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COPPER GOLD RATIO: segnali di reflazione

Scritto il alle 13:52 da Danilo DT

Il rapporto tra rame e oro è conosciuto come copper gold ratio. Se per molti può essere un grafico come tanti altri, in realtà merita un po’ di attenzione perché mette a confronto due materie prime “agli antipodi”.
Da una parte un metallo industriale, da sempre simbolo della ripresa e, attenzione, con un ruolo CHIAVE in ambito intermarket.
Motivo? Perché è un anticipatore della ripresa, che porta inflazione, che quindi condiziona i rendimenti. Signori, la base dell’analisi intermarket.
E in questo caso non è da meno.
Da una parte un rame in ripresa, sia perché c’è la speranza, coi vaccini, che finalmente la ruota torni a girare, e sia perché c’è puzza di inflazione comandata dalle banche centrali, più la possibilità di ritrovarsi con grandi investimenti infrastrutturali. Filosofia, siamo d’accordo. Ma questo è quanto crede il mercato oggi.
Dall’altra c’è l’oro che come ho spiegato mille volte, deve essere visto come asset class e non come bene rifugio. Quindi un asset comandato come è noto e ampiamente spiegato su questo blog, dai tassi reali.
Quindi capite benissimo che la relazione di queste due asset class illustra qui momenti che il mercato vede come di “inversione”. E la conferma ovviamente la possiamo vedere dai tassi di interesse a medio termine e dall’inflazione prospettica.

COPPER GOLD RATIO

Il grafico parla chiaro a livello di correlazioni, ma non ancora a livello di rotture. Presto per dire che l’intermarket ha parlato. Occorrono conferme. Attendiamo fiduciosi anche conferme dalla macroeconomia, conferme che a me sembrano mancare…

STAY TUNED!

Danilo DT

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Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se sei interessato agli argomenti qui espressi e vorresti approfondirli, contattami!
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3 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 17 Novembre 2020 at 17:10

Il rapporto gold/copper è una variabile stocastica al cui significato viene attribuito un valore stabile. Non è così, come tante altre variabili di questa natura, l’associazione con un’altra variabile (l’andamento economico, la reflazione) appare stabile solo entro certe finestre temporali. Sono processi non stazionari, difficile costruirci sopra trading system in grado di non far perdere tonnellate di denaro a chi li segue.

Tornando a bomba sulla Cina, oggetto di varie note, va notata la differente qualità della tecnocrazia locale che sembra seguire criteri che una volta erano ben seguiti anche in occidente e alla base del suo successo. La recente emissione di bond in euro per gli investitori europei da parte del governo cinese è brillante. Cosa preferire, un bond greco o italiano con rendimento zero o un bond cinese che rende lo zero virgola in più ? Si ottengono molti obiettivi in una volta sola, senza alcun costo aggiuntivo dato che la Cina ha un solido avanzo commerciale verso la zona euro e un’inflazione sensibilmente superiore al tasso proposto. Brillante. Ne scrive Bill Blain nel suo consueto commento giornaliero, talvolta non banale. Aggiungerei che i mandrini cinesi ben consapevoli della dipendenza dell’economia a stalle e strisce da Wall Street ha mandato un bel segnale ai banchieri americani aprendo parzialmente il mercato locale alle banche di investimento. Quelli che comprendono solo il brevissimo termine e i bonus a fine anno si fionderanno a razzo rendendo gli USA ancora più dipendenti da quella cinese di quanto lo sia oggi. Cosa di meglio che invogliare gli investitori occidentali a condividere il rischio finanziario di un sistema opaco che non comprendono ? Il tutto in cambio di qualche commissione e frazione di percento. Brillante. Voto 10.

Scritto il 17 Novembre 2020 at 22:24

Per carità, di statico proprio nulla ancora di più in questo momento. Però è interessante secondo me valutare che in questo contesto potrebbe “non vederci giusto” perchè … siamo così sicuri che ci sarà inflazione e reflazione?

john_ludd
Scritto il 17 Novembre 2020 at 22:59

Danilo DT,

non conosciamo bene neppure il passato, figurati il futuro. Tuttavia tutto e ciclico e nel modo più assoluto evito di produrre previsioni ovvero stime con una data accanto (pioverà non è una previsione, pioverà mercoledì lo è). Molto più produttiva è una considerazione sulla natura del rischio finanziario oggi. Domani sarà molto probabilmente come ieri e come oggi, più ti allontani più sarebbe necessario considerare se si è posizionati su una parabola concava o convessa. Se tutti stanno raccogliendo monetine mentre in lontananza uno schiacciasassi si avvicina conviene concentrarsi sulle monetine convinti di riuscire a uscire dal gioco in tempo e prima degli altri oppure ci si concentrerà sulle monetine raccolte dagli altri e, tendando di raccoglierne almeno altrettante, perder di vista lo schiacciasassi ? Inseguire un guadagno probabile ma limitato è preferibile all’evitare una perdita molto ampia e irrecuperabile ma poco probabile ? E se tutti i raccoglitori di monetine che abbiano una maglietta con impresso sono un bond holder oppure sono uno stock picker oppure sono momentum driven sono in realtà tutti sulla stessa parabola convessa convinti che sia concava in quale scenario di rischio siamo effettivamente ?

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