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FED: tutti convinti, taglio dei tassi SICURO!
Il mercato sta scontando con crescente convinzione la possibilità di un taglio dei tassi di interesse da parte della banca centrale statunitense già a settembre. Questa prospettiva sta influenzando significativamente i mercati finanziari e le strategie di investimento a livello globale.
Per comprendere queste aspettative, è fondamentale analizzare il contesto macroeconomico in cui la Fed opera. Negli ultimi due anni, l’economia statunitense ha attraversato una fase di forte ripresa post-pandemia, caratterizzata da una robusta crescita economica e da un mercato del lavoro in miglioramento. Tuttavia, questa ripresa è stata accompagnata da pressioni inflazionistiche significative, che hanno spinto la Fed ad adottare una politica monetaria restrittiva.
L’inflazione, misurata dall’indice dei prezzi al consumo (CPI), ha raggiunto livelli che non si vedevano da decenni, superando il 9% su base annua nel giugno 2022. In risposta, la Federal Reserve ha intrapreso un ciclo di rialzi dei tassi di interesse, portando il tasso di riferimento dal range 0-0,25% a quello attuale di 5,25-5,50% in poco più di un anno.
Questo aggressivo inasprimento monetario ha avuto l’effetto desiderato di rallentare l’inflazione, che a maggio 2024 si è attestata al 3,0% su base annua. Tuttavia, il dato rimane ancora al di sopra dell’obiettivo del 2% della Fed, ponendo la banca centrale di fronte a un delicato equilibrio tra il contenimento dell’inflazione e il sostegno alla crescita economica.
E adesso… si taglia?
Le aspettative di mercato per un taglio dei tassi a settembre si basano su diversi fattori, tra cui il rallentamento dell’inflazione, i segnali di indebolimento dell’economia statunitense e le pressioni sui mercati finanziari dovute ai tassi elevati. Inoltre, nelle ultime riunioni del Federal Open Market Committee (FOMC), alcuni membri hanno espresso preoccupazione per i rischi di un eccessivo inasprimento monetario.
Al momento, i futures sui Fed Funds indicano una probabilità quasi certa di un taglio dei tassi alla riunione di settembre del FOMC. Questa aspettativa si riflette anche nei mercati obbligazionari, dove i rendimenti dei Treasury a breve termine hanno registrato un calo significativo nelle ultime settimane.
Tuttavia, un taglio dei tassi a settembre non è privo di rischi. La Fed deve bilanciare attentamente il rischio di un’inflazione persistente, la necessità di mantenere la propria credibilità e il pericolo di formazione di bolle speculative. Inoltre, un allentamento prematuro della politica monetaria potrebbe portare a un sovrastimolo dell’economia se questa dovesse mostrarsi più resiliente del previsto.
La comunicazione della Fed gioca un ruolo cruciale in questo contesto. La banca centrale deve gestire attentamente le aspettative di mercato, mantenendo la sua credibilità nella lotta all’inflazione senza legarsi le mani con impegni troppo rigidi. Finora, la Fed ha mantenuto un approccio cauto nelle sue comunicazioni, sottolineando la sua dipendenza dai dati e la volontà di mantenere una politica restrittiva finché necessario.
In conclusione, mentre il mercato sconta con elevata probabilità un taglio dei tassi a settembre, la realtà potrebbe rivelarsi più complessa. La decisione finale della Fed dipenderà dall’evoluzione del quadro macroeconomico nei prossimi mesi, in particolare dai dati sull’inflazione, sull’occupazione e sulla crescita economica.
La capacità della banca centrale di navigare queste acque turbolente, comunicando efficacemente le sue intenzioni e mantenendo la credibilità, sarà cruciale per la stabilità economica e finanziaria nei prossimi mesi. Senza poi dimenticare l’elemento di disturbo ELEZIONI USA. Ormai Trump è al 75%.