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FOMC: tra paure e aspettative
Cose ormai note a tutti. La Federal Reserve, ha deciso per un nuovo aumento dei tassi di interesse di 25 pb portandoli fino a un intervallo compreso tra il 4,50 e il 4,75%, il più alto dal settembre del 2007. Ottavo aumento consecutivo ed il primo pari 25 bp dopo quattro rialzi da 75bp e uno a dicembre da 50bp.
Segnale evidente di un’economia che sta rallentando (e non migliorando, come qualcuno sostiene) e che l’inflazione sta scemando anche se non bisogna cantare vittoria troppo presto.
FOMC: si continua a navigare a vista
Lo stesso Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha spiegato che è ancora presto per dire che l’economia mondiale sia effettivamente stabile, e che nei prossimi mesi è probabile che ci saranno ancora altri aumenti dei tassi d’interesse del livello di quello deciso mercoledì. E che quindi occorre prudenza, ma bisogna altresi dire che la stessa FED ha mollato un po’ di quella tensione che caratterizzava tutti i FOMC.
Però allo stesso tempo è evidente che la stessa Fed continua a “navigare a vista”: passo dopo passo, FOMC dopo FOMC, si analizza la situazione e si decide di conseguenza. Quindi non pensiamo ad una FED proattiva che cerca di dare un imprinting e una direzione. Qui si continua a “subire” e ad agire di conseguenza. Il motivo? Semplice. La paura di SBAGLIARE. Mi sembra chiaro.
Powell insomma preferisce non scommettere e non avere troppe responsabilità con iniziative aggressive, rischiando di perdere credibilità. Meglio subire ed agire di conseguenza.
Come è cambiata la FED, non è vero? Proprio ora che invece avremmo tutti bisogno di un organo super partes che invece dirige e si prende anche delle responsabilità. E invece nulla. Powell lo aveva detto che i mercati non erano un suo problema e che potevano fare quello che volevano. La sua priorità era gestire il CPI, senza nemmeno focalizzarsi troppo sulla crescita (parere personale).
In passato sono stati fatti troppi errori, l’ultimo è quello di valutazione su come l’inflazione poteva essere duratura. Tranquilli, diceva, è temporanea.
BAM! E si è ritrovato a dover alzare i tassi a botte di 75 bp. E la crescita? Beh, gli indici ISM mi sembrano abbastanza chiari. E l’Empire pure.
La cosa che occorre vedere innanzitutto (oltre alle trimestrali che oggi saranno molto importanti) è se il tasso inflazione veramente continuerà a scendere in questo modo. Il solito “Dot Plot” aggiornato parla chiaro. Le aspettative sono evidenti. Le proiezioni FED sul tasso anche. Powell si siede e aspetta gli eventi. Noi non possiamo fare diversamente.
STAY TUNED!
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