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BCE: quantitative easing, covered bonds e Pfandbriefe
La riunione della BCE della settimana scorsa ha portato ad un altro taglio dei tassi.
Dall’1.25% siamo passati all’1% E fin qui, nulla di nuovo. Diciamo che era da programma. Come sempre dubito sull’efficacia di tale tipo di manovra. E come lo dubito io, lo dubitano anche gli stessi membri della BCE. Difatti quanto deciso da Trichet e dal suo board ha per certi versi dello storico.
Proprio come deciso dalla Bank of England e dalla FED, anche la BCE fa ricorso al quantitative easing. E lo fa andando a colpire in modo chiaro non i titoli governativi, bensì alcuni covered bond. E questo fatto mi ha abbastanza insospettito, facendo passare questo tipo di comportamento, secondo me, più come una scelta di tipo politico che di tipo economico.
Ma andiamo con ordine.
Quantitative easing
Cosa è il quantitative easing? Beh, di questo abbiamo già parlato copiosamente in passato. Ma in massima sintesi, possiamo dire che il quantitative easing è una forma di allentamento monetario, un’arma ulteriore che la Banca Centrale può utilizzare come mezzo di espansione monetaria. Ed è proprio per questo che è considerato un mezzo di politica monetaria “non convenzionale”, in quanto le Banche Centrali utilizzano soprattutto le manovre sui tassi di interesse. Solo che adesso…i tassi sono a zero. O quasi a zero, e una manovra sui tassi può rivelarsi non efficace. Invece, con il quantitative easing, si comprano assets e quindi, si immette indirettamente liquidità sul mercato. Ma quali sono dunque questi assets oggetto del quantitative easing? Sono i cosiddetti Pfandbriefe, i più celebri tra i covered bonds.
Covered bonds
Quindi cosa sono i covered bonds? Sono obbligazioni che sono “coperte” da una garanzia. Sono praticamente obbligazioni tripla A, solide, che hanno come sottostante un’attività economica. A livello strutturale sono simili agli ABS (Asset Backed Securities). Quindi sulla loro solidità non si discute. E i più celebri tra questi covered bonds, troviamo appunti i Pfandbriefe, bonds antichissimi a livello storico e solidissimi.
60 miliardi di euro, però…
La cifra messa sul piatto del quantitative easing è pari a 60 miliardi di euro. Però…la cosa che un po’ mi inquieta è il fatto che la manovra sembra drammaticamente pilotata politicamente. Infatti è praticamente indirizzata alla creazione di liquidità verso quelle istituzioni cariche di Pfandbriefe. E ovviamente sono proprio le banche tedesche gli istituti più esposti verso questi bonds.
Questo perché le Banche tedesche hanno un peso specifico e politico maggiore di quelle italiane e spagnole? Oppure perché gli istituti di credito teutonici hanno problemi di liquidità enormi?
Le banche tedesche hanno in pancia circa un miliardo di euro di questi bonds, circa i 2/3 del totale.
Certo, non possiamo certo dimenticare che questi bonds sono “carta sicura”, molto più di tante altre emissioni, ma permettetemi almeno il beneficio del dubbio, in quanto dal questo quantitative easing “a senso unico” chi ne beneficerà realmente sarà la Germania.
STAY TUNED!
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