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Effetto contagio: ecco perché il mercato teme l’Italia

Scritto il alle 11:25 da Danilo DT

La speculazione avrà sicuramente le sue responsabilità, però un qualcosa di realistico c’è nei timori che il mercato nutre verso l’Italia.

Tanto per cominciare è ben noto ai lettori la situazione del nostro debito pubblico. Ed è ben noto che ormai il nostro debito staziona sopra l’area 120% del Debito pubblico PIL.

Se però andiamo a vedere le esigenze dei vari paesi per il 2012, in ambito di roll over di debito (ovvero bond governativi che scadono e che devono essere rinnovati), scopriamo che per un paese come la Spagna l’obiettivo è quello di raccogliere € 35.5bn. Grazie ai sostegni otteniti anche in abito UE, molto probabilmente le banche spagnole non avranno grossi problemi ad assorbire questo debito in fase di nuova emissione.
Invece, guardando l’italia, sorge qualche dubbio. Infatti risulta che per quest’anno i bond in scadenza saranno pari a circa € 120 miliardi, più di 3 volte quello della Spagna. Tenuta conto la recessione, tenuto conto lo stato delle banche italiane, tenuto conto il fatto che la pressione dei mercati sul sistema Italia sta inesorabilmente salendo, la speculazione ha fatto la sua scelta.

Roll over debito 2012

Unico dato positivo è che negli ultimi mesi, grazie anche all’LTRO la percentuale del possesso del debito italiano detenuto dagli “indigeni” è decisamente lievitato. Quindi sarà fondamentale non tanto l’atteggiamento dell’estero ma del mercato interno. Banche comprese.

STAY TUNED!

DT

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11 commenti Commenta
vichingo
Scritto il 18 Giugno 2012 at 13:04

E super Mario Bros inonderà di euro le banche le quali riacquisteranno anche sul mercato secondario i nostri titoli di stato, in modo da abbassare ulteriormente la percentuale in possesso dei creditori esteri. Speriamo lascino qualcosa anche per le famiglie e le imprese. La mia parte l’ho fatta, avendo metà del mio portafoglio in titoli di stato, speriamo facciano altrettanto gli altri italiani.

zed iv
Scritto il 18 Giugno 2012 at 13:26

ma in italia il grosso dei titoli di stato non doveva essere piazzato nei primi 3-4 mesi ???

paolo41
Scritto il 18 Giugno 2012 at 14:33

c’è da meravigliarsi che ci fosse una pletora di persone che vedevano nelle elezioni greche e nel conseguente rimanere nell’euro la soluzione dei problemi europei….. abbiamo forse ridotto il debito o si pensa che i teutonici e le altre banche coinvolte facciano un ennesimo sforzo o, meglio un ennesimo bailout, coinvolgendo, naturalmente, in un nuovo prestito, le nazioni come la Spagna e l’Italia che non hanno neppure più lacrime per piangere??????
Dobbiamo renderci conto che l’unico vantaggio (contingente) l’ha ottenuto la Bce che, in caso di ritorno alla dracma e di bailout definitivo, sarebbe “fallita” insieme alla Grecia!!!!!
Ma è solo questione di tempo, gli ellenici, dopo un’ulteriore spremitura, sono destinati a tale sorte e all’uscita dall’euro….
Ricordiamoci sempre che i tedeschi, per cultura e mentalità, sono sempre “uber alles” e non hanno ancora digerito le dure lezioni avute, per ben due volte, negli ultimi cent’anni.
Non illudiamoci che si ergano a “white knight” del’Europa….
Non sono disponibili a fare concessioni che non siano nell’interesse dei loro sistemi industriale e finanziario…..

gonzalo
Scritto il 18 Giugno 2012 at 14:34

Acquistare titoli di debito italiano?per me possono fare la muffa 😀

Scritto il 18 Giugno 2012 at 17:16

RUMORS : gira voce che stasera ci sia un downgrading che ci interessa molto da vicino… ITALY…. E non parlo di Biscotto o di Europei di calcio ma del Ns debito.
Ripeto, sono solo voci…

kry
Scritto il 18 Giugno 2012 at 17:37

Dream Theater,

Anche fosse speriamo che le quotazioni odierne abbiano già incorporato la ” voce ” ( insider trading).

pecunia
Scritto il 18 Giugno 2012 at 17:45

A quel che leggo, qui e in altre parti, la situazione è davvero difficile.
comunque vada, io i titoli di stato che avevo nell’orto li ho mantenuti…. ho solo accorciato le lunghezze.
comunque vada…. sono convinta della mia postazione.

mi preoccupa di più la nostra politica interna e le future elezioni, spero il più tardi possibile data la situazione in corso.

un saluto, ed incrociamo le dita x stasera

gainhunter
Scritto il 18 Giugno 2012 at 22:31

E la Merkel non perde occasione per far lavorare la lingua, non sia mai che il bund scenda troppo…
Sarebbe ora che Hollande e Monti si mettessero d’accordo per fare controdichiarazioni all’unisono ogni volta che la Merkel apre bocca. Del tipo “stiamo preparando una bozza di eurobond che entreranno in vigore al massimo nel 2015”, “la maggioranza dei paesi membri è favorevole alla revisione degli accordi con la Grecia”, ecc.
Mettete alla prova la Germania, che non capisce che l’Europa non può reggere per tutto il tempo che servirà a abbattere i debiti pubblici sotto il 60%. Sì, perchè pare che le aperture a una maggiore integrazione arriveranno solo allora…
In particolare l’Italia, che stando ai giudizi e alle lodi espresse da bce, fmi, e dalla Germania stessa, ha fatto le riforme necessarie, potrebbe lanciare un’ipotesi di minieurobond italotedesco (oppure italo-franco-tedesco). Penso che gli italiani abbiano il diritto di sapere quando la Germania avrà intenzione di intervenire, in modo da avere sufficienti informazioni per scegliere la strada da seguire. E a maggior ragione i greci, e penso proprio che dopo aver sentito le dichiarazioni della Merkel, molti elettori di ND o Pasok si siano pentiti di non aver votato per Syriza.

lampo
Scritto il 18 Giugno 2012 at 23:31

gainhunter:
Mettete alla prova la Germania, che non capisce che l’Europa non può reggere per tutto il tempo che servirà a abbattere i debiti pubblici sotto il 60%. Sì, perchè pare che le aperture a una maggiore integrazione arriveranno solo allora…

Se la Germania pensa quello… stiamo freschi. Noi in Italia non arriveremo neanche a quella volta. Due conti semplici semplici. Con L’Euro Redemption Fund (che è il male minore) raggiungere tale livello vuol dire sacrificare per oltre un decennio il 3,5% del nostro PIL. Ma se continuiamo al 6% di tasso di rifinanziamento del nostro debito pubblico (come media s’intende) abbiamo bisogno di circa un altro 4,5% di PIL. Fate la somma e citatemi un Paese, SOLO UNO, che abbia mantenuto un avanzo primario pari all’8% del PIL per così tanti anni.

Urge ristrutturazione… se la situazione rimane in stallo come adesso… oppure c’è la sola alternativa: che se ne esca Lei (e magari qualche altro stato virtuoso)… con una bella svalutazione dell’EUR (di chi ci rimane dentro ovviamente) e dopo con la POTENZA della loro valuta ci aiutino… al fine di creare un EURO bis!

Pura fantaeconomia fantascientifica… che può uscire solo da una mente che scrive a quest’ora 😉

Per cui mi dispiace dirlo… ma è venuta l’ora dei conti… possono rimandare ancora di qualche mese o anno stampando o con altre diavolerie… ma non c’è scampo… almeno a queste condizioni. Il problema inutile dirlo ma siamo proprio noi con il nostro immenso debito pubblico.

Se poi aggiungiamo anche questo: Crisi: Paesi Brics aumentano contributi a Fmi ma sotto condizioni
http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/economia/dettaglio/nRC_18062012_2041_441986621.html

è ancora più chiaro che non c’è via di scampo. E anche i Paesi emergenti l’hanno capito.
Purtroppo come dice Totò: “ca nisciuno è fesso..!!!”

Non ditelo però ai cittadini europei… non si deve sapere.

gainhunter
Scritto il 19 Giugno 2012 at 01:10

lampo,

La ristrutturazione in Grecia non è servita a niente… forse perchè un haircut stando sempre nell’euro è inutile?
Uscire dall’euro senza ristrutturare (possibile?), oppure entrambi?
O c’è una terza via, cioè l’abbattimento del debito pubblico, tramite trucchi contabili alla tedesca + vendita del patrimonio pubblico + spending review aggressiva (e magari nazionalizzare qualche banca)? Qualche mese dovrebbe bastare.
Realizzata questa terza soluzione, poi uscire da euro e UE sarebbe una scelta.
Ma soprattutto, la scusa del debito pubblico non starebbe più in piedi.
E poi, secondo me è la soluzione più attuabile per l’attuale governo, perchè fa parte delle sue competenze. Non pagare una parte di debito, anche se magari è facoltà del ministero del tesoro (non lo so, presumo che sia così), comporta una responsabilità enorme per le potenziali conseguenze. Uscire dall’euro invece richiede una decisione parlamentare, e non credo che il parlamento voti a favore.

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