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Banca MPS, Mediobanca e Generali: partita a scacchi impari
E’ il tema finanziario del momento che ha messo sottosopra lo stomaco dei risparmiatori italiani interessati dall’operazione. Quanto mai inattesa e…bizzarra. Si, bizzarra lasciatemi dire.
Sta accadendo qualcosa di davvero gustoso: Monte dei Paschi di Siena, la banca che tutti davano per spacciata, si prepara a un’operazione che ha del clamoroso. Immaginatevi la scena: MPS, il Lazzaro del credito nostrano (se non era una banca zombie tenuta in piedi dal margine finanziario e quindi graziata da un contesto di tassi positivi per il sistema), decide di lanciare una scalata verso Mediobanca, quella che una volta era la regina incontrastata dell’investment banking.
La regia di questo spettacolo finanziario vede protagonisti nomi da prima pagina: Francesco Gaetano Caltagirone, gli eredi Del Vecchio e l’ancora misterioso Luigi Lovaglio, il banchiere che sussurrava ai ministri di avere “un sogno” degno di Martin Luther King, ma declinato in salsa finanziaria.
L’obiettivo? Creare un polo che parte da MPS, passa per Mediobanca e arriva a Generali, un colosso da 1.900 miliardi di attivi. Un’operazione che sa tanto di partita a scacchi dove il pedone (MPS) prova a mangiarsi la regina (Mediobanca), con tanto di benedizione del Ministero dell’Economia.
Ma qui sta il bello: questa scalata è tutt’altro che una passeggiata. Sono i numeri a parlare. MPS parte chiaramente svantaggiata. Redditività più bassa, margini più risicati, rischio di credito più alto. Insomma, un David che cerca di abbattere Golia, ma con una fionda decisamente arrugginita.
Il primo giorno di contrattazioni ha già raccontato una storia eloquente: 580 milioni di perdita per i soci MPS, un miliardo di guadagno per quelli di Mediobanca. Un trasferimento di ricchezza che sa tanto di beffa.
Sullo sfondo, poi, aleggia lo spettro della “minaccia francese” – come la chiamerebbe Carlo Calenda – con Generali che ha annunciato l’aggregazione con Natixis, aprendo nuovi scenari geopolitici nel mondo finanziario.
Roma, 21 gennaio 2025 – Era stato lungamente annunciato e alla fine è arrivato. Assicurazioni Generali e Bpce annunciano di aver firmato un Memorandum of Understanding non vincolante per la creazione di una Joint Venture tra le rispettive società di asset management, Generali Investments Holding e Natixis Investment Managers. (Source)
L’ironia della situazione? Questa operazione potrebbe essere insieme un tentativo disperato di sopravvivenza e una scommessa audace per ritagliarsi uno spazio nel sempre più competitivo mercato finanziario europeo.
Insomma, chi l’avrebbe mai detto che MPS, dopo essere stata più volte rianimata dai soldi pubblici, potesse trasformarsi nel David che sfida i Golia della finanza italiana? Come diceva una vecchia battuta: nel mondo bancario, mai dire mai.
Oppure come cantava Tiziana Rivale “Sarà quel che sarà”. Ma tutto sembra tradursi in un risiko che vede all’orizzonte fallimenti dell’operazione e lo straniero che si prende un altro pezzo di Italia. Ma noi festeggiamo e facciamo buon viso a cattivo gioco giusto?
STAY TUNED!
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