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THE BIG CRISIS #16: SHUT-IN ECONOMY, vivere ai tempi della crisi

Scritto il alle 09:20 da Danilo DT

Cosa è la shut-in economy? Cosa comporta? Perché il Coronavirus ha cambiato e cambierà la nostra vita oltre che velocizzato alcuni processi.

Il Covid-19 è stato quell’elemento che da tempo temavamo. Nei post di gennaio abbiamo più volte spiegato che il sistema era estremamente fragile, pilotato dal sistema (governi e banche centrali) ma che, in caso di crisi esogena, rischiava di sbriciolarsi.
Detto, fatto.

Certo, il cigno nero si sarebbe immaginato di ben altra forma e dimensione. Ma poi è arrivato quello che non ti aspetti. Una guerra. Perché questa, se non lo avete capito, è una guerra. Una guerra contro un alieno, un nemico di tutti, che ci costringe ad una vita per forza di cose diversa.
Giusto definirlo un cigno nero? Al momento preferisco definirlo CIGNO GRIGIO perché risulta difficile poter capire esattamente dove ci porta e come sarà il mondo post Covid-19.
Ma ribadisco per l’ennesima volta quanto detto in passato. Dovremo imparare a convivere con il Coronavirus. E soprattutto sarà necessaria da parte nostra grande DISCIPLINA ancora per molto tempo.
Qui sul blog avrete avuto modo di leggere molto sull’argomento Coronavirus, , oltre che gli eccellenti articoli e commenti dell’amico John e dei vari lettori.
Aggiungo questa analisi tratta da uno studio del MIT Technology Review.

(…) “Per fermare il coronavirus dovremo cambiare radicalmente quasi tutto quello che facciamo: come lavoriamo, facciamo esercizio fisico, socializziamo, facciamo shopping, gestiamo la nostra salute, educhiamo i nostri figli, ci prendiamo cura dei nostri familiari”. Così comincia un’analisi di Gordon Lichfield, direttore di MIT Technology Review (il magazine della prestigiosa università americana) dedicato ai cambiamenti nella vita personale e nel mondo del business che la pandemia finirà per cristallizzare anche dopo che sarà attenuata. “La maggior parte di noi probabilmente non ha ancora capito, e lo farà presto, che le cose non torneranno alla normalità dopo qualche settimana, o addirittura dopo qualche mese. Alcune cose non torneranno mai più”. (…)

In realtà l’articolo è molto “forte” e vi lascio il LINK  per poterlo visionare ed eventualmente commentare. In questo post vorrei però focalizzarmi su un altro importante aspetto, cui prima accennava il Prof. Lichfield. I cambiamenti a livello di abitudini. Molte cose cambieranno, molte cose sono già cambiate e molte cose, forse spariranno.
Io preferisco definirla un’evoluzione della resilienza, un percorso che ci porta ad una realtà che forse era il futuro ma causa il Coronavirus, ci ritroviamo già molto attuale.
Immaginate tutti quei processi “smart” che erano prevedibili tra qualche anno. Remote Working, spese on line e tutto il resto. Certo, questo cambiamento rischia di essere drammaticamente INVASIVO per molte categorie di persone. Basta pensare a chi (anche tra i lettori) ha un negozio. Potrà mai tornare ad essere “tutto come prima”? Se già era dura, come sarà d’ora in avanti?

(…) Secondo Technology Review, a breve termine ciò sarà estremamente dannoso per le imprese che contano su un gran numero di persone che si riuniscono in massa: ristoranti, caffè, bar, discoteche, palestre, hotel, teatri, cinema, gallerie d’arte, centri commerciali, fiere dell’artigianato, musei, musicisti e altri artisti, luoghi sportivi (e squadre sportive), sedi di congressi (e produttori di congressi), compagnie di crociera, compagnie aeree, trasporti pubblici, scuole private, centri diurni.(…)

Ma sarà anche un trauma sociale per tutti, grandi e piccini…

(…) Per non parlare dello stress dei genitori spinti a far studiare a casa i loro figli, delle persone che cercano di prendersi cura di parenti anziani senza esporli al virus, delle persone intrappolate in relazioni extramatrimoniali, e di chiunque non abbia un ammortizzatore finanziario per affrontare le oscillazioni del reddito.(…)

E arriverà il momento della resilienza…

(…) Ci sarà comunque una stagione di adattamento: le palestre cominceranno a vendere attrezzature per esercizio a casa e fare sessioni online, vedremo un’esplosione di nuovi servizi di quella che si può già definire la Shut-in economy. Ci si può consolare con il fatto che le nuove abitudini diminuiranno l’impatto ambientale dei viaggi, favoriranno il ritorno a filiere produttive locali, a un maggior ricorso al camminare e alla bicicletta. Ma lo sconvolgimento di molte, molte imprese e mezzi di sussistenza sarà impossibile da gestire. Uno stile di vita da recluso non è sostenibile per periodi così lunghi. (…)

Già la Shut-it economy. Ma cosa è la Shut-in Economy?

Anche se è un concetto relativamente nuovo, la Shut-In Economy sta assumendo una posizione centrale nella quotidianità delle persone già fin da oggi. Proprio a causa del Coronavirus. Shut-In Economy significa “economia chiusa”, o meglio ancora “economia tra i confini”, fa riferimento a tutto ciò che è on demand, ordinato da casa, chiesto e usufruito online. Certo, non è una vera novità, il trend di questo tipo di economia era già fortemente in ascesa. Ma oggi causa Covid-19 la Shut-in Economy è stata catapultata violentemente nella realtà di tuti, anche coloro che erano meno esperti o pronti.

Ma attenzione, secondo me questo processo non sarà temporaneo. Anche nel momento in cui il Coronavirus fosse debellato, la Shut-In Economy avrà ormai preso piede nell’abitudinario collettivo, cambiando certi modi di fare che poi non muteranno e non si abbandoneranno più. Economia tradizionale, quindi che rischia non poco e mi spiace dirlo anche perché so che molti amici del blog hanno piccole attività che dovranno, per forza, trasformarsi.

Ovvio, cari amici, sono pensieri e ragionamenti soggettivi (suffragati da questi studi) ma possono essere anche profondamente errati. Ma questo è il mio parere.

(…) Quindi come possiamo vivere in questo nuovo mondo? Una parte della risposta , spera Lichfield, sarà nel miglioramento dei sistemi sanitari, con la costituzione di unità di risposta alle pandemie in grado di muoversi rapidamente per identificare e contenere le epidemie prima che comincino a diffondersi. Poi occorre sviluppare la capacità di aumentare rapidamente la produzione di attrezzature mediche, kit di test e farmaci. Sarà troppo tardi per fermare la Covid-19, ma sarà d’aiuto per le future pandemie. (…)

Il Covid-19 ha messo a nudo una grande verità, la fragilità del sistema sanitario in ogni dove. E questo porta, secondo me, ad una grande certezza. In ogni dove fioccheranno gli investimenti nel settore sanitario. Solo a parole o anche nel concreto? Lo vedremo. Intanto state pur certi che la tematica “inadeguatezza sanitaria” sarà cavalcata dalla classe politica per anni all’interno delle prossime campagne politiche.

(…) Naturalmente nessuno sa esattamente come sarà questo nuovo futuro. Ma si può immaginare un mondo in cui, per salire su un volo, forse si dovrà essere iscritti a un servizio che tracci i vostri spostamenti attraverso il vostro telefono. (…)

Già sapevamo di essere all’interno de Il Grande Fratello, immaginate d’ora in avanti. Il tutto prima però ledeva la privacy. Ora ce lo venderanno (anche giustamente, ci mancherebbe) come una necessità.

(…) Come al solito, però, il vero costo sarà sostenuto dai più poveri e dai più deboli. Le persone che hanno meno accesso all’assistenza sanitaria, o che vivono in zone più esposte alle malattie, saranno ora più frequentemente escluse dai luoghi e dalle opportunità aperte a tutti gli altri. I gig-worker, quelli che fanno lavoretti e sono molto in giro, come autisti, idraulici, istruttori di yoga freelance, vedranno il loro lavoro diventare ancora più precario. Gli immigrati, i rifugiati, i clandestini e gli ex detenuti dovranno affrontare l’ennesimo ostacolo all’ingresso nella società, prevede Lichfield.(…)

Qui si apre la pagina più triste e complessa. E sicuramente più incerta. Preferisco non commentare, credo sia una tematica veramente impossibile da prevedere, adesso.

(…) Il mondo è cambiato molte volte, e sta cambiando di nuovo. Tutti noi dovremo adattarci a un nuovo modo di vivere, di lavorare e di creare relazioni. Ma come per tutti i cambiamenti, ci saranno alcuni che ci perderanno più degli altri, e saranno quelli che hanno già perso troppo. Il meglio che possiamo sperare, conclude l’analisi di Lichfield, è che la profondità di questa crisi costringa finalmente i Paesi e gli Stati Uniti in particolare, a porre rimedio alle palesi ingiustizie sociali che rendono così intensamente vulnerabili ampie fasce della loro popolazione. (…)

Il riferimento è agli USA ma il discorso è valido per tutti. Intanto prendiamo atto del fatto che qualcosa sta cambiando radicalmente la nostra vita e che la Shut-In Economy potrebbe diventare un qualcosa di molto triste ma necessario per continuare la nostra esistenza in modo quantomeno decoroso, per chi se lo potrà permettere.

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STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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16 commenti Commenta
pdf79
Scritto il 20 Marzo 2020 at 10:50

Caro Danilo mi sa che la risposta a queste tematiche l’ha data sempre John, se ci va di culo, cioè trovano vaccino prima che sistema colassi cercheranno di ricreare una pantomima del mondo pre COVID19 che sarà più fragile la prossima volta che arriverà una pandemia.
Ad oggi non riesco a credere ad un mondo alla Ready Player One (il libro è divertente leggetelo se no guardate il film che come sempre è meno bello https://it.wikipedia.org/wiki/Player_One), siamo animali sociali e poi non c’è la tecnologia necessaria neanche per pochi eletti.
Se invece non ci va di culo mi sa che il film da vedere è Mad Max Fury Road.
https://it.wikipedia.org/wiki/Mad_Max:_Fury_Road
Buona giornata

john_ludd
Scritto il 20 Marzo 2020 at 11:55

Con tutto il rispetto che merita un professore del MIT, trovo l’analisi superficiale e troppo limitata nel tempo. Si limita a riprendere le considerazioni dell’ormai celebre studio del gruppo di ricerca dell’Imperial College che ha brutalmente esposto la realtà ai governanti che ancora non avevano compreso la realtà della Lombardia e tentare di divinare cosa fare nei prossimi 18 mesi. L’emergenza in un modo o nell’altro verrà superata, che sia auspicabilmente grazie a un vaccino o perché il 70-80% delle persone verrà esposto al virus, l’immunità verrà raggiunta. Dunque non voglio neppure entrare nel merito di come possa operare una shut-in economy, ma l’articolo omette che questa emergenza mostra l’estremo livello di debolezza della società moderna anche a causa del comportamento individualista che confonde libertà con permesso di fare qualunque cosa. Un generale “me ne frego”, “non sono fatti miei” che è intrinsecamente fascista. Se non si recupera la solidità della società tradizionale, il comportamento collaborativo da opporre all’individualismo estremo, lasciando nel bidone della storia le superstizioni legate all’ignoranza, non c’è un futuro migliore che non può essere il ritorno a consumi inutili o sgangherati comportamenti da idioti di massa. Il potenziamento dei presidi sanitari, è persino inutile scriverne, tutti sembrano avere riscoperto l’acqua calda. Ma in buona parte del mondo l’emergenza che viviamo oggi è prassi, 0,7-1 milioni di persone muore per malaria, molte volte di più a causa di condizioni sanitarie indegne di un essere umano. Che casa farà il COVID-19 in NIger ? Poco, solo l’ennesimo colpo di sfortuna, l’età media è 20 anni, la natalità oltre 5, qualunque tipo di infezione batterica è endemica. Le guerre per il petrolio hanno ucciso nell’indifferenza milioni di persone e dislocato intere popolazioni. La propaganda ha impazzato e tuttora lo fa, buoni e cattivi e tutto il corredo. Non esiste la benché minima possibilità di potersi considerare “al sicuro” se gran parte del mondo non lo è. Puoi chiudere le finestre ma non basta mai. Sì certo gli inetti che hanno condotto lo scuola bus sinora sono tuttora alla guida, dunque cercheranno di salvare se stessi e gli amici ma la gente sa chi sono. Si dia da fare, altrimenti passato il COVID-19 arriverà qualcos’altro di molto peggio, tra 5 anni o 20 quando sono tutti fuori a cantare vittoria.

john_ludd
Scritto il 20 Marzo 2020 at 12:00

Esempio di società irresponsabile.

Bari, 20 MARZO 2020

Coronavirus, tra i contagiati tanti genitori degli studenti rientrati da Nord: il 15% si è messo in viaggio con la febbre. Sono i dati delle temperature rilevati nei principali scali ferroviari della Puglia: qui 23mila fuorisede hanno dichiarato di essere tornati da Lombardia e Veneto. Ora questa scelta rischia di mettere al collasso gli ospedali.

Bravi ragazzi, all’atto pratico, alcuni di voi avranno ammazzato qualche nonno e qualche mamma e papà. Non è stato il virus, siete stati voi.

Scritto il 20 Marzo 2020 at 12:04

john_ludd@finanza,

Grande John, quasi come T.G.Fischer 😀 (scherzo)

john_ludd
Scritto il 20 Marzo 2020 at 14:57

x gli imbecilli il lavoro non manca mai

ma chi è che lancia “annunci preventivi ” ?

gli annunci o sono annunci o non lo sono !

la gente si prende paura non perché è stupida, ma perché non lo è.

https://www.huffingtonpost.it/entry/lunghe-code-ai-supermercati-di-milano-sala-le-cose-prima-si-fanno-poi-si-dicono_it_5e749edbc5b63c3b648e3f26?utm_hp_ref=it-homepage  

kry
Scritto il 20 Marzo 2020 at 14:58

Io vorrei capire se mai ci sarà un giorno che qualcuno pagherà del fatto che sia privato assieme a milioni di persone della mia libertà di movimento solo per il fatto che ad ora non ci siano sufficienti posti letto di terapia intensiva grazie ai tagli alla sanità perpetuati negli ultimi 10 anni.

pdf79
Scritto il 20 Marzo 2020 at 18:43

Oggi sono 47.021 i contagiati totali, domani dovrebbero essere fra 54.776 e 57.659, ma speriamo molto sotto il lato basso della forchetta se no non va bene, perchè c’è il dato dei pazienti critici che cala troppo lentamente anzi rimane troppo stabile.
Se mi permette poi una parola oggi ho seguito su twitter il dibattito su MES si, MES no, MES con condizioni, MES senza condizioni ecc.
Sono dibattiti stupidi la BCE faccia la banca centrale e stop, non abbiamo tempo noi, ma neanche Francia, Spagna e Germania perchè come ho detto prima il dato preoccupante e il dato dei pazienti critici che cresce dannatamente.
In Spagna i medici dovranno scegliere chi curare
https://www.agi.it/estero/news/2020-03-20/coronavirus-spagna-medici-7698767/
Buona serata

john_ludd
Scritto il 20 Marzo 2020 at 18:52

kry@finanza,

I tagli ci sono stati ma nessuna sanità al mondo è in grado di soddisfare un’emergenza la metà della metà di questa. Tu come tutti sei stato privato etc… perché c’è stata una incredibile sottovalutazione della faccenda, inettitudine, impreparazione. Tutti i paesi occidentali hanno reagito in ritardo pur vedendo quanto stava accadendo in Cina e avendo ricevuto tutte le informazioni necessarie a prevenire il peggio che ora si sta dispiegando, dai PROPRI specialisti. Lasciamo stare le panzane di Trump e teniamo fuori la Cina per non urtare le anime candide. Consideriamo la risposta di due nazioni, Singapore e Corea del Sud che hanno avuto i primi casi in contemporanea all’Italia. Il primo è una città stato con gli abitanti della Lombardia, ha avuto 385 casi e ZERO decessi. La Corea ha poco meno degli abitanti dell’Italia, ha avuto 8652 casi con 94 morti.

Per chi legge l’inglese ieri il New York Times ha pubblicato una lunga e documentata inchiesta che è di lettura obbligata e aiuta a comprendere la catena di responsabilità, tratta il caso degli USA clamoroso in quanto si supponeva fosse la nazione leader e … per quanto leggerete. Per chi non legge l’inglese, Google Translate oggi fa miracoli.

https://www.msn.com/en-us/news/politics/coronavirus-outbreak-a-cascade-of-warnings-heard-but-unheeded/ar-BB11pYY1

Perché a Singapore è andata in un modo e in Europa e Stati Uniti all’opposto è scritto qui.

https://www.advisory.com/daily-briefing/2020/03/19/asian-countries

Siete tutti a casa a fare niente, dunque avete il tempo per leggerli e comprendere le dinamiche che hanno portato a questa tragedia che è solo all’inizio. Altrimenti continuerete a porvi domande di cui avete già la risposta ma che neppure lontanamente possono spiegare quanto sta accadendo. Fateli circolare, magari riescono a convincere anche chi gesticola a vanvera contro i satrapi orientali.

john_ludd
Scritto il 20 Marzo 2020 at 20:48

pdf79@finanza,

La velocità dell’aumento dei contagi e dunque i dati sanitari superano le chiacchiere inutili dei politici molto più rapidamente della velocità con cui aprono la bocca. I contagi in Italia sono sotto stimati di un fattore tra 6 e 10. La fatalità del COVID-19 non è cambiata, il virus è lo stesso ovunque ma stando alle statistiche la mortalità in Italia è 8%. (4000 morti su 48.000 casi) mentre in Corea è < 1%. Considerando che i morti sono molti di più in quanto centinaia di anziani muoiono di polmonite nelle loro case o negli ospizi e che la sanità italiana è eccellente, la ragione è che il denominatore è sbagliato. Dunque con 250-500 mila infettati le misure di lock down totale sono opportune per quanto tardive. Siamo al limite della sostenibilità, due settimane al massimo, se i casi riportati anche se inferiori al dato reale iniziano a calare entro due settimane se ne può uscire. I numeri finali saranno molto al di là dell'immaginazione corrente.

In sostanza le statistiche sono prive di senso in questo momento in quanto non c'è modo di tracciare l'epidemia. Lo stesso sta avvenendo in Spagna ora, dove a Madrid la situazione è esplosiva, altrove sono come da noi 8-14 giorni fa. Non giriamoci attorno, l'OMS si aspetta 25 milioni di morti nei prossimi 18 mesi ed è una simulazione "media".

john_ludd
Scritto il 20 Marzo 2020 at 21:00

john_ludd@finanza,

Ora 25 milioni è lo 0,25% della popolazione umana, in 18 mesi. Sembra un numero assurdo ma non lo è. Se però è concentrato in 3 mesi allora non solo è un numero importante ma il numero aumenta 3-4 volte e questo sarebbe davvero enorme.

Ora, dimmi, io non sono NESSUNO, non sono un medico, ma leggo le pubblicazioni scientifiche che riesco a comprendere, alcuni ottimi articoli che appaiono sulla stampa estera (mai su quella italiana) e canali twitter. Ripeto dunque la stessa litania da prima di pubblicare il post lungo di una settimana fa. Sembrano 100 anni, ma non è cambiato nulla, compreso il tasso di letalità, ma tu come altri non siete ancora emotivamente arrivati a casa. Non è una colpa, è normale e ci arriverete tutti perché non c’è una seconda strada.

john_ludd
Scritto il 20 Marzo 2020 at 21:24

john_ludd@finanza,

Ultimo, si leggono sciocchezze, nessuno ormai scrive più che è l’influenza ma non è la spagnola (*) che uccise tra 50 e 100 milioni di persone quando la popolazione era meno di 1/4 di quella odierna. Dunque a tutti gli effetti, questo è un virus di serie B o C i cui effetti sono amplificati per le ragione ampiamente riportate e mi sto ormai annoiando a ripetere la stessa cosa.

(*) La spagnola non venne dalla Spagna ma dal Kansas, l’origine dei virus è irrilevante, la ricerca del “colpevole” va bene per Trump che oltre a essere un idiota è un mentitore seriale e ha tali e tante responsabilità che un pessimo posto nei libri di storia se lo è già guadagnato. E’ un passaggio di specie, come il morbillo (che arrivò migliaia di anni fa dai bovini) a HIV o Ebola. Continuiamo imperterriti a distruggere la biosfera dove se ne stanno tranquilli nel corpo di animali che altrimenti non toccheremmo e presto o tardi ne arriva uno che davvero ci cancella. Detto e ripetuto 10 volte.

pdf79
Scritto il 20 Marzo 2020 at 21:28

La Spagna ha un tasso di crescita dei contagi giornaliero superiore a noi del 13 % e il 20% in meno di terapie intensive.
In Italia non hanno fatto vedere neanche questo, il capo delgazione dei medici cinesi in italia dice che non stiamo facendo abbastanza per contenere il virus.
https://twitter.com/TIME/status/1240832531659964417

john_ludd
Scritto il 21 Marzo 2020 at 13:23

pdf79@finanza,

In questo momento le statistiche hanno poco significato, i casi reali sono molte volte quanto riportato ovunque per l’impossibilità di tracciarli. I casi in terapia intensiva sono un rapporto dove il denominatore è vago. Inoltre dipende dalla necessità. In alcuni paesi sono giunti prima di noi ad ammettere alla terapia intensiva solo coloro che possono sopravvivere con maggiore probabilità. Centinaia di anziani sono morti e molti di più ne moriranno nelle loro case in Lombardia e altrove.

Considera questo twit:

Over half of the coronavirus patients in intensive care in the Netherlands are under 50 years old.

https://twitter.com/lookner/status/1238951586287751171

Non è che il virus è diverso e i sanitari olandesi non sono dei mostri, ma come scritto sopra ammettono i malati con maggiori probabilità di sopravvivenza come in molti ospedali lombardi da almeno una settimana. Non è una decisione semplice che si può giudicare al sicuro nelle proprie case, è il prodotto di un’emergenza che chi doveva ha deciso di non voler prevedere.

Se in Italia ci sono 4000 morti su 48000 casi e il tasso di morte sistemico ineliminabile del virus è 1% mentre risulta essere 8% è perché i casi sono molti di più. In ogni caso la percentuale sarà molte volte più alta di quella sistemica per via del mancato contenimento e la saturazione precoce della terapia intensiva.

Considerando i dati coreani e a Singapore, appare che la mortalità sia attorno allo 0,6% o meno se il malato viene identificato immediatamente e ammesso a cure intensive prima che il suo quadro clinico degeneri aumentando la probabilità di morte.

In essenza, ci troviamo nella situazione di un qualsiasi paese del terzo mondo davanti a una delle loro tante e periodiche epidemie batteriche.

Questo grafico illustra il risultato delle diverse strategie di contenimento:

https://twitter.com/DrEricDing/status/1241145060890157056/photo/1

john_ludd
Scritto il 21 Marzo 2020 at 13:43

Ritengo necessaria una precisazione. Dal tono di cui sopra alcuni potrebbero pensare che si poteva evitare. NO, NON SI POTEVA EVITARE ma si poteva contenere meglio. La differenza è sostanziale ma sposta solo in avanti il cuore del problema in quanto il virus si trasferisce in modo prevalente tra asintomatici. Uno studio di un gruppo di scienziati cinesi e americani apparso su Nature afferma che l’86% di tutte le infezioni non siano state documentate prima delle restrizioni di viaggio del 23 gennaio 2020 in quanto non vi erano sintomi evidenti e il numero dei casi a Wuhan era ancora molto basso. La conclusione è:

“Questi risultati spiegano la rapida diffusione geografica di SARS-CoV2 e indicano che il contenimento di questo virus sarà particolarmente impegnativo.”

Tutti gli studi scientifici puntano nella stessa direzione, una delle quali è che misure di contenimento di diversa intensità, specialmente distanziamento e utilizzo di precauzioni, resteranno a lungo. Economicamente, non ci sarà alcuna ripresa a V a breve.

apprendista
Scritto il 21 Marzo 2020 at 16:58

john_ludd@finanza,

Jhon, scusa il disturbo, non so se usi telegram, ma ci sarebbe una chat di alto livello su economia e finanza in cui credo ti divertire sti molto nel senso che potresti dare ottimi contributi in quanto ci sono spunti interessantissimi e credimi informazioni non facilmente reperibili che sarebbero utili anche a te, se vuoi ti mando il link, credimi ti leggo da un po’ e tu li dentro avresti modo di essere stimolato, evadendo la noia di questi giorni.
Chiaramente l invito é rivolto a tutti in quanto gli amministratori hanno dato l ok a diffondere, credetemi se non siete Jhon le informazioni che avrete potrebbero fare la differenza per il resto della vita
Saluti

john_ludd
Scritto il 21 Marzo 2020 at 20:24

apprendista@finanza,

La mia unica abilità è la selezione delle fonti, frequento questo e il blog di Mazzalai, stop. Il resto del mio tempo lo uso leggendo qualche libro, guardano qualche film veramente trash e ascoltando black metal, oggi Myrkur, Gojira e Katatonia a tutto gas. I miei vicini mi adorano.

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