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FED naviga a vista. Ma i mercati prendono posizione
AVANTI TUTTA: la Fed continua col suo percorso partito ormai a marzo 2022. Sono passati quattordici mesi. Ora ci ritroviamo con un 5% di tasso FED in più. Qualcosa di nuovo sotto il sole? Direi di si.
La sua comunicazione cambia tono e l’approccio non sarà più così aggressivo. Non sono più scontati rialzi in futuro (beh, già lo immaginavamo) e tutto dovrà essere ragionato passo dopo passo, giorno dopo giorno, analizzando i dati economici e le questioni macroeconomiche. In primis la crisi bancaria delle banche regionali che non può essere sottovalutata dalla FED, con tutto quello che ne consegue a livello di bank run, credit crunch e crisi di liquidità.
Non si parla di recessione ma di rallentamento. L’obiettivo dell’inflazione resta 2% ma attenzione, l’occupazione resta forte e quindi è un grande “work in progress”. Nulla a tavolino (ovvero non parla di tassi che saliranno e scenderanno) ma l’obiettivo è raccogliere dati, analizzarli e poi decidere.
Ma allo stesso tempo ammette che parlare di TAGLIO TASSI nel 2023 è utopico. E allo stesso tempo però conferma il piano di riduzione il bilancio ogni mese “fino a $ 60 miliardi per i titoli del Tesoro e $ 35 miliardi per i titoli garantiti da ipoteca”.
BOOM.
La speculazione nel breve reagisce e la borsa va in negativo. E lo stesso Powell poi in conferenza stampa va in affanno.
Se devo essere onesto, Powell ha usato un linguaggio sostanzialmente simile a quello sentito quando la FED ha concluso gli aumenti dei tassi di interesse nel 2006. Nessuna promessa, ma cambio di mood. Intanto molto dipenderà, come detto, dalla crisi bancaria e dai prossimi dati in uscita.
Ultima curiosità. Come detto Powell non ha chiaramente promesso dei tagli dei tassi. Ma i mercati, probabilmente anticipando gli effetti della crisi bancaria della banche regionali USA, già scontano qualcosa di diverso. Ovvero un TAGLIO già a settembre. Bene per certi versi, ma occhio che sarebbe sinonimo di rallentamento o recessione, oltre che di credit crunch e crisi di liquidità.
Parola d’ordine: navigare a vista.
STAY TUNED!
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