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FOMC: indipendenza, coerenza ma poco tatto
Jerome Powell sorprende nemmeno troppo i mercati, ma la FED doveva far passare un messaggio diverso. Anche perché poi, le banche centrali hanno avuto un ruolo non indifferente per la creazione della grande bolla della liquidità.
E chi lo avrebbe mai detto? Tutto sembrava perfettamente tarato per un discorso “dovish” di Powell. Che per certi versi c’è stato, ma il mercato, ben depresso di suo, aveva bisogno di qualcosa di sorprendente, che non è arrivato.
Qualcuno addirittura puntava ad un rinvio del rialzo dei tassi. No, questo non me lo aspettavo e se arrivava il rinvio era un pessimo segnale. Powell avrebbe pubblicamente ammesso una sudditanza nei confronti di Trump. E invece la FED ci tiene a sottolineare la sua totale indipendenza.
Certo, una correzione sul “forecast” c’è stata: 2 i rialzi previsti per il 2019 anziché 3, ma nel contempo non si è esclusa la possibilità di alzare i tassi a marzo. (“some further gradual increases“, Powell dixit).
Questa frase significa nulla perché ovviamente la FED vedrà la situazione strada facendo. Ma il mercato oggi aveva bisogno di un messaggio più sereno. In altri termini, Powell si è dimostrato troppo freddo ed insensibile ai mercati. Come è giusto che sia. La FED deve ragionare freddamente. Però è altrettanto vero che la stessa FED, con le gestini precedenti, è stata complice di questa bolla, di questa economia e di questo mercato. Powell quindi sbaglia a rinnegare il passato, e questo il mercato non lo ha digerito.
Poi siamo d’accordo, la logica ci fa pensare che Powell, oggi, non avrebbe grossi motivi per interrompere la sua corsa al rialzo dei tassi. Pensatici: la disoccupazione è ai minimi storici, l’attività economica robusta, i consumi forti, i margini elevati. Però, caro Powell, guarda in faccia la realtà. Immobiliare che frena, il sentiment globale è in deterioramento, il mondo sta frenando.
In conclusione, quindi, la FED proclama la sua indipendenza con orgoglio, ma a che “pro”? Per coerenza? Sicuramente, però i mercati si basano sulla fiducia. E l’atteggiamento di Powell non è stato gradito. La realtà poi verrà a galla ed i mercati capiranno i toni del messaggio.
La FED sarà indipendente, ha un programma in testa ma si adeguerà strada facendo. In altri tempi (anche solo 6 mesi fa) un messaggio del genere veniva letto con tranquillità e serenità. Oggi con i mercati nevrotici, tutto risulta a tinte fosche. E la FED questo doveva valutarlo, visto che è corresponsabile della grande bolla della liquidità.
FOMC DOT Plot
Chiudo con il Dot Plot. Il mercato continua ad avere una view ben diversa rispetto alla media FED.
STAY TUNED!
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Caro Danilo, con questi chiari di luna……..immaginare altri 2 rialzi dei tassi nel 2019 spaventa eccome !!!
personalmente vedo con maggiore preoccupazione il drenaggio di liquidità attuato dalla FED che non l’aumento dei tassi che era dato ormai per scontato…….
Mi sembra chiara la volontà di far scoppiare la bolla da essi creata…
Copione già visto, è la stessa dinamica che venne attuata in €uropa 10 anni fa.
Si salvi chi può!