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TASSO ZERO: The New Normal
Nel giorno in cui lo spread BTP Bund arriva a 100bp, parliamo dell’anomalo scenario presente sul mercato obbligazionario.
In finanza c’è una banale ma valida ed importante regola, che resta fondamentale per valutare il mercato obbligazionario.
Tra rendimento e rischio c’è una correlazione diretta. Quindi maggiore sarà il rendimento di un bond, maggiori saranno i rischi che lo stesso incorpora. E questi rischi possono essere di diverso tipo.
a) Rischio emittente
b) Rischio duration
c) Rischio valuta
Sul punto a) c’è poco da dire. Se l’emittente non è “buono “ e solido, dovrà pagare più per poter diventare appetibile sul mercato obbligazionario.
Il punto b) invece è legato alle scadenze delle obbligazioni stesse. Più questi bond hanno vita residua elevata e maggiore sarà il loro rendimento. Il che è anche logico visto che devo vincolare il denaro per un maggior numero di anni
Il punto c) invece è legato alla valuta in cui il bond viene emesso. Se si tratta di monete “forti” ci si dovrà accontentare di rendimenti meno elevati. Ovviamente però, una valuta più solida è anche sinonimo di minore rischi e quindi minore volatilità.
Queste sarebbero le logiche e le “regole” ordinarie o normali.
Ma cosa è ancora “normale” oggi sui mercati?
Tasso ZERO: the new normal
La follia del momento ci porta a dover ammettere che la normalità , oggi, è il tasso ZERO.
Questo grafico mette a confronto i bond a 10 anni (ripeto 10 ANNI e quindi non proprio dopodomani) dei titoli obbligazionari statali considerati più solidi in Europa.
Come potete vedere le varie Germania, Finlandia, Olanda viaggiano ad un rendimento che balla tra lo 0.25% e lo 0.35%.
Io posso capire tutto ma trovate sensato investire del denaro con un rendimento facciale lordo allo 0.25% per 10 anni? Non dimenticate che in termini reali significa “perdere denaro”. E poi c’è il caso della Svizzera dove addirittura i rendimenti a 10 anni sono negativi.
Ma no ci fermiamo qui.
Guardate questa slide.
Mette a confronto tutti i titoli a 10 anni (dei paesi “che contano”) a confronto.
Li ho ordinati per rendimento ed ecco cosa ho ottenuto.
A 10 anni si parte, come detto dalla Svizzera.
Ma prima di arrivare al 2% dove troviamo gli USA, potete notare paesi che di solido hanno ben poco, se non un avallo della BCE che garantisce praticamente per loro.
Ammetto che vedere paesi come Italia, Spagna e Portogallo con rendimenti cosi bassi a 10 anni mi fa un po’ di impressione e comunque è un chiaro segno che la normalità e la logica, ormai, sono diventate fuori moda. Ma non per sempre, statene certi.
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Vero, però anche in deflazione ci deve essere un premio al rischio.
In altri termini, ci sta una forte rivalutazione, visto che il rischio deflazione è potenzialmente concreto.
Però ciò che fa la differenza oggi non è questo, bensi è Draghi e la BCE. Un “super buyer” che tra le altre cose avalla persino il debito.
Troppa grazia, Messere, troppa grazia….
Il ragionamento ci puo stare solo che mi domando cosa può portare ad una deflazione del 5% non il petrolio anche arrivasse a 30$ , non le materie prime ormai con il rame a 2,60$ in più mi sono sorpreso per quest’ultimi due dati http://www.tradingeconomics.com/germany/inflation-cpi e http://www.tradingeconomics.com/italy/inflation-cpi
Secondo me le BC stanno preparando la più grossa trappola per topi. http://www.finanza.com/Finanza/Notizie_Mondo/Asia/notizia/Giappone_Gpif_taglia_quota_bond_locali_e_aumenta_esposizion-434377
Mi sto facendo una domanda : nel momento in cui sarà evidente che negli USA ci sarà recessione e le borse calino anche solo del 15% con i titoli di stato nei deposito delle banche centrali i soldi dove andranno????
lO SO che ipotizzare una deflazione così profonda può sembrare assurdo e poco probabile, ma dai mercati ci si può aspettare sempre tutto , anche quello che sembra impossibile.Dipende da quale punto di vista ci poniamo ad osservare:
– se nel marzo 2009, banche al collasso,sistema finanziario che vacilla, dowjones a 6000 vi avessi detto: tranquilli nel 2014 il dow jones sarà a 18.000, vi saresti fatti tutti una risata.
-luglio 2008 petrolio a 150$, si parla di fine del petrolio, se vi avessi detto, nel 2015 il petrolio sarà a 30$, vi sareste fatti tutti una risata.
marzo 2008 LEHMAN BROTHERS TRIPLA AAA, SE VI AVESSI detto che tra un anno la lehman brothers non esisterà più, vi sareste fatti tutti una risata di nuovo.
Tutto ciò per dire che nei mercati niente è impossibile, neanche una deflazione del 3%.
Occhio, Lehman non era tripla AAA. Era A- se non erro con un CDS abbastanza incancrenito. Poi si sa che le società di rating sono tardive nel giudizio. Però da quell’episodio, credimi, si muovono un pochino meglio.
Il sistema è bloccato: molto dipende dal fatto se gli USA aumenteranno o meno i tassi e, di conseguenza, come reagiranno le altre BC. Diversi analisti (alcuni per convenienza) danno per scontato o meglio presuppongono che sia in atto una solida ripresa economica in USA; è un’ipotesi, a mio avviso, tutta da dimostrare e di poco buon senso considerando la situazione dell’immobiliare, la bassa partecipazione alle richieste di lavoro, l’insignificante aumento delle retribuzioni e l’altalenante fiducia dei consumatori.
Se, comunque, il presupposto di cui sopra fosse vicino alla realtà la FED è in ambasce perché non potrà aumentare i tassi …. perché non c’è inflazione ma, nello stesso tempo, si trova con il $ che continua a rivalutarsi rispetto alle altre valute e non possono farci niente perché di liquidità in giro ce n’è anche troppa !!! Si potrebbe dedurre che l’economia USA subirà un impatto negativo, non tanto per la parte interna da cui il PIL americano è molto dipendente, quanto a livello delle multinazionali per le quali non è da escludere un aumento della divergenza fra valori fondamentali e valori di mercato.
DT & Friends,
faccio SommeSSamente notare che molti di Coloro i quali OGGI_GIORNO/_ORA si lamentano per questa situazione di tassi a O-zero-O – ed in alcuni casi anche sotto-ZERO-sotto – sono gli SteSSi che alcuni mesi FA [in alcuni casi, anche un paio di anni FA, da Oracoli SUPER TAROCCHI quali sono, DA SEMPRE – avendo la MEMORIA DI ACCIAIO, Li conosciamo TUTTI (anche di Persona) e potreMMo fare anche i NOMI ed i COGNOMI (ma sorvoliamo, perché siamo di Mondo e la Classe non è acqua!)] Ci avevano de-cantato le lodi della vision 0.ZERO.0 – scrivendo pagine d’inchiostro (per GALLISMO – e sopraTTuTTo markette assortite, per ri_vendere libri!) od alitando (commedie teatrali).
Ps1: [SOLO, con QUALCUN’ALTRO DI NOSTRA CARA CONOSCENZA!] I tanti vituperati CRUCCHI avevano avvisato a tempo debito (due anni e mezzo fa, per la precisione – in vari reports, “aperti o coperti”) la cornice ed il quadretto attuale – tanto “disprezzato” o mal sopportato ORA dai tanti OPINION-MAKERS da 0.ZERO.0 sEnsE.
Ps2: e il “bello deve ancora da-venire” – nel giro di un paio di mesi, quando inizieranno a far di conto (davvero, i minuti bipedi terrestri!), si vedrà/vedranno che i “costi” aumenteranno sempre più – senza alcun reale beneficio (a fine anno – solare o fiscale).
サーファー © Surfer [SaludoS Y ArribA eSOS ànimoS!]
Dream volevo esporre un mio semplice pensiero.
è vero che vedere dei rendimenti a 3-5 -10 anni così bassi per paesi come italia e spagna sembra assurdo ( ci si chiede come può essere che il premio al rischio sul decennale richiesto dagli investitori per paesi con titoli di stato quasi JUNK è così basso?)
ma se considerassimo invece l’ipotesi più che realistica che questi rendimenti sono così bassi perché stanno in realtà scontando un collasso deflazionistico?
infatti come sappiamo il rendimento di un titolo di stato è la risultante di:
– inflazione attesa +
– rischio emittente
Attualmente il btp a 10 anni rende circa 1,33% e mi direte ma è assurdo…visto la situazione dei conti e debito pubblico italiano.
Ma se noi immaginiamo un collasso deflazionistico del tipo -5% a 10 anni ( oppure -4% o -3%)
ecco che in realtà il BTP a 10 anni italiano sta mostrando invece un rendimento reale atteso di 1,33% + 5% = 6,33%
Questa è l’unica spiegazione che può giustificare rendimenti sul decennale , così bassi.
Forse