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TASSI: spread 10-2 che tende ad aumentare
Parlando di tassi di interesse e di rendimenti nelle scorse giornate, abbiamo avuto modo di ragionare sulo scenario dei tassi di interesse e dell’ormai prossimo al tasso zero REPO.
La BCE, nell’ultima seduta, ha fatto intendere la possibilità di un ulteriore taglio dei tassi, e quindi di scendere sotto l’1%. Viceversa, sulla parte più lunga della curva, c’è qualcuno che invece inizia a sostenere in modo più vigoroso la ripartenza dell’inflazione. Il che va a combaciare anche con la positività dei mercati.
Infatti, se l’economia dovesse riprendersi, è scontata anceh uan ripresa del’inflazione. Inoltre, sempre legato al rally delle borse, non possiamo dimenticarci il famoso “reverse fly-to-quality” che comporta la vendita di titoli obbligazionari a lunga scadenza a favore di assets più rischiosi, azioni in primis.
E tutto questo cosa comporta? Per forza di cose, tasso a lungo in crescita e bonds con duration elevata in discesa.
Facendo la somma delle parti, se i tassi a breve scendono e i tassi a lungo salgono, è normale aspettarsi un ulteriore aumento dello spread 10-2, utile per poter valutare l’andamento dei tassi e la pendenza della curva.
Quindi, che conviene fare?
Innanzitutto evitare la parte lunga. Poi cercare valore nell’area 2-3 anni al massimo. E non disdegnare rendimenti a breve anche bassi, ma che permetteranno di investire il denaro in futuro a tassi quantomeno decenti.
Grafico BUND
E dal grafico del BUND è evidente non solo la rottura del trend rialzista, ma anche la negatività attuale sul benchmank europeo delle obbligazioni.
Il che conferma quanto detto sopra.
Ovviamente…secondo il mio punto di vista!
STAY TUNED!
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Grafici by Bloomberg. Per ingrandirli basta cliccarci sopra.