece che al mercato obbligazionario. Sembra un assurdo ma è così.
Infatti sono obbligazioni molto influenzate dall’andamento della società emittente, la quale quindi, se acquista solidità patrimoniale, sale in borsa e il prezzo dei bond lievita. Se invece la società peggiora il suo status economico, crolla in borsa i i bond… pure.
Su molti giornali leggo in questo periodo delle frasi che dovrebbero portare all’arresto immediato dell’incauto giornalista che forse non ha ben presente cosa significa accollarsi un titolo del genere in portafoglio e consiglia l’acquisto di junk bond perchè redditizi. Certo, la cedola è generosa ma il capitale è fortemente a rischio.
Tanto per rendervi l’idea, vi lascio in visione il grafico dell’indice di riferimento dei titoli High Yield, l’IBoxx Liquid High Yield
IBOXX Liquid High Yield
Guardate il grafico qui sopra del benchmark di titoli high yield: +64 % dai minimi.
Praticamente un azionario. E questo deve far meditare fortemente chi confonde questo tipo di bond con gli Investment Grade.
Grandi scadenze in futuro e ITRAXX
La cosa che deve preoccupare è innanzitutto il livello di quotazioni che ha raggiunto il mercato. Questi titoli sono saliti molto. Secondo alcuni, lo spread verso i titoli governativi e gli Investment Grade potrebbe ancora stringersi, e questo genererebbe sicuro valore per questa assett class… ma a che rischio?
Avete già visto la performance del benchmark. Ora vi faccio invece vedere come il mercato “sente” il rischio sui corporate in questo momento, tramite l’indice ITRAXX.
Come potete vedere l’ITRAXX è sceso praticamente del 64%.
L’indice di rischiosità dei bonds corporate è a livelli minimi, proprio perché il mercato in questa fase non sente rischi, e vede un futuro radioso. Ma….nessono tiene in considerazione il fatto che questi titoli sono stati super comprati a causa della valanga di liquidità riversata nelle banche, le quali hanno investito il denaro in titoli remunerativi? Certo, questa è solo una mia considerazione ed è ampiamente discutibile.
Ma di certo non è errato un altro dato di fatto.
Il New York Times ha sottolineato in un articolo di un paio di giorni fa un fatto molto importante. A partire dal 2012 andranno in scadenza la bellezza di 700 miliardi di dollari di junk bond. Saranno tutti rimborsati? Le società avranno i mezzi per rifinanziarsi? La cosa risulta molto difficile in quanto il mercato rischierà di rimanere totalmente ingolfato dalle richieste delle aziende di rinnovo, e le banche saranno sommerse da richieste di nuovi finanziamenti.
C’è però un piccolo problema: oggi siamo in pieno CREDIT CRUNCH. Le banche non concedono uno spillo. Quindi o la situazione riparte alla grande, con un miglioramento patrimoniale di tutte queste società che oggi sono ancora con una situazione finanziaria traballante, oppure si aprirà una voragine epica. Il tutto con forte impatto proprio dal 2012.
E solo una cosa salverà da una forte difficoltà (dai, voglio essere prudente ed elegante): un forte miglioramento macroeconomico.
E se la crescita dovesse rimanere “anemica”?
Apriti cielo, l’effetto domino sul sistema potrebbe essere “fastidioso”.
E che cavolo…. Non possiamo negare l’evidenza!!! Datemi del corvo, e chemme frega!
Si rischia una voragine. BOOOMM… un disastro per banche e non solo.
Incrociamo le dita. E ovviamente sarò ben felice di discutere con voi questa problematica, possibilmente con cui (spero educatamente) la vede in modo diverso.
STAY TUNED!
Vuoi provare il Vero Trading professionale? PROVALO GRATIS!
Partecipa all’evento dell’anno! MEETING 2010 a Milano il 15 maggio
Sostieni I&M! Clicca sul bottone ”DONAZIONE” qui sotto o a fianco nella colonna di destra!