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CRISI Euro: le cinque strade possibili

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

Cosa succede se salta l’Euro? Dove andremo a finire? E che fine faremo se la Germania continua a fare muso duro?

La settimana scorsa, più volte abbiamo parlato della crisi dell’ Eurozona, in particolare in QUESTO POST  dove ho illustrato in modo abbastanza esteso quali sono i punti focali più attuali nella crisi dell’Euro e dei paesi che ne fanno parte.
Quindi come già illustrato, il problema si trasforma da esclusivamente economico, a quasi esclusivamente politico, proprio perché la Signora Merkel continua a non voler cedere dalla sua posizione che diventa sempre meno difendibile.


Da una parte pretende e molto: super austerity, con il rischio di effetti devastanti sulla crescita economia. Il tutto per limitare debito e deficit. E dall’altra però, non cede di un millimetro. Continua a metter il veto sull’intervento della BCE nel ruolo di “prestatore in ultima istanza”, negando quindi alla Banca Centrale Europea la possibilità di fare la VERA banca centrale. Un po’ sul modello FED se volete. Ma quello che conta è che, con questo comportamente assolutamente rigido, sta mandando l’Eurozona a gambe all’aria.

Guardate non solo il debito dell’Italia, il cui rendimento è ormai stellare, ma anche la situazione degli altri stati, Francia in primis, fino a ieri porto sicuro e ora..chissà… E i mercati stanno mandando messaggio chiarissimi. Qui non si scherza più, o si arriva all’unione fiscale o è finita. Non voglio essere ripetitivo sulla convenienza o meno di un’eventuale uscita della Germania dall’Euro oppure su un Euro 2 (Vi rimando al post prima segnalato) , però voglio sottolineare che i costi per il sistema economico, tutto, potrebbero essere devastante, tanto da addirittura rendere INUTILI tutti gli sforzi che gli stati (Italia compresa) hanno fatto, fanno e faranno per cercare di rientrare all’interno dei parametri di Maastricht.

Nel frattempo però oltreoceano la preoccupazione aumenta. Basta leggere le pagine del NYT di oggi per inorridire e per certi versi chiedersi ancora di più che gioco stia giocando la signora Angela Merkel. Ecco un estratto dal NYT:

PARIS — For the growing chorus of observers who fear that a breakup of the euro zone might be at hand, Chancellor Angela Merkel of Germany has a pointed rebuke: It’s never going to happen. But some banks are no longer so sure, especially as the sovereign debt crisisthreatened to ensnare Germany itself this week, when investors began to question the nation’s stature as Europe’s main pillar of stability. (…) While European leaders still say there is no need to draw up a Plan B, some of the world’s biggest banks, and their supervisors, are doing just that.
“We cannot be, and are not, complacent on this front,” Andrew Bailey, a regulator at Britain’s Financial Services Authority, said this week. “We must not ignore the prospect of a disorderly departure of some countries from the euro zone,” he said.
Banks including Merrill Lynch, Barclays Capital and Nomura issued a cascade of reports this week examining the likelihood of a breakup of the euro zone. “The euro zone financial crisis has entered a far more dangerous phase,” analysts at Nomura wrote on Friday. Unless the European Central Bank steps in to help where politicians have failed, “a euro breakup now appears probable rather than possible,” the bank said.
Major British financial institutions, like the Royal Bank of Scotland, are drawing up contingency plans in case the unthinkable veers toward reality, bank supervisors said Thursday. United States regulators have been pushing American banks like Citigroup and others to reduce their exposure to the euro zone. In Asia, authorities in Hong Kong have stepped up their monitoring of the international exposure of foreign and local banks in light of the European crisis.
But banks in big euro zone countries that have only recently been infected by the crisis do not seem to be nearly as flustered.

Lo ammetto, io non ho mai pensato che si potesse arrivare a pensare concretamente alla fine dell’Euro, ma se si va avanti così, la Germania sarà causa della fine del più grande progetto incompiuto del dopoguerra. Un progetto che è stato sempre troppo legato alla Germania la quale ha voluto una BCE che facesse la Bundesbank, legandole mani e piedi.
Quindi la situazione è difficile, soprattutto dal punto di vista politico. Cosa potrebbe succedere quindi? Preferisco riassumervelo con una tabella semplice ma efficace.

In ordine di probabilità vedete i cinque scenari possibili. E sono tra le altre cose correlati anche al grado di rischio volatilità che ogni soluzione porterebbe sui mercati. Un grafico da stampare e “appendere al frigo”, spuntando eventualmente, volta per volta, i vari segnali che saranno scartati. Al momento, ahimè, tutto è possibile…

Intanto, Angela, ti dedico una canzone…

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STAY TUNED!

DT

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30 commenti Commenta
lucianom
Scritto il 28 Novembre 2011 at 09:33

Questo grafico è ancora attuale

http://www.ritholtz.com/blog/wp-content/uploads/2009/08/history-repeat.jpg

atomictonto
Scritto il 28 Novembre 2011 at 10:15

Ah…fa certe affermazioni Barclay’s, la banca fallita salvata dallo stato Inglese con quasi 200 miliardi di sterline di iniezione di capitale solo 3 anni fà?
Ah beh…allora.
Io modestamente non capisco come mai certi soggetti, tra cui RBS e Barclay’s per stare su questa sponda dell’Atlantico, godano ancora di una qualunque credibilità…e che dire delle varie Moody’s e compagnia che avevano la tripla A su Golman Sachs fino al giorno prima del fallimento (e non 50 anni fà, solo nel 2008!!)?
E’ come se un cardiochirurgo, dopo aver accoppato 10 pazienti con lievi disturbi e aritmie, andasse in giro a fare convegni…voi andreste ad ascoltarlo?
Non capisco..

nyarlathotep
Scritto il 28 Novembre 2011 at 10:24

ma che davero stiamo pensando di aggiungere altri 600 mld di debiti con l’FMI al nostro debito pubblico?

gonzalo
Scritto il 28 Novembre 2011 at 10:32

Salve a tutti, secondo me bisogna dare la colpa anche alle classi politiche e dunque agli stati che con la loro irresponsabilità hanno creato questi casini. La Merkel sta soltanto dicendo no ad un piano che ci farebbe diventare come gli stati uniti, una nazione seduta su una bomba atomica di carta.
Un piano che ritarderebbe di qualche anno l’inevitabile crack e nel frattempo Monti ci spenna e ci dissangua.

Spendere 90 miliardi in meno di interessi sul debito pubblico servirebbe all’Italia per rilanciare alla grande la propria economia.

C’è anche un altro fattore per cui la Merkel non cederà, ha alle spalle la copertura della Russia, che non si farà sfuggire l’occasione per vedere il crack degli USA il nemico storico di sempre, cosi come avvenne per gli USA quando crollo’ l’URSS.

idleproc
Scritto il 28 Novembre 2011 at 10:34

nyarlathotep@finanza,

Spero proprio di no. FMI=multinazionali e finanza anglosassone. Perdita totale di quel che ci resta della sovranità, esproprio totale assicurato. C’è molta fame in giro e noi siamo un boccone bello grasso. E’ uno di quei casi in cui si preparano le valige…

nyarlathotep
Scritto il 28 Novembre 2011 at 10:40

arriveremmo ad un 160% del Pil o sbaglio?

atomictonto
Scritto il 28 Novembre 2011 at 10:43

@IDLEPROC
sono d’accordo con il tuo post.
Mi pare in atto da mesi un assalto mediatico-finanziario da parte anglosassone contro l’euro motivato da una situazione chiara: l’Europa ha immense ricchezze vere, tangibili, monetizzabili, basso indebitamento privato e, ad esempio nel caso dell’Italia, forti depositi di liquidità…mentre “lor signori” hanno una distesa di case di legno, un analfabetismo in forte crescita, livelli di indebitamento privato da brividi (americani ed inglesi vivono praticamente tutti a credito, soldi non li ha nessuno o quasi) il tutto sormontato da una folle bolla finanziaria fatta di numeri scritti nei database dei computer, semplici bit e byte con un pò di carta straccia in archivio a renderli “veri”.

estx
Scritto il 28 Novembre 2011 at 11:18

Cari quante parole, quanti ragionamenti.
I mercati vanno dove è già deciso che vadano.
Si deve semplicemente seguire l’onda. Possibilmente anticiparla…
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

bergasim
Scritto il 28 Novembre 2011 at 11:22

Io opterei per la soluzione 6

Gli usa, respingono al mittente qualsiasi soluzione l’europa possa prendere, siano eurobond o stampa di denaro da aprte della bce, riusciranno in qualche modo a disintegrare l’area euro facendo ristrutturare paesi come spagna e italia, impedendo poi che avvengano i rimborsi dei cds ( come per la grecia ), cercando do diventare l’unica oasi di sicurezza a livello mondiale grazie al dollaro, fed, agenzie di rating, multinazionali e forza militare.
La cina farà bau bau ma non morderà, la russia alzera la voce ma risulterà essere afona, in un mondo pieno di debiti non sono possibili soluzioni normali, un europa forte per gli usa sarebbe un problema, meglio un mondo usacentrico, anche se per ottenere ciò ci saranno conseguenze e costi inimagginamili, ma si per essere belli bisogna un pò soffrire, Il nuovo ordine mondiale concepito da un branco di idioti, potrebbe fare a meno dell’europa cos’ come l’abbiamo conosciuta, l’italia diventerà uno feudo diviso in provincie, con tanti governanti a libro paga degli usa che ci faranno digerire la loro ricetta economica.
L’italia restera si nell’europa, ma nell’europa dei morti di fame

Scritto il 28 Novembre 2011 at 11:22

lucianom,

Beh, quel grafico resta sempre tremendamente interessante… però butta un occhio alle escursioni di prezzo che vedremo, se verrà replicato… Andrebbe a confermare uno scenario economico molto piatto.

estx@finanza,
Ciao, beh direi che tu segui l’analisi tecnica e quindi capisco il tuo punto di vista.
A presto!

PS: ho letto da alcune fonti che il FMI ha smentito il mega finanziamento ponte da 600 mld… vedremo…

Scritto il 28 Novembre 2011 at 11:23

bergasim,

TIE’ TIE’ TIE’ !!! :mrgreen:

bergasim
Scritto il 28 Novembre 2011 at 11:23

estx@finanza,

si hai ragione è meglio cavalcare l’honda si perchè la suzuki oramai è cotta e decotta

estx
Scritto il 28 Novembre 2011 at 11:38

bergasim,

Tutti sh qua?
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

bergasim
Scritto il 28 Novembre 2011 at 11:41

Moody’s avverte inoltre che l’eurozona sembra essere arrivata a un punto decisivo, che porterà a maggiore integrazione o a maggiore separazione. Quest’ultimo scenario avrebbe ripercussioni negative per il rating dei paesi dell’Area euro

Roma – Il Tesoro italiano ha emesso BTP indicizzati all’inflazione con scadenza nel 2023 al 7,30% e per un valore di 567 milioni di euro. L’emissione è avvenuta nella fascia bassa del range previsto, pari a 500/750 milioni di euro.

Ma moody’s e le altre agenzie di rating daranno il tempo all’europa di relizzare un integrazione maggiore tra gli stati? o come detto prima gli usa hanno altri progetti?
Ho qualche dubbio se no perchè le zoccole del rating e i vari media/quotidiani anglo/usa continuano a frantumarci i maroni? Bastera una bce stile fed a placare la fame degli squali usa, o una volta monetizzato continueranno a mazzularci?
A rigor di logica la stampa di cash da parte della bce dovrebbe placare gli animi dei magnami americani facendoli passare alla cassa per raccogliere i profitti delle loro scorribande, rimandando però il Bing bang solo di un pò.

ob1KnoB
Scritto il 28 Novembre 2011 at 11:41

Pacco, doppio pacco e contropaccotto.
http://it.cinema.yahoo.com/p/pacco-doppio-pacco-e-contropaccotto/index-130747.html
E’ inutile nella vita non c’e’ niente da inventare.

paolo41
Scritto il 28 Novembre 2011 at 11:47

Credo di essere stato fra quelli che, circa due o tre anni fa, suggerivano di uscire dall’euro prima che ci sgretolassero l’economia, evento che si è puntualmente verificato.
Oggi, purtroppo, dichiarare default e uscire dall’euro potrebbe significare un forte ulteriore incremento della spinta speculativa sul debito, cosi come non escluderei che potrebbe essere interpretato, dopo un certo periodo e con le dovute riforme, in termini positivi per il rating del paese.
Rimango convinto che sia la soluzione per il nostro paese, ma non è attuabile in questo momento.
Nello scenario mondiale si notano due movimenti contrastanti: una assillante pressione del mondo finanziario per forzare la Germania ad accettare una rapida soluzione (Bce????) e una resistenza della Merkel & C. a guadagnare tempo per trovare una soluzione che non le crei eccessive ripercussioni negative sul piano politico interno.
Ma, a mio avviso, è certo che la Germania farà di tutto per mantenere l’attuale configurazione dell’euro, dato che è estremamente vantaggiosa per al propria economia.
Se notiamo le pressioni mediatiche vengono tutte dal mondo anglosassone (Usa e UK, mentre la Cina e la Russia fanno, al solito qualche “timida” e sporadica dichiarazione) per le conseguenze difficilmente controllabili che comporterebbe, nella finanza mondiale, un default di qualche grosso paese, gurda caso l’Italia.
E, infine, non dimentichiamo il governo Monti, che è un europeista convinto; comunque, non escluderei che qualche warning, durante il recente incontro trilaterale, l’abbia lanciato alla Merkel.
In conclusione sono più per uno status quo, guadagnare tempo in attesa di definire una soluzione definitiva per il fondo salva-stati e una più incisiva azione della Bce e del Fmi.

bergasim
Scritto il 28 Novembre 2011 at 11:50

ob1KnoB@finanzaonline,

fed, doppia fed e triplo fmi, tie

Scritto il 28 Novembre 2011 at 11:52

paolo41,
VERO, RICORDO BENISSIMO…. Eri tra i primi.
Però ora secondo me occorre guardare avanti e cercare di salvare qule poco di italianità che ci rimane, proprio per evitare ci dover parlare un domani tedesco o cinese…

bergasim
Scritto il 28 Novembre 2011 at 11:54

paolo41,

Sarà ma l’aumento dell’iva dal 21% al 23% e il congelamento delle pensioni sono tutti passi che portano verso atene, con il beneplacito di chi gestisce tutto ciò.

lucianom
Scritto il 28 Novembre 2011 at 12:03

Per chi fosse stato disattento ricordo che il rialzo di oggi in Europa e delle borse asiatiche è dovuto all’aumento delle vendite durante il Black Friday del 6% circa, comunicato ieri verso le 15 e trenta.

alfio200
Scritto il 28 Novembre 2011 at 12:18

Scusate, ma c’è un piccolo dettaglio che, mi pare, nessuno ha ancora considerato.

Se l’euro è così instabile e con “qualche” probabilità di frantumarsi, perchè la banca centrale svizzera continua (imperterrita) a comprare euro per mantenere il valore del franco svizzero basso, nel senso di non sopravvalutarlo?

E perchè ha scelto fin da subito di comprare euro infischiandosene del dollaro?

Precisazione ovvia, ma…non pensate che più che di Merkel sarebbe giusto parlare di Germania? Detto così sembra che la Merkel da sola può decidere in un senso o nell’altro, mentre la cancelliera, in realtà, non fa che eseguire gli ordini. Per i frequentatori di questo forum è una precisazione ovvia e inutile, ma agli italiani in genere si dà l’impressione di una Merkel cattiva unica responsabile della non soluzione italiana e che il nostro unico problema sia quello.

Quello che vuole “la Germania” è che “prima” gli stati cicala attuino le riforme e “dopo” si arrivi agli eurobond…prima vedere cammello…

L’Italia invece vorrebbe “prima” gli eurobond e “poi” (con calma) si faranno (eventualmente) le riforme stile abolizione casa del mezzogiorno, cioè la cassa del mezzogiorno ha…cambiato nome. Quindi l’abolizione della golden share (per esempio) consisterebe nel “ribattezzarla” priority share.

alfio200
Scritto il 28 Novembre 2011 at 12:20

P.S.: come si dice “Ka nisciuno è fesso” in tedesco?

idleproc
Scritto il 28 Novembre 2011 at 12:34

bergasim,

Concordo con te in toto.
Aggiungo che concordo anche con la valutazione di
paolo41, sull’uscita dall’euro oggi.
Sul piano del Mediterraneo dove potevamo giocare un ruolo autonomo anche con accordi politici internazionali e porci su di una dinamica mediatrice dei conflitti locali, di riforme reali nel rispetto delle sovranità e di blocco delle operazioni neocoloniali in corso, siamo stati sconfitti ed isolati da dentro e da fuori. Allo stato attuale non possiamo tirarcene fuori. Su questo “governo” do una valutazione molto diversa.
Salvo imprevisti globali o reazioni, la fine che prevedo è quella descritta da Berg. Hanno bisogno di far cassa, tappare i buchi ed evitare in europa la nascita di una vera potenza economica continentale giocoforza imperniata sugli amici tedeschi.
La Merkel, secondo me ha come opzione di cercare di salvare il salvabile per Germania e nord-europa. Non a caso è stata attaccata l’Italia pur non essendo il punto più debole. E’una pressione politica eurodivisoria e visto l’andazzo, un totale esproprio di sovranità. Vedremo se ci sarà una reazione consapevole sull’interesse unico, non solo economico, ma democratico e politico dei popoli europei.
Un’europa da rifare su base democratica.

Scritto il 28 Novembre 2011 at 12:34

Italian business confidence rises in November to 94.4 from 94 (cons 93 UBSe 94.3

Quello che vuole “la Germania” è che “prima” gli stati cicala attuino le riforme e “dopo” si arrivi agli eurobond…prima vedere cammello…
Esatto Alfio, la penso proprio così, sono che questi tedeschi con la loro “durezza” non capiscono che stanno mandando il mercato al collasso.
Se ci fosse un rapporto più collaborativo e se la BCE non fosse considerata la Bundesbank….già… oggi pomeriggio post molto interessante sull’argomento….

STAY TUNED!

redbull
Scritto il 28 Novembre 2011 at 14:19

alfio200@finanza,

Sono d’accordo con te, anch’io ho sempre pensato che il gioco dei tedeschi fosse quello della linea dura nel voler prima vedere riforme serie e poi concedere “aiuti” ai paesi spendaccioni come noi… In fondo hanno anche ragione; io penso che al loro posto anche noi faremmo lo stesso. Anche se sti Str… non ricordano mai il fatto che il vantaggio più grande dall’introduzione dell’euro lo hanno avuto loro… e se anche adesso mollano qualche centimetro non è che muoiono…

barcellona
Scritto il 28 Novembre 2011 at 15:44

una domanda che può essere stupida ma per risolvere il problema immediato, e frenare la speculazione in atto ai danni dell’Italia, questa non potrebbe far entrare denaro fresco vendendo parte dell’ingente patrimonio aureo che essa ha…siamo al 4° posto e riserve aure per 2451 tonnellate ben al di sopra di paesi come Francia Cina Russia…

nervifrank
Scritto il 28 Novembre 2011 at 16:35

Barcellona:
se le vendi tutte ci fai circa 133-134 miliardi di dollari, ossia circa 100 miliardi di Euro. Meglio tenersele.

barcellona
Scritto il 28 Novembre 2011 at 17:03

nervifrank,
ne vende metà e ci fa 50 miliardi di €, lo Stato evita di “regalare” denaro ai soliti noti con un tasso al 7,5%, abbassa temporanemente il debito ed aspetta tempi migliori per riemettere titoli di Stato a minor tasso.In più gli rimane pur sempre una riserva considerevole di oro (1200 ton).

barcellona
Scritto il 28 Novembre 2011 at 17:05

P.S. se lo Stato tiene in cassa tutto questo oro e fallisce in ogni caso lo perderà ed andrà a piene mani agli avvoltoi!

anonimocds
Scritto il 28 Novembre 2011 at 17:37

Vogliosperare in un aregionevole e temperato mix fra 1.ma e 2nda soluzione (60% di probabilita’)
Sulla crescita “potenziale”.//che presumo quella di medio/lungo periodo…perche’ il 2012 (e forse gia’ la fine del 2011) in tre quarti di Euro Area é e sará nel segno della recessione (per forza di cose visto le manovre di bilancio e di austerity da attuare + il credit crunch gia’ in essere)

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