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BCE vs FED: La guerra dei poveri

Scritto il alle 11:02 da Danilo DT

Svalutazione competitiva, quantitative easing, acquisto di bond periferici con neutralizzazione. non si sa più che fare per rattoppare il colabrodo dell’economia

Quanto fatto finora a favore dei periferici non è che una goccia nel mare del debito sovrano dell’Unione Europea. EFSF, sostegni a Grecia ed Irlanda, minacce e progetti marchiati 2013 con ristrutturazioni, abbattimento di capitale e quant’altro.

Juncker e Tremonti ci provano, e in un certo senso seguono una delle strade disegnate dal sottoscritto nel post di ieri sulla crisi Europea.

Propongono la nascita dell’EDA, una nuova agenzia europea del debito, strumento usato come base di lancio per gli E-Bonds, con l’obiettivo di arrivare al 40% del PIL di ciascun stato membro dell’UE. Un segnale “forte per far capire al mercato che la crisi vuole essere combattuta”. Ma la Germania dice PICCHE e le cose tornano a complicarsi. E vengono messi in chiara evidenza i limiti ed i contrasti all’interno della Disunione Europea (meglio chiamarla così) in quanto, ormai è chiaro, all’interno dlel’UE ci sono obiettivi, modi di pensare, soluzioni proposte, idee e soprattutto interessi opposti. E questo è un grandissimo problema. Come dicevo ieri in un commento, ogni soluzione per risolvere il problema del Debito Sovrano, ha lati positivi e negativi. L’importante però, a questo punto, è fare delle scelte condivise. Ma credo proprio che con questo ambiente, non andrebbero d’accordo nemmeno sul colore delle tovaglie da mettere in sala mensa (modo di dire, visto che la sala mensa alla BCE non è certo frequentata dalla Merkel). Anche perché la Germania dice che già si sta facendo troppo. Infatti, zitti zitti, in BCE si sono comprati la bellezza di 2 miliardi di Euro di bonds periferici, al fine di sostenerne le quotazioni. Acquisti non fini a se stessi con controparte cash, in perfetto stile FED, ma con la solita neutralizzazione.

Morale: BCE con in pancia valanghe di titoli PIGS che nessuno vuole più che ormai hanno un mercato ridotto al lumicino.

Domanda: ma cosa accadrebbe se, in un momento di grave crisi, si decidesse in fretta e furia di ristrutturare il debito dei PIGS? Che a rimetterci sarebbe proprio la BCE, la quale dovrebbe così essere ricapitalizzata. Quindi titoli in bilancio BCE sempre più di basso livello qualitativo, proprio come è successo negli USA con la FED con i generosi acquisti fatti a favore delle banche ai tempi della crisi subprime. Ma allora…è la storia che si ripete? Lo vado sostenendo da tempo. Il rischio che la BCE faccia col tempo quanto ha fatto la FED non lo escludo per niente, anzi. Ma ci vogliono dei cambiamenti di indirizzo, di tipo normativo e quant’altro, a tutti i livelli. Una vera rivoluzione in ambito Unione Europea. Non vedo altra via d’uscita.

Difficile per il sottoscritto ipotizzare una ricapitalizzazione proprio della BCE. Ci vogliono strade diverse. Vediamo ora che si inventano.

Bernanke: prepariamoci al QE3

E mentre c’è maretta in Europa, negli USA la strada scelta viene ulteriormente battuta da Bernanke il quale, profondamente deluso dai dati sull’occupazione, ha anticipato un ricorso al quantitative easing 3. Il QE 2 non è più sufficiente. Occorre fare qualcosa. E vai con la svalutazione competitiva.

Conclusioni

Se mettiamo assieme i due scenari, quello FED e quello BCE, risulta quasi che tra Euro e Dollaro Usa si fa gara a chi, in futuro, potrà avere le prospettive peggiori, una vera e propria guerra dei poveri. Bisogna essere orgogliosi di tutto questo?


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DT

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15 commenti Commenta
caposci
Scritto il 7 Dicembre 2010 at 11:48

Ciao a tutti , ho visto che ha deciso una direzione, che bello era ora entro long adesso ciao ciao target 1250

caposci
Scritto il 7 Dicembre 2010 at 11:48

vedo che non c’è più nessuno tutti in vacanza

xavier61
Scritto il 7 Dicembre 2010 at 12:07

Una precisazione, la bce non appartiene agli stati, dunque anche se chiudeste problema c’e ? Ognuno torna con la sua moneta…. E tutti vissero felici e contenti.
Ogni volta che la bce compra titoli pigS le scadenze non rinnovate vanno da qualche altra parte, bon d emergenti azioni commodiies etc etc.
Appurato che il sistem non può proseguiste in eterno senza creare disastri e’ evidente che si deve arrivare ad una soluzione e neesistono solo due.
1) centralita’europea fiscale e ridistribuente delle risorse
2) ritorno alla sovranità monetaria di ogni singolo paese
I Non ho la sfera di cristallo ma il mantenimento dell’euro e’ quasi impossibile.
Per cui si torna indietro senza se e senza ma.

Scritto il 7 Dicembre 2010 at 12:16

xavier61@finanza,

Amen

Scritto il 7 Dicembre 2010 at 12:33

xavier61@finanza,
mariothegreat@finanza,

Il ragionamento che fai può essere condiviso, ma secondo me è tutt’altro che scontato. Prima o poi verrà il giorno dove i vari grandi si troveranno attorno ad un tavolo (magari nei prox giorni già si metteranno le basi…) e senza TV, giornali e media, ci si parlerà su come risolvere seriamente il problema. Io escluderei il “back to the past” come l’ho battezzato ieri. Come personalmente non sono dell’idea della morte dell’Euro.
Quanto proposto dalla strana coppia tremonti-juncker è sicuramente un’idea con tante lacune,ma può essere un’eccellente base di lavoro per creare un qualcosa che potrà essere la vera soluzione per il futuro. Torneremo in futuro su questo argomento…

xavier61
Scritto il 7 Dicembre 2010 at 12:47

I paesi periferici in questi anni di espansione hanno gozzovigliato anziché ridurre il debito e il deficit lo hanno fatto esplodere rinviando a data da destinarsi il problema. Ora in fase di contrazione e deleveraging generalizzato senza possibilita’ di svalutare non e’ che ci siano grandi spazi di manovra.
Di certo la germani a non si accolla sul gibbone tutto il debito o meglio per farlo vuole la pelle dei pigs, ma alle loro condizioni non ci stanno i pigs. Questa e’ la ragione logica che porterà alla rottura.

xavier61
Scritto il 7 Dicembre 2010 at 12:53

D’altronde questo scenario si incastra perfettamente nello scenario internazionale, Usa Cina e Europa, dei tre uno e’ troppo sul trono e se ne deve cadere uno …….
Viene quasi da pensare a qualcosa di premeditato, ma quando si grida al complotto si sconfina, certo che la Gb promotricedell’euro rimasta poi fuori volontariamente all’ultimo minuto, con il senno di poi, qualcosa di strano lo fa pensare……. O no?

mattacchiuz
Scritto il 7 Dicembre 2010 at 12:59

xavier61@finanza,

no! :mrgreen:

xavier61
Scritto il 7 Dicembre 2010 at 13:25

Sempre a Proposito di stranezze, Asssange pubblica file su tutto il mondo tranne sugli inglesi e si fa arrestare proprio a Londra, ma guarda il caso pero’ ………

smsj
Scritto il 7 Dicembre 2010 at 13:31

xavier61@finanza,

Scusa, per quale motivo uno dei tre sarebbe di troppo?

xavier61
Scritto il 7 Dicembre 2010 at 14:31

smsj@finanza,
Perché politicamente parlando so o necessari 2 poli il terzo fa solo fastidio, destra sinistra nord sud est e ovest. L’europa, come soggetto ecomico unico e’ nato con la caduta dell’urss ma di per non esiste, ha cercato di i porsi a livello internazionale facendo solo figure meschine.
Avrebbe anche avuto parecchie opportunità ma i campanilismi non lo hanno consentito, o forse agli usa probabilmente e’ un soggetto scomodo con cui dividere il potere, e non pirenaici bombardare probabilmente traggono maggior beneficio da inamiderà eventuale disgregazione.
I poteri finanziari sono in America ed in Gb, e ul.a succdemai per caso.

xavier61
Scritto il 7 Dicembre 2010 at 14:33

Azz… Ho un correttore automatico di parole sull’ipad che fa veramente paura.scusatelo :mrgreen:

nervifrank
Scritto il 7 Dicembre 2010 at 14:34

Se escono Grecia o Irlanda ci può stare.

Ma se escono Spagna, Italia o Germania sono volatili per diabetici per tutti, ma soprattutto per il chi dovesse fare la prima mossa, come spesso è stato ampiamente dimostrato.
Oppure chi esce è perchè è costretto da uno shock troppo grande da sopportare.
Ma dai, DT e tanti altri hanno spiegato centomila volte cosa succederebbe a lasciare unilateralmente l’Euro!

Oppure si mettono d’accordo tutti insieme un week-end e decidono di “uccidere” il progetto Euro.
Ma in quel caso dovrebbero studiare cosa succede il giorno dopo, le nuove parità etc etc, insomma un casino.
Hanno la forza e soprattutto la compattezza per fare tutto questo? Ne dubito.

Poi, che si dica che l’industria italiana è stata danneggiata dall’Euro forte, bé quello è veramente difficile da negare.
Insomma, siamo in un cul de sac!

Scritto il 7 Dicembre 2010 at 14:34

xavier61@finanza,

Se salta l’Euro immaginati gli effetti deleteri proprio per Cina e USA….

smsj
Scritto il 7 Dicembre 2010 at 20:48

xavier61@finanza,

Politicamente sono necessari due poli, il terzo da fastidio?
L’europa, come soggetto ecomico unico e’ nato con la caduta dell’urss ?
agli usa probabilmente e’ un soggetto scomodo con cui dividere il potere?

Amen.

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