FED: amico Powell, ma non stavi scherzando?
Visto il tono particolarmente teso dei mercati, in molti (me compreso) si aspettavano un Jerome Powell non per forza “colomba” ma più morbido dei toni. Per raffreddare un po’ la tensione dei mercati. E invece ecco che l’amico Jerome sorprende di nuovo e va giù dritto all’obiettivo, senza fronzoli.
(…) «con un’inflazione molto al di sopra dell’obiettivo del 2% e un mercato del lavoro forte, il Comitato (FOMC ndr) si aspetta che sarà presto appropriato elevare il range per i Federal funds», che al momento resta tra lo zero e lo 0,25%. Gli acquisti di titoli saranno azzerati – è stato confermato – all’«inizio di marzo». Nella riunione del 16 saranno quindi terminati e la stretta, che sarà lenta e graduale, potrà avere inizio «se le condizioni saranno appropriate», ha detto il presidente Jerome Powell in conferenza stampa. (…)
Per fortuna che c’è un condizionale, ovvero SE le condizioni saranno appropriate. Una piccola finestra possibilista che, in caso di estrema necessità, verrà aperta e sfruttata a dovere. Intanto però il messaggio è chiaro. SI PARTE.
E vai col valzer dei tassi di interesse
Powell ha ammesso un peggioramento sul fronte inflazione, ha confermato la forza del mercato del lavoro (tassello fondamentale) e quindi i tempi sono maturi. Impatti sull’economia? Intanto, cosa positiva, ecco cosa dice:
(…) «gli indicatori dell’attività economica hanno continuato a rafforzarsi», e anche i «settori più duramente colpiti dalla pandemia sono migliorati», malgrado la nuova ondata di contagi. Soprattutto, «l’aumento dei posti di lavoro è stata notevole nei recenti mesi e il tasso di disoccupazione è sceso notevolmente». (…) [Source]
Economia quindi che è forte, e questo non dimenticatelo, perché potrebbe essere la polizza assicurativa per la tenuta dei mercati finanziari. Certo, i rischi non mancano sia fronte pandemico, sia geopolitico, però il quadro economico, alla fine non è poi nemmeno troppo male.
Quindi in sintesi possiamo dire che:
1) La FED ha messo definitivamente le basi per il rialzo dei tassi di marzo 2022
2) Ormai abbiamo raggiunto la “piena occupazione” (anche se forse tanti diaoccupati non ci sono più nelle statistiche perché nemmeno lo cercano più il lavoro)
3) Inflazione preoccupa perché è salita anche troppo e quindi si interviene
4) Quanti rialzi dei tassi? Massima flessibilità, in tutte le direzioni (anche a oltre 3 rialzi)
TASSO FED: il mercato sconta 4 rialzi
5) Mercati? Non sono elemento di preoccupazione della FED
E quest’ultimo punto forse è stato quello che più di tutti ha preoccupato le borse che infatti hanno azzerato i guadagni chiudendo addirittura in negativo. Piccola nota statistica. Nessuno come Powell riesce in questo intento. Non sarà che forse non è così simpatico come sembra?
Come avrete capito, quindi, lo scenario va a favore di tassi di interesse in aumento anche a livello di rendimento di bond. Ma come dice Powell, la FED sorveglia sulla curva dei tassi senza poterne però gestire la direzionalità. Intanto però la curva si appiattisce e non si impenna…
E la conseguenza è un aumento dei tassi reali. Ricordate l’importanza dei tassi reali, più volte descritta in passato? Ecco, andiamo verso la positività, cosa che dobbiamo augurarci non avvenga. Chiudo con questo grafico emblematico.
Notate la relazione tra:
– Bilancio delle banche centrali
– Mercato azionario
– Tassi reali
– Bitcoin
Traetene le conseguenze. Intanto se non lo avevate capito, quando Powell diceve che alzava i tassi, no… non stava scherzando.
STAY TUNED!
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