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COERENZA E CONCRETEZZA

Scritto il alle 10:05 da Danilo DT

Ormai il mercato ha le idee chiare su quello che succederà domani. La riunione FED del 30 gennaio (in Italia saranno le 20 circa) deciderà sui tassi di interesse. Dopo il maxi taglio di qualche giorno fa (75 bp) è ormai scontato un taglio di altri 50 centesimi, se non addirittura di più. Quindi la “cura Bernanke” continua, in coordinamento con il pacchetto fiscale di Bush atto a risvegliare l’economia USA cadua nel torpore.
Ma come abbiamo detto mille volte, tutte queste manovre sono di dubbia efficacia e soprattutto potrebbero non essere sufficienti a dare degli stimoli concreti e duraturi. In più proprio nella giornata odierna, il Fondo Monetario Internazionale dovrebbe (e ripeto dovrebbe) darci una visione globale ed indipendente dello stato dell’economia. Dico dovrebbe in quanto è abbastanza evidente la “dipendenza politica” dell’FMI dall’amministrazione americana.


Alla ricerca della credibilità perduta

Tornano al taglio, Bernanke oggi non ha scelta. Ha imboccato una strada, ha preso delle decisioni di politica monetaria e ora il mercato gli chiede soprattutto una cosa: coerenza. Già troppe volte la FED (proprio con BB) ha rischiato di perdere la faccia con discorsi e comportamenti equivoci. I mercati chiedono tenacia, coerenza e concretezza. Anche perché un filo di speranza il mercato sta iniziando a vederla. Difatti, grazie ai maxi tagli, il tasso Libor, un eccellente termometro per valutare lo stato della liquidità (ed eventuali crisi della stessa) è sceso di molto, proprio come in area Euro, dove l’Euribor ha perso 70 bp.

E intanto il Giappone è sempre più “sol calante”

Ricordate qualche settimana fa? Avevo postato un articolo intitolato: Giappone, Sol calante. Bene, direi che la situazione effettivamente era difficile proprio come pronosticato. A confermarlo è una prestigiosa casa d’affari USA (GS) la quale conferma un forte rallentamento della produzione industriale, con conseguente recessione, a causa soprattutto del forte calo dei già bassissimi consumi interni. Quindi, immaginatevi cosa può succedere se calano successivamente gli ordinativi dall’estero (non dimentichiamo infatti che il Giappone è sempre stato un paese esportatore). Epr gli investitori che hanno creduto nel Giappone o che ancora ci credono, non resta che sperare in un Sole che, dopo il tramonto, torni a Levarsi, come è normale nei cicli economici e non solo…

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