Indignados parte IV: come i black block violentano la società

Scritto il alle 13:00 da Danilo DT

Senza parole.
 
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8 commenti Commenta
gonzalo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 15:50

Incredibile come la vittima delle banche e le banche stesse in questa manifestazione stiano dalla stessa parte della barricata….

Infatti chi ha compiuto quei danni non fa altro che fare il gioco delle banche e sotto sotto anche i dimostranti hanno goduto vedendo i blac bloc che sfasciavano tutto, facendo passare il messaggio subliminale che la dimostrazione di forza l’avevano vinta loro.

Il problema delle banche è il problema della nostra società, moralmente malata e degradata e la soluzione si trova dentro di noi.

Faccio notare che dopo aver distrutto la statua della Madonna, i blac bloc si sono rifugiati dietro la statua di S. Francesco usandola come scudo dalla polizia…..che ipocrisia, che vigliacchi.

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 16:27

Questa è l’email che ho appena ricevuto dall’amico batteriologo (!!!) sui fatti di Roma. Ve la giro perchè è molto significativa…

Ciao Dream, ho visto tuo articolo di oggi, con filmato degli scontri di Roma. Volevo dirti che sabato ero a Roma, per un convegno, al ritorno in treno ho conosciuto molte persone, anche pensionati che avevano partecipato, tranquillamente alla manifestazione, senza, alcun tipo di problema. Ti allego un disegno, per me molto esplicativo di quello che è stata la realtà dei fatti.

NON FACCIAMOCI PRENDERE PER I FONDELLI……….

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 16:28

ecco l’immagine…

gonzalo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 17:11

Ciao, questo disegno è molto esplicativo se consideriamo che alla stampa piacciono le notizie senzazionalistiche, ma ahimè la divisione nel disegno è troppo netta rispetto alla realtà dei fatti.

Il movimento dei blac bloc è molto più amalgamato negli indignati o movimenti simili, rispetto a quello che si pensa e per molti di questi, i blac bloc, hanno fatto quello che loro non avevano il coraggio di fare.

Sotto sotto molti hanno goduto nel vedere gli incappucciati che spaccavano tutto, dando sfogo al primordiale istinto per cui ha ragione chi vince le dimostrazioni di forza. Ed i blac bloc hanno vinto contro la polizia non vi è dubbio.

A Roma sembrava, paradossalmente che le vittime ed i carnefici stavano dalla stessa parte della barricata, ovvero le banche ed i blac bloc.

daino
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 18:12

Io non sono d’accordo. Non erano due gatti, basta vedere le immagini, e anche la storia degli infiltrati non sta in piedi.
I problemi economici e sociali italiani li conosciamo bene e non mi dilungo.
La domanda è: ma veramente ci aspettavamo che questo disagio si sarebbe limitato a sfogarsi tramite draghi di carta, flash mob e passeggiate?
Un’ultima cosa: lasciamo perdere la stampa, il famoso main streaming. I proprietari di tv e giornali sono quelli che si vuole contestare, quindi o guardano da un’altra parte o ti guardano per cercare di rendere la protesta innocua e incloncudente

mariom
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 18:46

seguo da tempo questo sito e leggo sempre una voglia di trovare strumenti anche violenti per contrastare il POTERE finanziario ma sempre solo con parole e molto vago. non approvo gli obbiettivi dei blacck block ma neanche l inutilità di manifestazioni di massa incocludenti. pensate forse che con due milioni di manifestanti in piu possa cambiare qualcosa?Ecome cambieremo lo stato di cose a bacini e roselline?Non condanniamo la violenza è l unica strada per cambiare ma volgiamola intelligentemente verso altri obiettivi

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 19:07

Io non ero presente alle manifestazioni e quindi non posso giudicare. E non so nemmeno il rapporto numerico indignados/black block. Ma una cosa è certa. Questi delinquenti sono riusciti ad attirare tutta l’attenzione su di loro.
mi fermo qui.

Scritto il 19 Ottobre 2011 at 08:50

IMPAGABILE il Gramellini di oggi…

Mi ribello all’idea che il ragazzo che ha lanciato l’estintore per spegnere l’incendio (premio Balla Spaziale 2011), quello coi genitori così fuori dal mondo che lo credevano all’università di sabato pomeriggio – insomma Fabrizio Filippi detto Er Pelliccia – diventi il simbolo della generazione degli Indignati. Sembra disegnato apposta per i pregiudizi dei benpensanti: belloccio, bamboccio, lavativo, ignorante. Uno che a ventiquattro anni frequenta ancora il primo di psicologia, ma ha tratto poco profitto anche dalla scuola dell’obbligo, visto che nel raccontarsi su Internet non sa scrivere correttamente neppure il titolo del suo film preferito: «Paura e delirio alla svegas».

Non sono proprio tutti così, i ventenni di oggi. Guardatevi in giro senza paraocchi. Vedrete tanti ragazzi che studiano, si sbattono, cercano lavoro e non lo trovano. E quando lo trovano è perché accettano orari duri, stipendi ridicoli, posti precari. Sono anni che gli esperti chiedono alla politica di dissolvere la dicotomia odiosa fra chi lavora con tutte le garanzie e chi non ne ha alcuna. Ma da questo bla bla giovanilista degli adulti è forse uscito un fatto concreto? I ragazzi hanno tutto il diritto di essere arrabbiati. Naturalmente non di essere violenti, una degenerazione della rabbia che non ha mai portato fortuna a chi l’ha esercitata, né di lanciare estintori a favore di telecamera per diventare i capri espiatori perfetti di una società fondata sull’emotività delle immagini, invece che sulla profondità dei gesti e delle parole.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=1069&ID_sezione=56

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