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Wall Street sui massimi storici. Anzi proprio per niente.

Scritto il alle 14:45 da Danilo DT

Tutti i giornali ed i siti internet di finanza non fanno altro che parlare di borse, di nuovi massimi e di record che vengono abbattuti.

E nello stesso tempo in ogni dove aumentano i dubbi di coloro che vedono una correzione alle porte.

“Tanto tuonò che piovve” (Socrate)

Certo, prima o poi la correzione arriverà. MA quando?
Sappiamo bene che le banche centrali stanno sapientemente pilotando la situazione verso quella che è la prosecuzione di una bolla di liquidità senza pari nella storia, una bolla che nel caso del Giappone diventa addirittura esperimento o esercitazione di politica monetaria, tanto è aggressiva, sfacciata e sprovveduta, visto che sottovaluta quegli effetti collaterali che a dire il vero nessuno conosce, non essendoci precedenti nella storia.
Di tutta questa sfacciataggine, più esplicita per la BOJ e più discreta per la FED, vedremo tra diverso tempo le conseguenze.
Intanto però, come detto, le borse volano.

(Reuters)  – Stocks turned lower in late afternoon trading on Thursday, a day after the S&P 500 posted its fifth record high close, with financials among sectors leading declines and Apple shares falling. The Dow Jones industrial average was down 19.04 points, or 0.13 percent, at 15,086.08. The Standard & Poor’s 500 Index was down 4.91 points, or 0.30 percent, at 1,627.78. The Nasdaq Composite Index was up 1.04 points, or 0.03 percent, at 3,414.31.

Grafico SP500

Ma siamo proprio così sicuri che la borsa USA sia sui massimi storici? Numericamente si, non c’è dubbio. Però se proviamo a fare anche noi un esperimento, molto meno sprovveduto e pericoloso di quanto sta facendo Tokio, scopriamo che in realtà Wall Street è ancora decisamente lontana dai massimi, se andiamo a decurtare quella che è l’inflazione.
Secondo questo conteggio il vero massimo resta quello del 2000 e oggi distiamo ancora da quel massimo di un 28%. E addirittura non abbiamo ancora raggiunto i picchi del 2007. Ma non preoccupatevi. E’ solo statistica. Il mercato può ancora serenamente continuare per la sua strada, all’attacco di nuovi orizzonti.

SP500 inflation adjusted: the chart

STAY TUNED!

DT

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11 commenti Commenta
nordsudovestest
Scritto il 10 Maggio 2013 at 15:44

Ma che vuol dire ancora “lontani” dai massimi ?

Questo è perfino ovvio visto che l’indice non conteggia i dividendi distribuiti annualmente.
Ma se considerassimo la versione total return, i massimi storici sono stati già fatti eccome !

Quindi qui addirittura si fa una doppia decurtazione: si considera l’indice in termini reali (decurtato dall’inflazione) e poi per giunta si ignorano i più che reali dividendi !

A proposito, dovremmo fare l’opposto nel caso italiano, dove si bofonchia sempre “quanto siamo rimasti indietro”, senza considera l’enorme stratificazione di stacchi cedole accumulatasi negli anni, che penalizza (in termini però puramente aritemtici) solo il nostro indice. A quanto staremmo sommando tutti quei punti ?

ferrariferrari
Scritto il 10 Maggio 2013 at 15:47

…allora potrebbe avverarsi la previsione di
Roubini: bolla azionario? “Crash fra due anni”
http://www.finanzainchiaro.it/roubini-bolla-azionario-crash-fra-due-anni.html

john_ludd
Scritto il 10 Maggio 2013 at 20:32

Facciamo un gioco DT Quando finirà questa fase di irrazionale esuberanza ? E chi lo farà terminare ? Vediamo se quanto segue è plausibile. Il mercato continua a salire, diciamo sino verso 1700, gli acquisti a debito divengono parabolici (margin debt e wilshire 5000 sono perfettamente correlati). A causa di quest’ultimo fattore la pressione sulla FED diventa intensa, l’accusa di avere creato una nuova bolla non può più essere ignorata da Bernanke, soprattutto se una anche lieve ripresa dei tassi a lunga scadenza manderà in escandescenze il tesoro americano e farà preoccupare lo stesso Ben per il quale l’obiettivo No. 1 è tenere i tassi a lunga scadenza che regolano i mutui, i più bassi possibile per anni e anni ancora. Cosa potrebbe fare la FED per “calmare” il mercato ? 1) terminare QE (improbabile) 2) alzare il margine richiesto (possibile). Può accadere che tra i pianificatori globali si giunga alla conclusione che programmare una correzione del 15% sia di gran lunga preferibile a un crash più avanti. Questa tesi, avanzata tra le righe da Ed Yardeni mi intriga molto, perchè è convincente e perchè Yardeni è un volpone, è stato sinora un super bull e continua a esserlo nel lungo periodo, SE il mercato si calma un attimo. Il dollaro si rafforzerebbe e il petrolio calerebbe dando un tantino di potere d’acquisto al consumatore americano e favorendo un maggiore PIL nella seconda metà dell’anno. Chissà, tanto x passare un pò di tempo… è divertente mentre fuori qui da me piove.

andrea4891
Scritto il 10 Maggio 2013 at 22:30

ferrariferrari@finanza,

non mi pare che Roubini abbia detto crash FRA due anni, ma ENTRO due anni

quindi potrebbe essere anche lunedì prossimo

a parte che anche Roubini può sbagliare e spesso gioca sapientemente sull’equivoco

robertbocchio
Scritto il 11 Maggio 2013 at 00:25

“…non mi pare che Roubini abbia detto crash FRA due anni, ma ENTRO due anni

quindi potrebbe essere anche lunedì prossimo ”

Comunque al termine del crash il SEP tornerà ( giustamente ) al livello della metà degli anni ‘ 90 , circa 500 punti . Solo a quel livello tornerà ad esserci una reala correlazione tra Borse ed economia reale !

ferrariferrari
Scritto il 11 Maggio 2013 at 09:33

andrea4891@finanzaonline,

a quanto riporta l’articolo nel link ha detto tra due anni, nel 2015
http://www.finanzainchiaro.it/roubini-bolla-azionario-crash-fra-due-anni.html

Scritto il 11 Maggio 2013 at 10:54

john_ludd@finanza:
Facciamo un gioco DT Quando finirà questa fase di irrazionale esuberanza ? E chi lo farà terminare ? Vediamo se quanto segue è plausibile. Il mercato continua a salire, diciamo sino verso 1700, gli acquisti a debito divengono parabolici (margin debt e wilshire 5000 sono perfettamente correlati). A causa di quest’ultimo fattore la pressione sulla FED diventa intensa, l’accusa di avere creato una nuova bolla non può più essere ignorata da Bernanke, soprattutto se una anche lieve ripresa dei tassi a lunga scadenza manderà in escandescenze il tesoro americano e farà preoccupare lo stesso Ben per il quale l’obiettivo No. 1 è tenere i tassi a lunga scadenza che regolano i mutui, i più bassi possibile per anni e anni ancora. Cosa potrebbe fare la FED per “calmare” il mercato ? 1) terminare QE (improbabile) 2) alzare il margine richiesto (possibile). Può accadere che tra i pianificatori globali si giunga alla conclusione che programmare una correzione del 15% sia di gran lunga preferibile a un crash più avanti. Questa tesi, avanzata tra le righe da Ed Yardeni mi intriga molto, perchè è convincente e perchè Yardeni è un volpone, è stato sinora un super bull e continua a esserlo nel lungo periodo, SE il mercato si calma un attimo. Il dollaro si rafforzerebbe e il petrolio calerebbe dando un tantino di potere d’acquisto al consumatore americano e favorendo un maggiore PIL nella seconda metà dell’anno. Chissà, tanto x passare un pò di tempo… è divertente mentre fuori qui da me piove.

Come ben sai, caro John, sono d’accordo con te. La situazione è sapientemente pilotata da quella cosa che io affettuosamente ho chiamato “mano invisibile” già anni addietro, ma che ovviamente si riferisce alle banche centrali.
Ovviamente una correzione del 15% cosa significherebbe cosa? Assolutamente NULLA. Una presa di profitto che darebbe nuova linfa e ricaricherebbe la situazione.
MA allora si sale all’infinito?
Già…proprio come si pensava nel 2000 o nel 2007 e poi…tutti ci ricordiamo come è andata a finire.
Fintanto che il mercato crede nella politica della FED e pensa che il treno della crescita possa continuare a correre sui suoi binari, allora la tendenza sarà quella attuale.
Ma nel momento in cui ci sarà la percezione che qualcosa sta per andare storto nei piani FED, allora facciamo molta attenzione. In un amen verranno tutte le paure possibiili ed immaginabili.
Exit strategy, fine del QE, rallentamento, ecc ecc.
Ma fino ad allora….

Scritto il 11 Maggio 2013 at 10:54

robertbocchio@finanza,

Roubini ha perso la lucidità (e la fortuna!) di qualche anno fa…
Cmq sempre un parere da rispettare.

john_ludd
Scritto il 11 Maggio 2013 at 16:07

Dream Theater,

Fino ad allora cosa ? Balli come Chuck Prince ? Poi dove vai ? Perché vedi io sono in una posizione privilegiata, il mondo lo giro in lungo e in largo e ovunque OVUNQUE vedo la stessa cosa, magari in diverse salse: bolle immobiliari colossali in Cina, India, Canada, Australia. Bolle nelle commodities, bolle negli indici azionari, bolle nelle obbligazioni. I paesi del futuro sono sommersi da inquinamento, soggette a siccità e alluvioni, crisi alimentari sono pronte a distruggere Egitto e Pakistan e … Ci si concentra sulla borsa USA come fosse l’unica ma non è neppure quella che esprime valutazioni più assurde. Oggi si compra Giappone perché… perché sale, eppure le valutazioni della borsa giapponese forse avevano senso 1 anno fa ma ora dopo un +70% e nel contesto di un rallentamento complessivo… e la borsa indiana, allora capiamoci, stiamo parlando dell’India, una paese interessante per un turista, una cultura millenaria ma… miseria è il più corrotto e inefficiente paese al mondo, comprare azioni indiane con un P/E di 5 è una cosa ma ora siamo a valutazioni oltre quelle USA… irrazionalità al galoppo. Volenti o nolenti indici azionari, obbligazioni high-yeld e buona parte delle governative EM andranno incontro al loro big bang. Vedo il baratto come perno dell’economia del futuro, fate il pieno di cash, dollari, franchi svizzeri… il resto è un virtuale dentro un database, non ci comprate il pane e la benzina. I prezzi andranno giù come pere marce e dopo andranno su su su su su ….. non ci sarà modo di saltare sul carro giusto perché non ci sarà nessun carro ad aspettar(ci). Nel frattempo la vita va avanti e c’è chi si diverte con gli indici e chi gira il mondo, che non è troppo lontano il giorno in cui non ci saranno indici con cui giocare e al massimo si potrà viaggiare sino a Napoli in corriera (vedi Napoli e poi…)

candlestick
Scritto il 11 Maggio 2013 at 20:56

io sono dell’idea che andare a trovare grafici che giustifichino il rialzo non sia cosa buona.. sembra quasi un autoconvincersi che il trend rimarrà rialzista.

mi piace molto di più analizzare i dati storici per quelli che sono.
SI SIAMO SUI MASSIMI STORICI DI LUNGO PERIODO. (non troverei altre strade)
Massimi in formazione senza troppo stupore… ma pensare che si salirà ancora è pura follia!

MEGLIO PENSARE ALLA TECNICA… E SE FOSSE UN DIAMANTE?

Riflettiamo un attimo, se così fosse:

– figura “Diamante” (max raggiunto)
– analisi ciclica dice che nel modo più assoluto in questo periodo, mese + o mese meno
IL CICLO DI LUNGO PERIODO (15-16 ANNI) E QUELLO INTERMEDIO (7-8 ANNI) che siamo
anche qui nella massima espansione dei prezzi.
– intermarket pronto a rovesciarsi, con ribasso euro, rialzo oro e ribasso petrolio.
– situazione Europea rovente PIU’ CHE MAI.
– LAVORO IN EUROPA? Mahh meglio evitare il discorso..

infine un diamante in questo contesto mondiale lo trovo DI GRAN LUNGA PIU’ OPPORTUNO E REALE AD UNO SPOORE A 2000 bp.

questa è solo una opinione..

cià

bergasim
Scritto il 13 Maggio 2013 at 12:09

john_ludd@finanza,

ok

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