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TED SPREAD e ITRAXX: rischio default ai massimi.
Alla faccia della crisi di fiducia.
Le previsioni sono molto chiare e il mercato le sta scontando coi vari indici, Ted Spread e ITRAXX in primis (mentre per il VIX bisogna fare un discorso a parte).
Il 2009 sarà l’anno dei default. Ne sono previsti a bizzeffe. E questo scenario va concretamente a sposarsi con la nostra teoria che prevede un peggioramento della situazione per l’anno che verrà, un la crisi del consumo e del credito al consumo. Ormai questa tematica la stiamo portando avanti ormai da mesi e, credo, l’avrete capita molto bene.
Andiamo a vedere questi 2 indicatori.
Ted Spread
Parliamo di scenario interbancario USA. Guardate il Ted Spread, ovvero il differenziale di tasso tra i titoli T-Bills , ovvero i BOT a 3 mesi americani (almeno così ci capiamo ) e il tasso interbancario Libor.
Certo, rispetto ai massimi di uno spread oltre il 4%, la situazione è molto migliorata, però il paragone non può essere fatto. Allora i tassi erano ben diversi e anche quando si girava sui un T-Bill al 3-4% (2005-metà 2006) vedete che lo spread era molto molto più risicato, e si aggirava sui 20-30 bp. Ora invece, coi tassi a zero, è pari a 158 bp. Uno sproposito. Segno evidente che la fiducia manca in ambiente interbancario. Le banche continuano a non fidarsi l’un l’altra malgrado le varie garanzie dello Stato. Già,anche eprchè… chi garantisce lo Stato?
ITRAXX tiene la rotta
Qui invece trovate il buon vecchio grafico sovrapposto di S&P 500, VIX relativo e ITRAXX. In questo caso resta veramente difficile fare dei commetni, vista l’evidenza del grafico. Mentre lo S&P 500 e il VIX, il suo indice della paura, continuano giustamente la loro strada di correlazione inversa, notiamo che l’ITRAXX si dissocia e continua a salire.
Ma come, scende il VIX ma l’ITRAXX sale?
Un’incongruenza, per certi versi. Effettivamente si, anceh se, non dimentichiamolo, il VIX è arrivato a livelli inqualificabili. Il grafico però illustra chiaramente il rischio default sui bonds aziendali in continuo e forte aumento. E questa volta mi sento di dirlo che il vero indice della rischiosità non è il VIX ma l’ITRAXX.
Prepariamoci ad un 2009…come dire…scoppiettante!
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