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FED: aumento tasso di sconto e reazioni

Scritto il alle 10:41 da Danilo DT

bernanke-FED

Mossa a sorpresa? Fino ad un certo punto.

Ben Bernanke ieri sera ha alzato il tasso di sconto di uno 0.25%. Che sia l’inizio della famigerata exit strategy? In molti lo stanno ipotizzando, ma facciamo molta attenzione a quanto è successo. Certo, l’inasprimento del tasso di sconto limiterà (marginalmente) la liquidità fornita alle banche, però in realtà è cambiato ben poco.

Primo elemento da tenere in considerazione: è stato alzato di 25 bp il tasso di sconto e non il tasso FED. Questo dato non è di poca importanza.
Se l’intervento fosse arrivato sul tasso FED, beh, la cosa sarebbe stata decisamente diversa. Infatti la manovra di ieri sera non rappresenta un cambiamento della politica economica, e tanto meno va a variare le prospettive di crescita. Cosa è successo per far tornare la situazione positiva? Nulla di concreto. Anzi, la manovra potrebbe essere anche vista come “Potenzialmente pericolosa” per il mercato. Ma andiamo con ordine.

 

Tasso di sconto: aumento atteso

 

Dunque, Bernanke aumenta il tasso di sconto. Questo tasso è quello che viene applicato per il rifinanziamento bancario e non ha nulla a che fare con il classico “tasso di interesse” dei titoli di stato. La mossa è da vedere quasi come una “normalizzazione” e va a “danneggiare” le banche le quali, quando dovranno chiedere denaro alla Banca Centrale, pagheranno non più lo 0.50% bensì lo 0.75%. Mossa attesa, vista anche la situazione di salute (basta guardare gli utili) del sistema bancario americano (guadagni così tanto? E allora vuol dire che stai bene!).
L’aumento del tasso di sconto non va quindi ad influire sulle famiglie, sui mutui, sulle aziende, ma solo nel rapporti tra banche. Certo, la mossa ha sorpreso nella tempistica, ma non era inattesa.
Guardate questo grafico.

Spread tasso Sconto e tasso FED

tasso-fed-sconto-usa

Guardate questo grafico. Praticamente con la manovra di ieri sera si è portato in condizioni più “normali”lo spread tra tasso FED e il Tasso di sconto. Quindi consideriamo la mossa della Federal Reserve come una normalizzazione dettata anche dal miglioramento delle condizioni di salute delle banche.

Intermarket intraday: reazione a catena

intermarket-intraday-2010-02-19

La presa di posizione della Federal Reserve ha ovviamente avuto delle forti ripercussioni sul mercato. Essendo stata fatta a mercato chiuso, non ha visto la reazione dell’equity alla notizia. Però possiamo vedere nel grafico qui sopra il violento rafforzamento del Dollaro USA e, di riflesso, la debolezza dei bonds.
Il future segnala comunque già un indebolimento sia dell’equity che delle commodity. E diciamo pure che la speculazione la fa da padrone.

 

Hang Seng Hong Kong. Segnali negativi dall’Asia: DEVIL CROSS !!!

hsi-hang-seng-hong-kong-2010-devil-cross

I primi listini a subire l’influenza della notizia sono stati quelli asiatici. E quanto visto stamattina non è certo positivo.
Guardate qui l’Hang Seng di Hong Kong.
Evidente il Devil Cross (incrocio negativo medie mobili 21 e 200 giorni) e corsi che stazionano non solo sotto le suddette medie mobili, ma nahce sotto alla trendline ribassista che ho disegnato.
La situazione è evidentemente negativa e cambierà solo se si torna sopra a 20350.
E questo è chiaramente e insindacabilmente evidente.

Ovviamente nel week end con la newsletter Compass avremo modo di capire in modo più approfondito come il mercato si comporta in ambito intermarket.

STAY TUNED!

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