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COT Report: Chart e analisi
GUEST POST: analisi dei dati del CFTC e del COT Report
Cari amici, questa settimana, i mercati finanziari hanno regalato agli investitori qualche raggio di sole , dopo molte giornate di profondo rosso. In particolare il nostro benchmark di riferimento, ossia l’ S&P 500, ha registrato un rialzo del 2,12 %.
Ciò premesso, passo come al solito ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati ieri sera dalla CFTC ( Commodity Futures Trading Commission), e relativi alla sommatoria dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti :
Commercial Traders : + 56.780
Large Traders : – 60.600
Small Traders : + 3.820
Registriamo pertanto una diversa configurazione rispetto a quella della scorsa settimana. In particolare, gli Small traders hanno invertito la loro, a dir il vero, del tutto inusuale posizione NET SHORT, acquistando ben 14.751 contratti long, venduti loro dai Commercial traders ( 11.730 contratti ) , e dai Large traders ( 3021 contratti ).
Questa variazione della configurazione settimanale del COT REPORT, ci induce dopo quasi 3 mesi a chiudere la nostra posizione SHORT sull’ S&P 500, che fu aperta a quota 1316 punti, e che registra quindi un guadagno complessivo del 12,2 %.
Da lunedi prossimo, dunque, inverto conseguentemente il mio precedente orientamento short sugli indici Usa, assumendo sugli stessi, ed in particolare sull’S&P 500, una posizione LONG.
Forse è del tutto prematuro parlare di rally natalizio, ma anche i dati del COT REPORT relativi alle materie prime mi segnalano l’esaurirsi della spinta ribassista. E poi non dimentichiamo, come ricordato dall’ottimo Gremlin, che la FED è sempre in agguato con il piu’ volte minacciato QE 3.0, e che in relazione alla crisi, anche per le Autorità Politiche dei maggiori Paesi il tempo delle parole e delle chiacchiere sembra ormai davvero finito, pena la loro definitiva e storica delegittimazione. Dopo molti mesi ho pertanto nuovamente fiducia sugli sviluppi futuri del mercato azionario e sull’ inizio della ripresa dell’economia reale.
Come sempre, un cordiale saluto a DREAM, ed agli altri amici del blog. Auguro a tutti un felice Weekend .
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A fronte del commento di…………ho veramente solo l’imbarazzo di dove incominciare nella mia replica. Cercherò per quanto possibile di essere lineare e quindi dico :
1)Il mio post non ha alcuna valenza pedagogica, ne ha la pretesa di insegnare qualcosa a chicchessia, ma esprime solo e soltanto una mia del tutta originale ed opinabile interpretazione dell’andamento dei mercati finanziari. Personale interpretazione che, prima di essere pubblicata, è stata dal gestore del blog, evidentemente valutata ed implicitamente avallata. Pertanto respingo al mittente, l’accusa di tracotanza e supponenza addebitatemi ;
2)Quanto al merito, mi permetto sommessamente di dire che le considerazioni del commentatore lasciano, ad esser buoni, molto a desiderare, e denunciano una conoscenza molto limitata dell’argomento in discorso. Innanzitutto chiedo chi ha mai detto che gli small traders si trovano “ sempre “ nella posizione contraria al mercato? Lei stesso riporta la mia esatta espressione….che non è “sempre” ….bensì “ molto spesso “…….e non è la stessa cosa. D’altra parte la stessa evidenza empirica dimostra l’infondatezza della critica……infatti essendo gli small traders quasi sempre in posizione NET LONG……se dovesse valere la sua superficiale visione di “ indicatore contrarian “ i mercati dovrebbe solo scendere quasi senza soluzione di continuità. Per Lei forse la posizione degli small traders funge esclusivamente da “ indicatore contrarian “……per me invece non lo è….. dunque diciamo, a voler esser buoni e tolleranti,che si tratta solo di una divergenza di interpretazione;
3)Nei miei commenti inoltre, per semplicità di esposizione, vengono riportate solo le NET POSITION dei diversi operatori……..e forse per tale motivo che il nostro incauto commentatore prende a bersaglio i residuali small traders, che sul mercato dei derivati hanno un’incidenza limitata a circa il 15 % dei contratti, concentrati soprattutto sugli e-mini…….e tralascia di evidenziare la posizione NET LONG dei Commercial traders che da soli detengono tra il 65 ed il 70 % dei contratti. Evidenzio che da circa 2 mesi la loro posizione NET LONG ha sostanzialmente impedito, a prescindere dalla posizione degli altri operatori, ulteriori ribassi dei mercati azionari USA;
4)Quanto alle mie considerazioni sull’andamento e sulle prospettive del ciclo economico, esse discendono direttamente dall’interpretazione dei dati del COT REPORT. Credo, infatti, che chi opera sui mercati dei derivati, con somme ingentissime, ha accesso a notizie ed informazioni al riguardo dell’economia reale sicuramente piu’ fondate di chiunque altro…ivi compreso il sottoscritto….e se permettete……anche piu’ fondate credo del mio interlocutore;
5)Infine, faccio rilevare che non conosco sistema migliore per valutare ogni asserzione……ivi compresa quella inerente alla mia previsione sull’andamento dei mercati azionari USA……che sottoporla ad una verifica empirica ed oggettiva…..e dunque non resta che attendere un nuovo riscontro prossimo venturo…….evidenziando che l’ultimo in ordine di tempo ha dato risultati piu’ che soddisfacenti……riconfermando la mia fiducia nel mio personale trading system fondato , Lo ribadisco, su una mia del tutto originale interpretazione dei dati del COT REPORT sugli indici azionari USA.
Rinnovo a tutti l’augurio di un felice weekend !!!
Ammiro veramete Lukas che si sbilancia e mette la sua faccia ogni settimana non è da tutti lo stesso DT lo fa solo saltuarialmente con TRENDER..
In passato ho tentato anch’ io, con esiti che all’ apparenza sembravano sorprendenti ma poi nel lungo periodo si sono rivelati non efficaci . Non ho però smesso di cercare nuove strade ed ho usato degli indicatori che mi hanno permesso ultimamente di guadagnare in un mercato così complesso, però ancora non testati nel lungo periodo.Mi sbilancio ugualmente e contrariamente a Lukas penso che per almeno 15 giorni scenderemo poi si vedrà. 😉
DT mi sembra che ultimamente nei commenti di C&M si sia sbilanciato non poco… 😉
Seguo da tempo il TS di Lukas, da quando interveniva con un commento a margine di un post prima di avere uno spazio tutto suo. Devo riconoscere che ha molto spesso identificato le svolte e ancora di più ha seguito fedelmente il mercato ignorando falsi segnali, individuando quindi il trend primario. Non sò ancora come si comporterà con le fasi di lunga lateralità e cmq aggiornandosi settimanalmente risulta per me molto pericoloso. La questione però che pongo a Lukas è un altra.
Servirebbe forse che venisse spiegato meglio il meccanismo che sta dietro perchè, pur riconoscendo i risultati, mi sembra di fare un atto di fede sulle tue interpretazioni.
Mi riferisco esclusivamente a THE TRENDER dove rimani secondo me per troppo tempo flat. Probabilmente hai ragione visto i risultati. Non è detto che anchi’ io alla lunga non arriverò alla stessa conclusione.Certamente è eccitante rimanere costantemente investito short o long( quando rimango flat mi annoio) Forse è anche per questo motivo che chi muove il mercato guadagna sempre.
The trender è un prodotto di trending e no di trading. E siccome il rischio di portare a casa perdite era maggiore di quello di portare a casa utili, ed essendo il sottoscritto unpo’ maniaco della gestione del rischio finanziario, poi ancora in concomitanza con le ferie, ho preferito lasciare perdere e stare flat.
Ora, si vedrà… ilfuturo potrebbe portare tante sorprese…
Rimane però il dubbio interpretativo: se i Commercials ed i “Large” vendono contratti long agli “small”, perchè dovremmo passare da Short a Long…
Cosa mi sta sfuggendo?
Io non ho chiesto alcun atto fede…….peraltro ti assicuro che non sarei affatto la persona adatta a farlo……..eppoi mi chiedi del ” meccanismo che sta dietro” ?……Non penserai spero che abbia dietro fonti CIA !!!……….Se fai una ricerca in rete……vedrai che esistono diverse interpretazioni dell’enorme guazzabuglio di dati di cui si compone il COT REPORT…….io mi limito ad esporre molto umilmente una mia del tutto originale interpretazione……..che per le poche righe a mia disposizione…ritengo sia esposta in maniera sufficientemente comprensibile…..ma forse non è così……..quindi cercherò in futuro di migliorarla !!!!
Se fai una semplice operazione matematica vedrai che questa settimana, dopo…..e nonostante… le vendite da Te ” incriminate “…..i Commercial traders detengono ancora il 93,69 % del NET POSITION LONG…..mentre i poveri Small traders ne detengono solo il 6,31 %.
Queste percentuali mi sembrano un buon sostegno al mercato……..diverso sarebbe nel caso inverso…..ossia qualora fossero gli small a detenere il 93,69% delle NET POSITION LONG.
Ma lo ripeto per l’ennesima volta, i dati del COT REPORT non sono le tavole di Mose’……..lo sforzo maggiore va diretto non alla loro già pesante lettura…..bensi alla loro ancor piu’ impegnativa interpretazione.
Al riguardo spero che anche altri possano in futuro appassionarsi alla ricerca di …..criteri interpretativi piu’ fondati e precisi di quelli sinora esposti dal sottoscritto.
1) con questo grafico abbiamo raggiunto lo stesso livello di ipervenduto (qui posizioni nette short) del MARZO 2009: in blu la performance raggiunta dall’SP500 12 mesi dopo
A mio avviso non ci sono ancora le condizioni per posizionarsi long sull’s&p500 quindi ho lasciato e lascerò immutata la mia posizione short, anche se ridotta. C’è da dire che la mia attività è di medio periodo, 6-9 mesi.
Lukas fa bene a sottolineare che il suo commento settimanale, che in tanti apprezzano, non è un invito all’operatività né tanto meno qualcosa che va capito. Segnala la sua analisi basata su un metodo personale. Ricordiamoci che il suo è un guest post che rende questo già bellissimo blog ancora più interessante
Onestamente il commento di questa settimana mi lascia sconcertato perchè sembra inficiare del tutto la coerenza dei criteri interpretativi a cui si sono attenuti tutti i precedenti.
In particolare, riandando al commento del 17 settembre u.s., laddove si veniva da una settimana da “toro scatenato”, si scriveva testualmente che “ciò che avevamo auspicato qualche settimana fa, come pre-condizione per un’inversione del trend, si è improvvisamente verificato. Gli small traders registrano infatti, questa settimana, una del tutto inusuale posizione NET SHORT, confermando ancora una volta di trovarsi molto spesso dalla parte sbagliata del trend di mercato, che viene quasi sempre dettato dalle MANI FORTI, ed in particolare dai Commercial Traders, che detengono questa settimana una posizione net long da record”.
Orbene, a distanza di tre settimane leggiamo che “gli small traders hanno invertito la loro a dir il vero del tutto inusuale posizione net short” passando a net long grazie a una serie di contratti venduti loro – udite udite – SIA dai Commercial SIA dai large traders.
Ma allora, se vale la classica funzione di “indicatore contrarian” degli small traders così spietatamente ribadita nel post del 17 settembre, si dovrebbe dire che niente come una situazione in cui sono praticamente solo loro a comprare dovrebbe definirsi come prodromica di un ribasso.
E invece…il nostro ineffabile Lucas ribalta la propria posizione proprio in concomitanza con il ribaltamento degli small traders da short a long. Di qui lo sconcerto: ma allora dov’è finita la valenza contrarian degli small se li si segue esattamente al millimetro ?
La cosa oltretutto è anche confermata dal tenore delle giustificazioni apportate sullo sfondo.
Il 17 settembre si sosteneva che “non vi sono ragioni economiche e strutturali che possano giustificare l’inversione così improvvisa e repentina del trend ribassista”; poi veniva ribadito la settimana scorsa ironicamente che forse Natale era ancora un po’ troppo lontano per pensare di poterne evocare il classico rally; e poi invece questa settimana con una capriola degna di un saltimbanco ecco che “la Fed è sempre in agguato con il più volte minacciato QE3” e che “dopo molte settimane ho nuovamente fiducia sull’inizio della ripresa dell’economia reale”.
Chissà dove sono ADESSO quelle ragioni economiche STRUTTURALI di cui appena 20 giorni fa si lamentava l’assoluta assenza ( o forse mi son perso qualche novità ?); e chissà come si possa aver contemporaneamente fiducia in un QE3 e in una ripresa dell’economia reale posto che una cosa elide l’altra essendo antitetiche, volendo poi tralasciare ogni commento sull’efficacia di ogni misura del genere. E soprattutto al fondo di tutto come si possa far passare meri auspici per ragioni OGGETTIVE tali da aver mutato lo scenario, laddove fino a 7 giorni prima si sottolineava proprio l’assenza di tali ragioni.
Insomma: misteri. Che lasciano un’unica certezza. Quella che la presunta irrazionalità del mercato è in realtà l’irrazionalità di tanti individui che stanno anche al nostro stesso livello, cioè TRA NOI. Il mercato è fatto anche da loro e l’irrazionalità ha i suoi presupposti anche nella loro. Ma questo si può e si deve accettare. Ciò che infastidisce ed è un po’ più difficile da accettare è vedere questa incoerenza travasata in rubriche e blog che si proporrebbero di insegnare qualcosa agli altri, di chiarire loro le idee, e invece servono solo a confonderle ancor più.
Saluti