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INTERMARKET: IL PUNTO

Scritto il alle 13:40 da Danilo DT

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Facciamo rapidamente il punto sulla situazione intermarket.
Come sempre faremo un flash sui 4 settori cardini su cui si poggia, appunto l’intermarket:

• Equity
• Bonds
• Commodities
• Forex

Bando alle ciance e passiamo ad un’analisi dei 4 settori

Equity

S&P500 sp 500 grafico chartContinua la fase di difficotlà dei mercati, sempre in fase laterale alla ricerca di una direzione più chiara. In linea di massima, possiamo dire che il nostro benchmark, lo S&P500, ha dato segni di forza tenendo bene la MM 21 (sempre lei…) e violando la trendline ribassista rossa, movimento che va a confermare la divergenza dell’RSI. Positività quindi nel breve. Seguiamo con grande attenzione la tenuta della trendline rossa segnalata dalla freccia e, ovviamente della MM21.

Forex

Parlando di intermarket, bisognerebbe parlare di dollaro USA, ma siamo costretti a parlare invece di carry trade e quindi di CHF e JPY. Nella fattispecie parlerò del Franco svizzero. Come detto in passato, sovrapponendo il grafico di SP 500 e EUR/CHF noterete una perfetta simmetria. E lo scenario continua ad essere valido. La chiave del movimento? Quota 1.624. Per vedere il grafico di cui parlavo sopra, cliccate QUI.

Bonds

t note gov chart grafico bondPrendiamo in esame il titolo governativo USA a 10 anni, il cosiddetto T-note, che meglio riflette la situazione nel breve periodo. In concomitanza dei rialzi di borsa, abbiamo assistito al consueto reverse fly-to-quality con arretramento delel quotazioni, e siamo arrivati alla MM 55. Che noia… anche qui la MM dimostra di essere importante. Guardate i cerchietti verdi… Morale: diventa importante capire se reggerà la MM 55. E state pur certi che l’andamento del T note sarà opposto a quello dell’indice S&P500.

Commodities

E qui arriva il bello. Parliamo di un discorso semplice e logico. Poniamoci la domanda: ma è normale, in uno scenario recessivo, trovarci le commodities a questi livelli di prezzo? La cosa che sorprende è che non si tratta di un gruppo di commodities (quali ad esempio l’energy) ma tutte le commodities. Risposta: pobabilemnte la domanda continua ad essere molto sostenuta. Ok per la speculazione sul petrolio, ok per l’oro considerato da sempre bene rifugio. Ma il resto? Rame, metalli ferrosi in generale, le commodities agricole. Qui c’è qualcosa che non quadra. L’indice CRB sembra quasi volerci dire che la recessione è molto limitata o, se preferite, solo in determinate aree geografiche, in quanto in Asia la domanda di materie prime continua ad essere sostenutissima. Molti ritengono che questa fase euforica sia transitoria (per esempio per il completamento di opere già decise mesi fa) e seguirà un forte ridimensionamento. Resta il fatto che, però, il rallentamento atteso al momento non si vede proprio.

CONCLUSIONI

Leggendo l’analisi intermarket, si potrebbe affermare che si sta delineando uno scenario molto interessante, che ci aiuta a capire meglio il momento di mercato che stiamo vivendo.
La forza delle commodities è un indicatore di salute. Cosa si può quindi dedurre?
Vi illustro la mia tesi: la recessione potrebbe già essere agli sgoccioli, ma attenzione, il vero rischio diventa non più il rallentamento economico ma il credit crunch. Gli indicatori (quali l’Itraxx per dirne una…) sono chiaramente impostati con una evidente volontà di fuga dal rischio. Quindi se il sistema finanziario FOSSE (cosa NON vera) già depurato di tutti gli eccessi accumulati negli ultimi anni, allora il buy sarebbe da considerare in modo immediato. Il problema è che, però il sistema bancario deve ancora concludere le “pulizie di primavera”. Quindi occorre aspettare.
Strategicamente il mercato azionario rimarrà impostato al rialzo nel breve periodo a condizione che:


• Lo S&P 500 regga la Mm21 e la trendline rossa
• Conseguentemente il cross EUR/CHF non venga respinto da quota 1.624 e torni a scendere (con rafforzamento del franco svizzero).
• Il T note non deve essere respinto dalla MM55 e continuare a scendere con target alla trendline rialzista

Queste sono secondo me le condizioni necessarie per la continuazione del rialzo dei mercati. Come sempre, ai posteri l’ardua sentenza…
A presto!

DT

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