POWELL SURPRISE! Ma proprio per niente
Beh, cari amici, cosa dovevamo aspettarci da Powell? Un “ragazzi tranquilli che ora inizio a tagliare tassi a profusione”?
Leggendo gli ultimi dati macro, quanto ha detto oggi Jerome Powell era la cosa più ovvia e logica. Ovvero ha messo le basi ad una politica monetaria potenzialmente più aggressiva del previsto da molti. Anche se era facile prevedere appunto un atteggiamento più strong. Perché la FED fa così. Si muove di “conseguenza” e di certo non gli interessa più di tanto il sentiment del mercato. La FED opera a seconda dei dati. Quindi se il tasso inflazione non molla, la FED sarà più aggressiva. Ovvio, logico, lineare. E anche atteso da noi.
Subito il risultato lo vediamo dai futures sui tassi. Le aspettative di 25bp vengono trassate a favore del più aggressivo 50bp per la riunione del 21-22 marzo. Ovviamente borse giù, dollaro su, e bond in difficoltà. Qualcosa ci sorprende? Ma proprio nulla.
Di certo possiamo solo dire che i banchieri centrali (mettiamoci pure anche la BCE e la Lagarde insieme) hanno ormai perso faccia e credibilità. Prendiamo per esempio Powell. Ricordate? In un primo step il mantra era la TRANSITORIETA’. Inflazione? NO problema. Passerà in fretta.
Risultato? All’inizio la Federal Reserve aveva deciso di “attendere gli sviluppi” per poi dover rincorrere all’impazzata un’inflazione che si era fatta galoppante. Fino a quando solo qualche giorno fa, sempre lo stesso Powell affermava che era arrivata la DISINFLAZIONE. Anche se ci vorrà tempo. Perfetto. Powell di nuovo smentito.
Della BCE preferisco non parlare per ora per la pochezza della qualità della stessa.
Quindi capite che quando mi parlano di target di inflazione al 2%, dettato proprio da quelle banche centrali che oggi non ne fanno una giusta (di previsione) mi viene da ridere. Magari sarebbe il caso ammettere l’ennesima gaffe e dire ai mercati: “ebbene si, ci eravamo sbagliati, l’inflazione ci accompagnerà per molto più tempo e il target inflazione passa al 4%” almeno ci sarebbe un po’ di realismo.
STAY TUNED!
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A me sembra tempo sprecato parlare di economia, inflazione, occupazione, ecc….la FED quindi gli USA stanno difendendo in trincea il potere del $ e basta. Costi quel che costi. Attirare capitali in america a discapito del mondo, soprattutto da EU, che è l’utensile preferito. Poi certo c’è un gran bisogno di dati propedeutici all’aumento dei tassi e se proprio non ci sono si usa, come dire, un pò di fantasia….
Si sa bene quali conseguenze portano i tassi alti, si fa un po di teatrino sul tetto del debito, qualche fallimento immobiliare, un po di recessione, ma la potenza americana è il dollaro, da 80 anni, e va difeso dai BRICS e loro valute