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Tra Federal Reserve e correlazioni evidenti

Scritto il alle 10:46 da Danilo DT

stocks_top

Ieri sera abbiamo assistito all’ennesima “zona Cesarini”. Questa volta però inversa.
Il mercato azionario e nella fattispecie il nostro benchmark, lo SP 500,  in close è scivolato brutalmente per piombare in area 1097-1100 (cerchio giallo) e formare un trading range. (1)
Ma il mercato è in preda al caos. Ed è questa la novità. Se fino all’altro giorno era tutto “organizzato” ora inizia a scricchiolare il meccanismo intercorrelazioni tra le varie asset class. Il rischio è che si inizi a smontare il giochino del carry trade e delle speculazioni.
Infatti con borsa laterale e apparentemente in indebolimento, abbiano un dollar index (quadro 3) che si rafforza.
E nel frattempo, il T Note (2) frena la sua discesa e disegna un triangolo. E per concludere le commodity /4) che no ci forniscono una figura positiva. Nell’intraday.
Ribadisco quanto detto ieri: l’intermarket si sta evolvendo, qualcosa sta cambiando e nel week end con Compass approfondiremo la questione.

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Correlazione Dollar Index e SP 500 con spread

 

Comunque sia, questo grafico testimonia in modo ideale un fatto: la correlazione inversa tra dollar index e SP 500 (e borse in generale) è fortissima: indice a -0.876, molto vicino all’unità.
E questo la dice lunga sui rapporti tra carry trade, speculazione e indici borsistici.

spx-dxy-dollar-us-index

Attacco frontale alla FED

 

Tra gli elementi che più hanno mosso il mercato ieri è stato l’attacco subito da Ben Bernanke al Senato, in particola modo dal Senatore Bunning.
Guardate qui il video ed i commenti da una famoso blog americano.

Il Governo accusa la FED, la Federal Reserve accusa invece il Governo di volergli togliere l’indipendenza.

“La FED è la definizione dell’azzardo morale”.”Faremo il possibile per bloccare la sua rinomina”. Ovviamente poi c’è anche chi appoggia la sua rinomina.

Personalmente ritengo Ben Bernanke una persona capace e tutt’altro che stupida. Come già detto in passato, avrei voluto vedere un altro al suo posto. Si è trovato con una crisi generata dai suoi predecessori (Alan Greenspan) e ha fatto i possibile per arginarla. Non dimentichiamo mai che Bernanke era uno dei più grandi Studiosi delle cause che hanno generato la Grande Depressione degli anni ’30 e quindi, ha fatto il possibile per evitare quello scenario.
E ci è riuscito, il problema ovviamente sono gli effetti collaterali della cura e tutto quello che ancora deve essere sistemato.

L’alternativa? Certo che c’era! Però significava fare fallire banche e sistema economico.
Ma signori, siamo onesti, avreste preferito tornare all’età della pietra oppure accettereste, anche se con amarezza, magari anni di crescita anemica, ma senza particolari traumi?

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DT

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