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COPPER GOLD RATIO: correlazioni con Dr. Copper e mercati
Il rapporto tra RAME ed ORO è uno dei più classici nell’analisi intermarket.
L’oro è il bene rifugio più ampiamente riconosciuto tra gli investitori. Ed è un asset che tradizionalmente, nei periodi di difficoltà economica e geopolitica, tende generalmente a performare, rendendolo un elemento di diversificazione otlre che un indicatore di RISK OFF.
Il rame è invece l’esatto contrario dell’oro. Metallo utilizzato a livello globale in un’ampia gamma di applicazioni industriali, è il più tradizionale indicatore anticipatore della crescita economica, tanto che viene conosciuto come “Dr. Copper” proprio perché è un indicatore della salute dell’economia globale.
Il Copper Gold ratio viene calcolato dividendo il prezzo corrente del rame per oncia per il prezzo corrente dell’oro per oncia. Un rapporto rame/oro più elevato indica che il rame è relativamente più costoso dell’oro, suggerendo un aumento della domanda industriale e prospettive positive per la crescita economica.
Quindi un copper gold ratio virtuoso lo si trova nelle previsioni economiche globali positive e vivaci. Al contrario, un rapporto rame/oro più basso può suggerire una fuga verso la sicurezza, raffreddamento delle prospettive economiche globali e quindi maggiore cautela.
Nella storia poi, è sempre stata forte la correlazione tra il Copper Gold Ratio ed i tassi USA a 10 anni.
Nel grafico che vi propongo oggi in apertura notate due stranezze.
La prima è appunto legata all’andamento del Copper Gold Ratio. Il mercato azionario è salito monto mentre invece il Copper Gold Ratio sta correggendo. Come mai? Semplice, ennesima conferma di quanto diciamo da tempo. Il mercato è stato guidato dal rally di titoli legati alla tecnologia e alla AI. Quindi NON dalla manifattura che è rimasta molto indietro. E’ dunque evidente che la borsa illustra un mondo irreale e molto legato alle previsioni future di rendimenti derivanti dalla AI.
Seconda cosa, c’è sempre stata una correlazione forte tra Copper Gold Ratio e i rendimenti dei govies USA a 10yr. Correlazione anche in questo ambito che è saltata da circa due anni, complice un’inflazione importante che ha fatto salire oltremodo i tassi. Ma ora c’è uno scollamento che suggerisce tassi USA troppo elevati ed a rischio correzione. Vediamo se la FED nei prossimi mesi contribuirà ad un riallineamento di questa correlazione.
STAY TUNED!
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