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Tassi: la Cina li aumenta e diventa grande

Scritto il alle 12:03 da Danilo DT

La Cina aumenta i tassi e diventa grande anche in ambito di gestione delle finanze pubbliche e di politica monetaria. La mossa di ieri di alzare i tassi è stata vista dai più con sorpresa. Ed invece no. E’ stata la mossa più corretta che Pechino poteva fare in questo momento e dimostra il fatto che la Cina è a tutti gli effetti un colosso gestito da persone che hanno capito una cosa fondamentale. Il motore economico cinese, dotato di una cilindrata assolutamente oversize, deve essere raffreddato, ma per il bene del futuro della Cina stessa.

Cinque motivi per il rialzo

La mossa della Cina infatti è dovuta a:

1) Un aumento considerevole delle riserve valutarie: la Cina ha in pancia un ammontare pari a circa 2700 miliardi di USD, posseduto quasi totalmente dal governo. Un aumento dei tassi dovrebbe normalizzare l’aumento della massa monetaria domestica.
2) Di conseguenza l’aumento dei tassi serve per frenare anche l’inflazione, dato quest’ultimo che verrà comunicato domani al mercato (Pechino gioca d’anticipo in questo caso). Piccola nota. Oramai i tassi reali in Cina erano diventati negativi e quindi anche per questo motivo era necessario un intervento della PboC.
3) E l’inflazione era dovuta ad una crescita economica troppo violenta (si preferisce oculatamente una crescita più limitata, se così possiamo dire, ma più costante). Un aumento dei tassi significa anche un rallentamento dei finanziamenti.
4) E quindi a cosa punta la Cina? Alla ricerca di quello che in economia io apprezzo moltissimo e si chiama EQUILIBRIO. Infatti gli eccessi, da sempre, hanno portato all’inizio benefici che poi hanno sempre degli effetti boomerang molto difficili da gestire.
5) Equilibrio che servirà ad allontanare (anche se per poco ) il rischio bolla speculativa che da tempo aleggia sul mercato asiatico (timore della Banca Mondiale espresso ieri)

Spero che il mio ragionamento sia stato chiaro, facendo questo elenco di 5 fattori che, come vedete , sono correlati fortemente.

Il rovescio della medaglia

Certo, come è ben comprensibile, un aumento tassi ha anche ripercussioni negative. Basta pensare a chi ha ottenuto finanziamenti e già ora ha problemi nel pagamento. Inoltre è chiaro che la PboC (People Bank of China) vuole frenare l’economia. E quindi significa rallentamento della crescita economica non solo della Cina, ma anche del mondo intero. Infatti noi tutti sappiamo che il consumatore USA è in crisi e il mondo ha riposto le speranza nel consumatore cinese che quindi frenerà la sua corsa ai consumi, speranze secondo me non corrette in quanto non è ancora sufficentemente maturo per il salto di qualità. (Per la cronaca, oggi, preferisco il consumatore indiano).
Ultima cosa: aumento dei tassi = investimenti sulla valuta cinese. La cosa farà felice gli USA che da mesi chiedono disperatamente una rivalutazione. L’aumento dei tassi porterà nuovi investimenti sullo Yuan comportandone quindi un aumento del tasso di cambio contro tutte le valute.

Chart of the day: Shanghai Index, Tasso e cross CNY USD 

Shanghai Comp + CNY + Tass: clicca per ingrandire!

Guardate questo grafico. Direi che è molto interessante vedere la correlazione tra l’andamento del tasso di sconto e l’andamento della borsa. E l’andamento della valuta che non può che continuare a salire.

Come diceva un vecchio saggio di mia conoscenza, passato ora a miglior vita, il tempo aggiusta tutto. Questi “aggiustamenti” sono necessari. Dubito che da oggi il mondo adrà meglio solo per questo piccolo intervento della PboC. Ma la cosa interessante è che dopo 22 mesi la banca centrale cinese è intervenuta sul mercato per normalizzare o per tentare di farlo. E tutto il mondo guarda alla Cina. Domanda: perché tutti gli occhi sono sulla Cina? Ci sarà un perché, non credete? Non sarà mica che iniziamo a dipendere già fin da adesso un po’ troppo sul gigante con gli occhi a mandorla?

STAY TUNED!

DT

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Grafici e dati elaborati da Intermarket&more sulla database Bloomberg

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4 commenti Commenta
Fester
Scritto il 20 Ottobre 2010 at 12:45

e intanto euribor aumenta oltre l’1% e le banche fanno festa!!

Ma è veramente un buon segno?
Nella normalità mi pare che l’euribor dovrebbe stare un po’ sopra (più o meno a seconda della durata) il tasso bce. E ora ci siamo arrivati. Però se non sbaglio è anche sintomo di quanto le banche si fidino a prestarsi denaro. Quindi se sale….

Intanto il decennale greco dopo un exploit di quasi il 25% in un mese e mezzo ha ritracciato di un 5%. Quindi risk Off mi pare ci stia.
Forse, ci capisco sempre di meno….

Ciao a Tutti!

lucianom
Scritto il 20 Ottobre 2010 at 14:49

lampo
Scritto il 20 Ottobre 2010 at 22:16

lucianom,

😆 😆

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