Bond subordinati: banche in difficoltà

Scritto il alle 14:25 da Danilo DT

Ricorderete il post sulle obbligazioni subordinate scritto qualche settimana fa, un articolo che ho reputato importante in quanto metteva in evidenza un rischio che è da considerare con attenzione.

Nel post “Segnali dalla crisi PIGS” dicevo:

…si pensa che venga fatta una distinzione chiara tra il debito Senior e quello Junior delle banche, inteso come Junior le obbligazioni subordinate . Se si dovesse intervenire su tutti i bond bancari subordinati (Lower Tier, Upper Tier & Co, oltre ovviamente le mitiche Perpetual) si andrebbe ad agire con la mannaia tagliando in modo considerevole il nominale (hai accettato un tasso maggiore e contestualmente un rischio maggiore assumendoti la clausola di subordinazione? Ora ne paghi le conseguenze…).

Alert chiaro quindi sui bond subordinati. Dopo alcune settimane, possiamo dire che tale ALERT era decisamente fondato. Mi spiego meglio. Non sto dicendo che stanno per partire delle ristrutturazioni del debito bancario europeo. Sto dicendo però che negli ultimi giorni, le obbligazioni subordinate hanno preso una strada molto chiara: quella della perdita di valore.

Guardate questo grafico.

Grafico CDS banche Europa: bond subordinati

Come potete vedere chiaramente, i credit default swap dei vari istituti di credito europei sono letteralmente volati al rialzo. In media sono tutti raddoppiati, se prendiamo in considerazioni i CDS sui bond subordinati. Qui trovate ovviamente solo i CDS delle più importanti banche europee. Ma come potete vedere, in pole position, ci sono anche banche italiane. Tre sono i nomi più evidenti tra le banche italiche. Banco Popolare, Banca Popolare di Milano e Monte dei Paschi di Siena. BP, BPM, e MPS.

E preoccupa proprio MPS, nel grafico “Banca Monte sub.” Che è l’istituto peggiore.

In questo piccolo estratto, che potrete vedere in versione integrale nella newsletter settimanale COMPASS, potete notare che la distanza tra i CDS di MPS Subordinato e la prima delle banche irlandesi è ormai minima (Bank of Ireland)…

Chi avesse seguito l’invito di allora, oggi si troverebbe con un problema in meno.

E per chi invece continua a detenere bond subordinati, rinnoviamo l’alert. Al momento non succede nulla, ma se la scure deve calare, i bond subordinati possono essere presi tranquillamente di mira. Prima di tutto il resto. Obiettivo: salvare le banche, come sempre. E MPS, BP e BPM non sono certo banche che godono di salute immensa (anche se nella stessa Europa c’è di peggio).

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DT

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10 commenti Commenta
gremlin
Scritto il 10 Dicembre 2010 at 15:33

Le decisioni d’investimento da parte del pubblico (parco buoi) vengono prese nel 90% dei casi senza una base razionale sufficiente, sono gli studi di finanza comportamentale e psicologia cognitiva che lo dimostrano. Molto probabile che anche ciascuno di noi, empiricamente e in base al proprio vissuto esperienziale, possa concordare con questa evidenza.

Dream, il prossimo poll lo faremo agli angoli di strada, fermate bus e bar e chiederemo cos’è un oblligazione subordinata. Il secondo poll lo faremo fra i sottoscrittori di obbl. sub. e faremo la stessa domanda a cui ne aggiungiamo anche un’altra: “ma chi te l’ha fatto fa’?”

daino
Scritto il 10 Dicembre 2010 at 15:40

gremlin,

L’importante è che il risparmiatore sia informato ed equamente retribuito. Io nei portafogli ho una subordinata, emessa da IntesaSanpaolo nel 2008, che paga l’euribor + 4,5% (circa) e non ho rimpianti di averla collocata

Scritto il 10 Dicembre 2010 at 15:52

gremlin,

O meglio… chiedere se in portafoglio si hanno delle obbligazioni subordinate. Molti sanno cosa sono, ma poi magari le hanno in portafoglio…senza però saperlo.

daino,
Esatto Daino. Il problema sta tutto nella trasparenza. Se il risparmiatore sa quali sono le regole del gioco, non ci sono mai problemi.

gremlin
Scritto il 10 Dicembre 2010 at 15:54

In questo mondo di mercanti, banchieri, consulenti, gestori e di truffati a vario titolo e in tutte le gradazioni dal nero al “whiter shade of pale” manca una norma che obblighi il proponente l’investimento a presentare una
PROPOSTA STANDARD/DI RIFERIMENTO sulla base del profilo di rischio, capitale, ecc. dell’utente
se questa proposta non va bene, l’utente dichiara per i scritto che non gli va bene e si fa fare un’altra proposta “personalizzata” coi bond subordinati, likati, derivati, indexati, lessati e così è contento

e poi MANCA UN’ISTITUZIONE AUTOREVOLE INDIPENDENTE che sbandieri in tutte le salse le LINEE GUIDA D’INVESTIMENTO PER IL PARCO BUOI

per ora mi fermo qui

Scritto il 10 Dicembre 2010 at 15:57

…piccola nota…ho visto che un visitatore ha votato qeusto post con una stella. I casi sono 4:

-o perchè questo post fa schifo,
-oppure perchè si è sentito ferito nell’orgoglio
– oppure hai dei bond subordinati e non sa che farsene
– oppure trova che ci siano degli errori nei miei ragionamenti

chissà se mai sapremo…

gremlin
Scritto il 10 Dicembre 2010 at 15:59

daino,

non la conosco… stai dicendo che esiste un’obbligazione EMESSA da Intesa con SEDE in Italia che ha reso nel 2010 il 6% circa lordo? ce l’hai l’ISIN?
GRAZIE!

rulloclash
Scritto il 10 Dicembre 2010 at 16:03

Mi ero perso l’articolo!
Eheheheheh MPS conosco qualcuno che ha comprato a 106 e rotti …..oggi vale 94. Bella chiavica! Ciao mitico!
Il probabile downgrading mi preoccupa anche se….vedremo,
il leone mi preoccupa. ….I’ve asked a question ….no answer…

bergasim
Scritto il 10 Dicembre 2010 at 16:06

nel fratttempo che voi parlate di obbligazioni subordiante, quelli dell’universita del michigan, hanno telefonato a tutti gli americani che ricevono i food stamp, più a tutti quelli che vivono di sussidi, e il dato che emerge e che sono tutti contenti di non far nulla, spingendo così l’indice dell’universita del michigan ( secondo me lo fanno in cina ) oltre i 74 punti PURA FOLLIA TAROCCATA MADE IN USA BUONA SOLO PER IL PARCO BUOI DELLA BORSA E PER GLI ACQUISTI DI NATALE, al di fuori di questo suona come l’ennesima presa per i fondelli. 😈

smsj
Scritto il 10 Dicembre 2010 at 16:06

gremlin,

😀 😀 😀

E’ proprio così.
Forse il primo passo sarebbe di far capire al parco buoi di esserlo.
Personalmente da quando ho raggiunto questa consapevolezza, di essere più o meno informato ma pur sempre bue, le mie decisioni di investimento (o di non investimento che a volte sono ancora più importanti per la tutela dei risparmi del parco) sono nettamente più efficaci. Secondo non metto un euro su uno strumento finanziario se non capisco assolutamente tutto dello strumento. Infine ho fatto mie le due regole (molto famose ma poco utilizzate) che tutti noi del parco dovremmo mandare a memoria e recitare come un mantra prima di entrare in banca o sederci alla piattaforma: prima regola non perdere soldi, seconda regola ricordarsi della prima!
Ma poi, chi farebbe il parco buoi?

bergasim
Scritto il 10 Dicembre 2010 at 16:08

senza considerare che la cian alzera i tassi e che l’inflazione nel paese del dragone potrebbe essere oltre il 5%, bazzeccole, quisquiglie 🙄

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