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COT Report: Chart e analisi

Scritto il alle 13:30 da Lukas

GUEST POST: analisi dei dati del CFTC e del COT Report. Ancora una settimana di sorprese!

Cari amici, anche l’ultima settimana ha fatto registrare, come temevamo, eventi economici del tutto illogici ed imprevedibili. A fronte della decisione della FED di mantenere inalterati, addirittura sino al 2014, i piu’ bassi tassi d’interesse della storia economica americana, al fine di favorire, cosi dicono ufficialmente, la sinora debole ripresa dell’economia Usa, registriamo, infatti, del tutto a sorpresa, un incremento notevole degli occupati, ed una conseguente forte riduzione del tasso di disoccupazione Usa all’8,3 %. Eventi chiaramente del tutto in contraddizione, che testimoniano, a mio modesto avviso, che le vere finalità delle
politiche monetarie ultra espansive, attuate sia dalla FED che dalla BCE, siano in realtà ben altre, ossia tentare di salvare ad ogni costo le traballanti istituzioni creditizie e finanziare responsabili della piu’ grave crisi finanziaria dell’occidente dal dopoguerra ad oggi. Come già egregiamente illustrato su questo blog, si fornisce quasi gratuitamente denaro alle banche, che non viene affatto utilizzato per favorire lo sviluppo economico, bensì per acquistare ogni tipo di asset, ( bond governativi, commodity, azioni), le cui quotazioni continuano pertanto inesorabilmente a crescere, ed i cui proventi servono a risanare i loro dissestati bilanci. Anche il nostro benchmark di riferimento, l’S&P 500, non sfugge a tale logica, e registra questa settimana un’ulteriore rialzo del 2,17 %, sicchè la mia, forse del tutto ingenua, posizione short, oggi accusa una perdita consistente, pari al 9,8 %, in termini di punti indice, mitigata al 7 % solo dal favorevole effetto del cambio eur/usd.

Cio’ premesso, passo con crescente scetticismo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati ieri sera dalla CFTC ( Commodity Futures Trading Commission ), e concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti :

Commercial Traders : – 28.346

Large Traders : – 5.482

Small Traders : + 33.828

Non cambia dunque, rispetto alla scorsa settimana, la configurazione del Cot Report sull’azionario Usa. Tuttavia, evidenzio che i Commercial Traders, dopo aver innescato il rally azionario in corso, passano oggi all’incasso incrementando ancora la loro precedente posizione Net Short di ulteriori 15.321 contratti.
I Large Traders, che come ben noto, seguono invece strategie di trend following, cercano adesso di partecipare anch’essi alla festa rialzista riducendo ulteriormente di altri 10.845 contratti la loro precedente posizione Net Short. Gli Small Traders, dal canto loro, rafforzano ancora, di 4.476 contratti, la loro già solida posizione Net Long.

La mia del tutto personale ed opinabile interpretazione dei suddetti movimenti sui derivati azionari Usa, è che dovremmo forse essere quasi al termine dell’attuale trend rialzista. Ma come già evidenziato nel mio precedente post, questi sono tempi “ anormali “, in cui grandi forze ed interessi politici ed economici influenzano pesantemente l’andamento dei mercati finanziari. L’evidenza delle suddette circostanze e la ragione mi direbbero quindi, in questo caso, di seguire il ben noto consiglio di “ tagliare le perdite “ sinora maturate e di uscire dal mercato, ma poichè ormai “ la frittata è fatta”, decido contro ogni logica di mantenere ancora, sino al limite dell’eventuale superamento dei massimi dell’anno 2011, la mia posizione SHORT sul più importante degli indici azionari americani.

Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI un felice e sereno febbraio.

Lukas

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17 commenti Commenta
pinco14
Scritto il 6 Febbraio 2012 at 13:55

Dici bene Lukas
Sono tempi anormali, la cosa migliore sarebbe sedersi sulla riva del fiume ed attendere..
Mi sembra saggia la tua decisione di attendere l’eventuale superamento (confermato) dei max 2011 prima di chiudere

john_ludd
Scritto il 6 Febbraio 2012 at 14:12

Avere una posizione short ha tradizionalmente molto senso come hedge su una posizione long. Siccome le varie categorie di assets sono oggi molto correlate (ennesima anomalia del grande esperimento in corso) non è però facile. Tuttavia è ovvia la correlazione perfetta tra spread e MIB (pieno di banche) e chi ha comprato oro di recente potrebbe andare corto sul rame il cui prezzo è tra i meno giustificabili da un punto di vista macro economico etc… Forse una buona idea è essere long sulle big cap USA e corti sul russell… mah !!!

Interessante notare la solita disfunzionalità del cervello umano che i mercati mettono in mostra ogni giorno: 4 mesi fa era fine dell’euro, depressione atomica, fine del mondo e ritorno alle caverne, oggi super bull, mega-risk-on, il futuro è una luce radiosa, non succederà nulla, tutto a posto, la FED e la BCE ci salveranno sempre, la Cina non è un problema, crescita eterna… ok… vediamo tra 4 mesi.

Che dire poi di borse che salgono trainate dai titoli spazzatura ma con i bond safe heaven che malgrado siano ai massimi storici non danno segni di cedimento. Uno dei due mercati è immensamente stupido. Vedremo quale, ma negli ultimi 10 anni la risposta è stata chiara.

estx
Scritto il 6 Febbraio 2012 at 14:38

Lukas la settimana scorsa scrivevi:

“Gli Small Traders infatti registrano questa settimana una, DEL TUTTO INUSUALE POSIZIONE NET SHORT”

Questa settimana invece scrivi:
“gli small traders RAFFORZANO la loro GIA SOLIDA posizione NET LONG”.

Devo aver perso qualche pezzo………

pinco14
Scritto il 6 Febbraio 2012 at 14:38

john_ludd@finanza,

Ottima analisi John
Soprattutto le considerazioni sul cervello umano

Lukas
Scritto il 6 Febbraio 2012 at 14:48

estx@finanza,

qualche pezzo ?…….Credo piu’ di qualche pezzo !!! :mrgreen:

Lukas
Scritto il 6 Febbraio 2012 at 14:49

john_ludd@finanza,

ormai forse non si riesce nemmeno ad immaginare come si fa a vivere senza la leva del debito !!! :mrgreen:

estx
Scritto il 6 Febbraio 2012 at 14:58

Lukas,

Si hai ragione, pensavo che i related posts fossero in ordine cronologico.
Adesso vado a leggere cosa scrivevi la settimana scorsa e poi arrivo. :mrgreen:

john_ludd
Scritto il 6 Febbraio 2012 at 15:08

Lukas,

infatti il problema sta proprio lì. Per risolvere un problema bisogna innanzitutto ammettere che esiste. Il mercato al 50% (il lato equity e commodities) non lo vuole ammettere. Una volta ammesso che esiste bisogna trovare una soluzione e di certo i problemi non si risolvono utilizzando i metodi che li hanno creati. E qui purtroppo siamo al 99% di incapacità di comprendere. Eppure c’è chi ne scrive con prove alla mano da tanti anni. E ha scritto pure come va a finire…

estx
Scritto il 6 Febbraio 2012 at 15:19

Lukas,

Sono andata a rileggere…e non solo l’ultimo post ma quelli indietro e tutti i commenti del 15 e 9 gennaio…e quelli prima.
E…hem…qualche domanda l’avevo fatta…….ma tu non hai mai risposto…. 😉

Adesso non ne ho piu bisogno.
Ciao e grazie.

Lukas
Scritto il 6 Febbraio 2012 at 15:37

john_ludd@finanza,

Il problema sarà risolto solo con il cambio delle persone alla guida del sistema…quelle attuali conoscono solo un modo di vivere…….e di conservare il loro potere…..creare debito………da lasciare in eredità alle future generazioni !!!

satriani
Scritto il 6 Febbraio 2012 at 16:39

Ritengo sia difficile il superamento dei 1370, anzi entro breve dovremmo cominciare l’epilogo e quindi gli short come asset class saranno indispensabili…..

lexmumble
Scritto il 6 Febbraio 2012 at 17:38

Il nasdaq composite ha già superato il massimo del 2011, ma resto il solo, mentre il dow jones industrial è lì a pochissimi punti.

STAMMIN ACCORT

gremlin
Scritto il 6 Febbraio 2012 at 19:26

con l’analisi ciclica statisticamente dovremmo avere un 70% di probabilità di essere già al top dell’intermedio (T+3) oppure al 30% di fare piccola correzione a breve (bear trap) e poi risalire verso nuovo top area 1380.
Ma se ci fosse un QE3 di mezzo il ciclo si allunga e il top andrà cercato a livelli impensabili fino a due mesi fa
Una correzione significativa dovremmo assolutamente vederla entro la prima metà di marzo
Default greco e guerre permettendo, poi si rischia di testare il top 2007 entro l’anno, e superarlo
Bolla internet, bolla del credito e bolla dei QE: scoppierà anche quest’ultima e sarà peggio delle precedenti, anche i too big falliranno

sturmer
Scritto il 6 Febbraio 2012 at 22:33

Ciao… e grazie soprattutto per il saggio suggerimento ad utilizzare la propria testa, senza lasciarsi influenzare da giudizi interessati…

Però, confesso, non ci sto capendo più nulla… andiamo verso una deflazione, come sembrerebbe, oppure è meglio proteggersi da una inflazione come dovrebbe essere seguendo la logica dell’immissione di masse di denaro mai viste?
Anche se poi… è vero che non viene immessa sul mercato reale, ma solo in quello finanziario…

Chiedo aiuto… una sorta di sondaggio tra voi esperti… cosa suggerite in ottica di massima protezione?

Liquidità?
Oro?
Argento?
Bond D?
Bond I?
Azioni?

Help… please…

Marco

leone51
Scritto il 7 Febbraio 2012 at 13:11

sturmer@finanza,

Non penso esista una vera e propria risposta, però indubbiamente una prate nell’oro fisico, una parte li quida e una parte in etf o azioni short in attesa dello scoppio della bolla

gremlin
Scritto il 7 Febbraio 2012 at 13:40

sturmer@finanza,

ottima protezione (da che cosa: crash bancario? ritorno alla lira? ribasso azionario? scomparsa del dollaro? shock petrolifero? terza guerra?) potrebbe essere un oculato mix valutario cash in luogo sicuro, quindi non in banca
scordati i rendimenti però
compatibilmente coi tuoi obiettivi, il tuo profilo di rischio e adeguatezza si può anche diversificare (a partire dall’oro fisico) e persino prevedere tecniche di hedging

lexmumble
Scritto il 7 Febbraio 2012 at 21:58

Vorrei far notare che il dow ha rotto, purtroppo per me, i massimi del 2011.
Credo che sia un buon allarme anche per lo sp500

I sondaggi di I&M

VEDO PREVEDO STRAVEDO tra 10 anni!

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