AMBULANZA FED: in soccorso al mercato (as usual)

Scritto il alle 23:46 da Danilo DT

A lungo andare divento anche noioso a furia di ribadire gli stessi concetti. Non so quante volte vi ho spiegato il nuovo ruolo delle banche centrali, che oramai sono tutti sintonizzate sulla stessa linea d’onda al fine di garantire al mondo intero un tasso di crescita difendibile con una politica monetaria quantomai espansiva. Il tutto per evitare il collasso globale da debito.
Nelle ultime ore di lunedi sera, abbiamo assistito, come spiegato QUI, alla debacle di tutto quel mondo che ormai rappresenta il futuro nel presente, i famigerati FANG nel post analizzati nella veste del benchmark FANG+ TM.
Tutto stava vertendo verso un rischio recessione, non ancora visibile nei dati ma facilmente preventivabile dai fatti coincidenti che andavano tutti nella medesima direzione. Come spiegato ieri QUI. l sopratutto in merito allo stato di salute dell’economia USA.

Quindi? Quindi la cosa si complicava e ci voleva un “coup de theatre” che potesse cambiare gli equilibri. O un fatidico tweet di Trump oppure un ritorno delle banche centrali. Il primo è rimasto sottocoperta mentre la seconda invece era attesa. E attenzione, oggi è stato il giorno della FED e domani sarà il giorno della BCE.

(ANSA)  – NEW YORK, 4 GIU – La Fed monitora da ”vicino” l’impatto degli sviluppi commerciali e ”agira’ in modo appropriato” per sostenere l’espansione economica. Lo afferma il presidente della Fed, Jerome Powell, aprendo a un possibile taglio dei tassi se necessario in seguito alle tensioni commerciali.

E’ successo nulla, ma è bastata l’ ”operazione Falqui” di Powell (basta la parola, chi è più datato avrà capito…) per dare fiducia al mercato. Insomma, il messaggio che si voleva recapitare era: “la FED c’è se le cose iniziano a girare male. E faremo tutto il possibile per sostenere economia e mercati”. Quindi poteva solo succedere una cosa: V-spike.

Chart Nasdaq100 NDX intraday by Tradingview

Domanda: fino a dove e quando i poteri taumaturgici delle banche centrali riusciranno a calmierare le tensioni internazionali, i rischi di recessione, la guerra commerciale e magari anche le invasioni delle cavallette? E’ ovvio che molto si possa ancora fare, ma poter essere sicuri che le banche centrali abbiano la forza di garantire al mondo perenne crescita, senza debacle e fasi recessive, mi sembra un po’ arguto.
Ma come detto in apertura, se ha parlato oggi Powell, giovedi tocca a Draghi.

(…) Dalla Bce guidata da Mario Draghi giovedì arriverà ancora un messaggio accomodante per i mercati. D’altronde l’istituto di Francoforte deve muoversi in un contesto difficile tra dati macro, che in molti casi sono stati deludenti, i timori legati alla guerra commerciale e alla Brexit e l’Italia di nuovo sotto i riflettori con lo spread sotto pressione. Il tutto poi con i timori legati all’inflazione che resta molto lontana dall’obiettivo del 2%. (…)

(…) “Sarà interessante vedere come la Bce riuscirà a trovare un equilibrio nel dare le sue nuove proiezioni con il dato del pil del primo trimestre che è stato migliore delle attese, ma con gli indicatori di fiducia ancora deboli” (…) Il tema che metterà più sotto pressione la Bce è quello dell’inflazione. (…) “L’inflazione e le attese sull’inflazione sono entrambe preoccupanti visto che nuovi ribassi sono in vista all’orizzonte. In particolare i membri della Bce sono chiaramente preoccupati dal fatto che l’attesa dell’inflazione a 5 anni del mercato è intorno a livelli minimi record”. (…) La Bce potrebbe già annunciare alcuni dettagli del Tltro giovedì, ma al di là di questo invierà nuovamente un messaggio accomodante ai mercati”. (…) L’istituto dovrà decidere quanto appeal dovrà avere questa forma di finanziamento rispetto al funding di mercato per le stesse scadenze”. (Source

Insomma, dopo gli input positivi della FED aspettiamo quelli altrettanto positivi della BCE anche se qui parliamo “solo” di TLTRO, una soluzione che per le banche italiane resta però di siderale importanza. Riuscirà Draghi a convincere i mercati?

Quindi la macchina continua ad andare avanti, schegge di fiducia ieri sera, sicuramente rinnovata volatilità che ci farà compagnia ancora nelle prossime settimane. Non facciamoci troppe illusioni, ma prendiamo il buono di questi antidolorifici, sperando che un giorno non ci troviamo con qualche sospetto dolore nelle basse che ci era stato mascherato dal doping monetario di FED e BCE. In quel caso però potrebbe essere già tardi…

STAY TUNED!

Danilo DT

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2 commenti Commenta
kry
Scritto il 5 Giugno 2019 at 11:39

Ciao Danilo ,
non avevo mai fatto l’associazione
Falqui = Fed
rapportato al valore della loro parola.
Interessante , molto interessante.

alplet
Scritto il 5 Giugno 2019 at 11:43

Che la Fed abbia detto che non manca molto al calo dei tassi, mi fa pensare che la recessione, magari piccola, è alle porte. E ci mancherebbe che una banca centrale non dica che farebbe tutto il possibile.

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