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Goldman Sachs: le prove della "truffa"

Scritto il alle 10:55 da Danilo DT

 Spero di non diventare noioso, ma certe cose che sto per dirvi non si trovano in ogni dove e sono certo che a qualcuno tutto questo interesserà.

Vi tormento nuovamente con Goldman Sachs, ma solo perché mi piace andare a fondo delle questioni e cercare di capire cosa realmente accade. Troppo semplice accettare (come spesso siamo abituati) la realtà come ci viene descritta. E quando Goldman Sachs fa la santarellina dicendosi innocente, scusate il termine, mi si drizzano i peli.
E qui abbiamo l’ennesima prova che i signori non ce la raccontano giusta.

Al momento Goldman Sachs, protagonista ieri di una trimestrale assolutamente ottima, guidata come sempre dagli utili fatti con la finanza straordinaria il trading e la speculazione,  è l’unica grande banca sotto inchiesta. Probabilmente ce ne saranno anche delle altre. Ma la cosa che mi ha sorpreso  è questa: provate a fare la somma delle perdite accusate dal sistema bancario americano per colpa dei subprime. Goldman Sachs, come abbiamo visto in passato, ha sempre fatto un uso quantomeno generoso ed abbondante della leva finanziaria. La sua finanza molto aggressiva e “border line” è sempre stata al limite della legalità, della decenza e dell’etica. Quindi, facendo due calcoli, ognuno di noi potrebbe pensare che, essendo una banca molto aggressiva, avrà registrato perdite sui subprime inimmaginabili.
Ed invece no.
Il grafico qui sotto è disarmante.

 

Losses & Writedowns: l’impatto dei subprime su Goldman Sachs.

Come potete vedere, ci sono state molte banche che hanno perso fior fiori di quattrini per colpa dei subprime, il primis Citigroup, al top della lista, con 130 miliardi di dollari. Seguono Fannie Mae, Freddie Mac e poi la banca più grande (oggi) ovvero JP Morgan, con 69 miliardi di dollari.
Ma qual è la cosa curiosa? La vedete in basso a destra, nel grafico.
La banca USA di grandi dimensioni che ha accusato perdite inferiori per via dei subprime è nientepocodimenoche… Goldman Sachs. “Solo” 9,10 miliardi di dollari. Un’inezia se raffrontato alla leva utilizzata, alla quantità di derivati cui è solita maneggiare e alla rischiosità tipica delle sue operazioni.
Il risultato quindi è lampante.
Goldman Sachs non può dirsi estranea ai fatti. E non può nemmeo dire che tutto il suo operato è stato fatto con etica inattaccabile. Questo grafico testimonia in modo evidente che per forza Goldman Sachs ha confezionato prodotti coi subprime per poi specularci contro.
E’ un po’ come se un costruttore edile costruisce un palazzo e poi va a scommettere sul suo crollo nell’arco di qualche mese.
Non vi verrebbe il dubbio che…ci sia qualcosa che non va? E che il costruttore edile sia quantomeno un delinquente. Ecco, Goldman Sachs ha all’incirca fatto così.
Ha costruito dei prodotti per poi scommettere sul loro crollo. E, badate bene, la finanza è tutta paragonabile all’edilizia. Un’immensa città costruita sulla sabbia.
Speriamo non arrivi il terremoto…

STAY TUNED!

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