ITALIA: il bicchere è mezzo pieno o mezzo vuoto?

Scritto il alle 14:45 da Danilo DT

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La domanda che l’italiano deve porsi è la seguente: ma come diavolo può fare l’Italia per diminuire il suo debito pubblico?
Beh… verrebbe da dire: basta che ad ogni scadenza di bond, non vengano più emesse nuove obbligazioni. Purtroppo non è così semplice. E allora bisogna tagliare la spesa. Ma se si taglia la spesa, limitando quel poco di deficit spending che Bruxelles ci lascia, rischiamo di inchiodare l’economia.
Magari spendere meglio il denaro pubblico? Utopia, cambiamo argomento.
O forse ancora, visto che il grande problema è il rapporto debito PIL, bisogna aumentare il prodotto interno lordo. In tal modo il denominatore “oscurerà” la staticità del numeratore. Ma cosa cresce di più in Italia, il debito o il PIL?

I numeri che vengono snoccilatiin queste ultime ore non sono proprio molto positivi.

(…) L’ultimo dato ufficiale, reso noto a febbraio da Banca d’Italia, riportava un debito pubblico a dicembre 2015 pari a 2.170 miliardi. I modelli previsionali della Mazziero Research stimano invece un aumento del debito pubblico per il mese di gennaio 2016 a 2.188 miliardi, con un intervallo di confidenza al 95% compreso tra 2.185 e 2.190 miliardi, in aumento di 18 miliardi (il dato verrà pubblicato il 15 marzo 2016). Le stime per il mese di febbraio 2016 indicano un debito a 2.212 miliardi, con un intervallo di confidenza al 95% compreso tra 2.208 e 2.215 miliardi, in aumento di 24 miliardi (il dato verrà pubblicato il 15 aprile 2016). Sempre secondo l’analisi pubblicata nell’Osservatorio trimestrale dei dati economici italiani da Maurizio Mazziero, è previsto che il dato continuerà a salire sino a maggio quando segnerà un nuovo massimo storico tra 2.259 e 2.269 miliardi, a cui seguirà un calo nel mese di giugno verso un valore compreso tra 2.247 e 2.260 miliardi. (Source)

totale-debito-pubblico-italiaLa news, battuta dall’amico Marco, su Borse.it,  non ci dà la precisione chirurgica dell’aumento ma di certo rende molto bene l’idea. Il grafico di un altro amico, Paolo di VincitoriEVinti,  rende bene l’idea di come si siano mossi negli ultimi anni debito e crescita economica.

variazione-debito-pil-2008-2015
Quindi non sorprendiamoci se poi Bruxelles ci fa scattare sugli attenti e ci tira le orecchie.
scrive l’Eurogruppo:

(…) “sono state prese misure che aumentano il deficit, e c’è un rischio di significativa deviazione dall’aggiustamento”. Uno scostamento che “rimane anche se venisse accordato il massimo potenziale di flessibilità”. Non solo. L’Italia non rispetta la regola del debito né nel 2015 né nel 2016. (…) E nonostante riconosca che “il rapporto debito/pil si è stabilizzato nel 2015 e comincia a scendere nel 2016, l’alto debito resta motivo di preoccupazione”. Tanto che “in base alle previsioni d’inverno, l’Italia non rispetterà la regola del debito nel 2015 e 2016”. Le preoccupazioni dell’Eurogruppo, che hanno riguardato anche Spagna, Austria, Portogallo, Lituania, Belgio e Slovenia, dovrebbero essere riprese anche domani dall’Ecofin, che pure tornerà a discutere dei Paesi a rischio. Questo mentre la Commissione darà i suoi giudizi sugli squilibri macroeconomici, lasciando l’Italia tra i Paesi con squilibri eccessivi ma che non richiedono interventi correttivi. (Source)

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Ecco come cresce il debito pubblico italiano

Il fatto che non verrà chiesto un intervento correttivo è già molto importante. Ma è sintomatico il fatto che, malgrado gli ultimi importanti sforzi e, non dimentichiamolo, tassi ormai SOTTO ZERO che rendono poco oneroso il debito pubblico (e comunque molto meno caro che in passato), l’Italia non riesce a migliorare i suoi ratio. Ci vorrebbe un’accelerazione importante che il governo vuole lanciare, puntando tutto sulla fiducia. Ecco il motivo per cui quando ci si prova a guardare i dati con maggiore realismo, saltano fuori i paragoni coi “gufi”. E difatti…

(…) il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan non si allarma, e sottolinea come sia importante il fatto che ora lo stesso Eurogruppo riconosca che “il debito si è stabilizzato e che comincerà a scendere” nel 2016. Anche se, ammette, “ci sono alcuni margini di aggiustamento che andranno sfruttati”. (…)

Evviva la fiducia. Ma visto che non tutti son fessi, ecco la risposta dell’Eurogruppo…

(…) Invece l’Eurogruppo rileva che da novembre non sono state prese misure in tal senso.(…)

Ops… forse c’è chi vede il bicchiere mezzo vuoto (Eurogruppo) e chi lo vede mezzo pieno (Italia). Ma non può essere altrimenti, sennò cari amici E’ FINITA.

Il problema sta nel fatto che lo spazio di manovra è drammaticamente limitato. In altri termini, visto l’impegno, le condizioni e gli sforzi importanti che vengono fatti oggi, e valutandone i risultati ottenuti, assolutamente NON soddisfacenti (anche se si dice il contrario), come si può pensare ad un ulteriore miglioramento? La coperta è straordinariamente corta, come detto gli spazi di manovra sono minimi, occorre qualcosa di diverso.

Il PIL addirittura rischia di essere meno forte del previsto (Fitch ha recentemente tagliato le stime da +1.3% a +1%). E se andiamo avanti così, bruceremo tutte le nostre energie per ottenere poco o niente.
Ecco perché ora come non mai ci vorrebbe maggiore coesione, maggiore Unione, maggiore Europa. Altrimenti la nostra strada è SEGNATA e non se ne esce fuori. E col tempo il rischio di haircut sul debito (non oggi, sia ben chiaro, ma non lo escludo tra un lustro) non si può sottovalutare.

 

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Danilo DT

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4 commenti Commenta
draziz
Scritto il 8 Marzo 2016 at 15:13

Il fatto è che a Bruxelles non respirano l’aria da campagna elettorale, non gradiscono la cialtroneria e stigmatizzano l’ottusitá di una classe politica votata al proprio benessere ed incline all’autoreferenzialitá.
L’ultima boutade è quella dell’aumento (da 80 a 90 centesimi…) del caffè al bar interno dove lor signori si ristorano dopo le “fatiche legislative”…
Inaccettabile. Come inaccettabili sono i loro stipendi e rimborsi soprattutto se paragonati al resto d’Europa ed alla loro cronica incapacitá di promuovere lo sviluppo delle imprese sane.
Anzi, i loro “sforzi” continuano a premiare li sviluppo del tessuto economico criminale…
Terreni, ortofrutta, societá, commercio…
Lawmakers?
Come si fa a chiamare così chi opera e sistematicamente distrugge il tessuto economico onesto, magari poco sano dato il periodo difficile, del Paese?
Normative ad hoc per chi…?
L’evidenza parla da sé…
Impossibile contrastare? ma per favore…

aorlansky60
Scritto il 8 Marzo 2016 at 16:40

@ DT

La domanda che l’italiano deve porsi è la seguente: ma come diavolo può fare l’Italia per diminuire il suo debito pubblico?

una delle possibili risposte nella versione di mario monti (pronunciata in diretta Tv qualche sett. fà):
l’Europa e i mercati non capiscono come mai l’italia che possiede il più alto debito pubbl ma anche il risparmio privato più elevato, non si possa intaccare quest’ultimo per limare il primo…

nei sogni di mario monti [boiardo portavoce dei padroni assoluti della zona UE, quelli che risiedono a Bruxelles e a Berlino], c’è la volontà di mettere mano nel risparmio privato degli italiani [notoriamente di livelli ben più elevati della media UE, come certificano le statistiche di ABI sugli aumenti dei depositi bancari a fine 2015 rispetto all’anno prec.te] per “calmierare e rendere il livello di debito pubbl dell’Italia più sopportabile” [a loro modo di vedere]

quello che mario monti sogna è una patrimoniale improvvisa (che farebbe la gioia dei tedeschi, perchè seppure mascherata da manovra per ridurre il deb pubbl italiano, di riflesso sarebbero tutti soldi convogliati verso l’asse nord a calmierare il debito delle banche private tedesche che le ultime notizie danno in cattiva salute, bussare a Deutsche Bank per chiedere ed avere conferma…) che farebbe passare come un elemosina il prelievo sui c/c (con percent.le del 0,6 per mille) che giuliano amato decise di operare nel lontano 1993

…appare sempre più chiara ed evidente la strategia -opportunamente operata da “altri”– di volere far apparire “insostenibile” il deb pubbl italiano (quando nella realtà -per restare in EU- esso è in ottima compagnia di alcuni “altri”…)

se servisse a rafforzare la tesi della sostenibilità del deb pubbl italiano, si potrebbe elencare questa serie di dati :

rapp def/pil UK -5,7%…… rapp def/pil FR -4,0%……. rapp def/pil ES -5,9%….. rapp def/pil ITA -3,0%
[fonte dati Eurostat 2014, in attesa della pubblicazione dati uff.li eurozona 2015]

queste cifre -NON PAROLE- dicono l’esatto contrario del concetto che i burocrati di Bruxelles portano avanti A PAROLE per gettare cattiva luce sull’Italia, nascondendo così i problemi dei rispettivi paesi membri…

MA IL VERO OBIETTIVO E’ UN ALTRO -lo stesso del sogno proibito di mario monti- : chi opera tale strategia non perde poi occasione di far notare che “la migliore garanzia alla sostenibilità dell’elevato livello di deb pubbl italiano è l’elevato livello di risparmio privato degli italiani” con chiarissimi riferimenti dove, alla fine, vogliono davvero andare a parare questi famosi “altri”

aorlansky60
Scritto il 8 Marzo 2016 at 16:55

Nel contesto del debito pubbl ITA, da non dimenticare un particolare assai rilevante :

l’importanza del QE voluto fortemente da Mario Draghi [più dei tedeschi]

l’azione calmierante di esso sui ns conti, acquistando emissioni dello stato italiano ad un ritmo mensile sostenuto, parla chiaro :

nel 2014 il livello assoluto di debito pubbl italiano è aumentato di 66 miliardi di € rispetto al 2013

nel 2015 il livello assoluto di debito pubbl italiano è aumentato di 34 miliardi di € rispetto al 2014

queste cifre parlano da sole, per chi le vuole leggere.

A questo punto, c’è da chiedersi :

1) che succederà all’italia [o per meglio dire alle sue emissioni statali, quale rischio aggiunto che i mercati richiederanno di assumersi per acquistarle] quando la BCE terminerà il QE, data prevista MAR 2017… per ora… in attesa dell’appuntamento del 10 MAR 2016…

2) che accadrà quando Mario Draghi terminerà il suo mandato, ed i tedeschi cercheranno di imporre a capo del board BCE un loro esponente…

Lukas
Scritto il 8 Marzo 2016 at 17:24

aor­lan­sky60,

E’ del tutto logico che puntino al risparmio degli italiani……dopotutto l’enorme debito contratto dallo Stato nel corso di vari decenni è finito sui loro conti correnti ( certo in modo del tutto iniquo e diseguale )…….Ma tanto cambierà poco perchè se non lo preleveranno direttamente il risparmio……lo stesso verrà prima o poi mangiato dall’iper inflazione, che è l’unico modo alternativo per sgonfiare il debito.

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