POWELL: Bitcoin come bene rifugio, assist al trend delle criptovalute

Scritto il alle 13:54 da Marco Dal Prà

Lo scorso giovedì il presidente della Fed, Jerome Powell, ha candidamente paragonato bitcoin all’oro, facendo alla criptovaluta il più grande assist della storia.

E’ successo durante la due giorni che Powell ha trascorso al Congresso per parlare di politiche monetarie, di criptovalute e di Libra, il progetto che sta sviluppando Facebook.

L’evento, come da tradizione americana, è stato trasmesso in diretta dai principali network che si occupano di finanza e mercati, come Bloomberg e CNBC, ed ha visto Powell fare numerose dichiarazioni che hanno sicuramente messo in imbarazzo la casa bianca.

Non per niente, la sera stessa Donald Trump è intervenuto con un tweet contro Bitcoin, Libra e le criptovalute in generale, praticamente in difesa del dollaro.

Le discussioni tra il governatore della FED ed i membri del Congresso sono disponibili in rete con oltre 5 ore di video, ma dagli spezzoni che ho potuto visionare ho avuto l’impressione che Powell non si sia reso conto di essere in diretta con tutto il mondo ed abbia dato le sue risposte come se parlasse a porte chiuse.

Lo si capisce anche dal modo in cui gesticola, dagli occhiali sul naso, dalle movenze che ricordano un saggio professore che risponde alle domande dei propri alunni.

 

Cos’ha detto Powell

Naturalmente la considerazione che più è interessata ai cripto-entusiasti è quella in cui Powell ha detto che Bitcoin non è attualmente usato come moneta per fare acquisti, ma prevalentemente come riserva di valore, analogamente a quanto si fa con l’oro.

Powell inoltre è arrivato a dire che non si sorprenderebbe se in futuro ci fossero più valute circolanti, come è stato negli Stati Uniti nell’800.

Per certi versi nulla di nuovo: sono cose già dette da Alan Greenspan nel 1996 quando aveva parlato di monete private in uno storico discorso sui nascenti pagamenti digitali. Peccato che in Italia la storia non la si vuole studiare, così siamo ancora contornati da sedicenti esperti che accusano Bitcoin di essere uno schema Ponzi.

Del resto le istituzioni finanziarie americane come la US Commodity Futures Trading Commission (CFTC) o la SEC non hanno in progetto di mettere criptovalute fuori legge, ma stanno lavorando per la loro regolamentazione.

Quindi Powell ha manifestato il pensiero di un addetto ai lavori, sorprende solo che lo abbia fatto pubblicamente.

 

Ma c’è altro

Comunque a mio modo di vedere Powell durante l’audizione ha esposto dei concetti ancora più forti, come ad esempio quando ha detto che il dollaro non potrà essere la valuta di riserva mondiale in eterno.

E’ vero che il giorno prima aveva detto che non vedeva al momento grossi competitori in grado di sostituire la posizione dominante del Dollaro, ma poi ha sparato un’altra bordata contro l’inquilino del 1600 di Pennsylvania Avenue, dicendo che le attuali politiche fiscali non stanno sostenendo la posizione del dollaro come valuta di riserva mondiale.

In poche parole Jerome Powell ha messo sul tavolo un sano realismo al quale non siamo abituati. Sappiamo infatti molto bene che la politica degli Stati Uniti è sempre stata di difendere il dollaro a qualunque costo, tanto che è veramente strano che il presidente della FED si spinga a dire certe cose, comunque Powell nonostante le domande insidiose dei senatori, quantomeno ha risposto con cognizione di causa .

Direi quindi che Jerome Powell merita un voto 10 per la sua preparazione su un argomento così tecnologico ed innovativo (ricordiamoci che ha 66 anni), ma merita un voto zero dal punto di vista politico.

Lo dimostra in tutto e per tutto il tweet di Donald Trump.

Soltanto che se Powell aveva fatto una gaffe, ora lo staff di Trump ha fa fatto un frittata: infatti, se Trump fosse rimasto in silenzio l’argomento sarebbe rimasto relegato negli articoli dei media finanziari e sarebbe presto caduto nel dimenticatoio.

Il presidente americano invece grazie al suo Tweet, che ha fatto velocemente il giro del mondo, ha ottenuto un clamore mediatico notevole, perché mai un Presidente aveva parlato apertamente di Bitcoin e delle criptovalute.

In pratica non bastava la pubblicità a Bitcoin fatta da Powell, anche Trump ci ha voluto mettere del suo.

Abbiamo preso due polli con un bitcoin.

La crypto-community ringrazia.

 

P.S.

Non mi sorprenderei se dai prossimi giorni qualcuno inizi insistentemente a chiedere le dimissioni di Powell, o che per cacciarlo venga tirato in ballo il solito immancabile scandalo, come già successo con Dominique Strauss-Kahn.

 

Qualche Tweet più significativo

Qui hanno riportato le frasi più significative di Powell sulle politiche monetarie e fiscali degli Stati Uniti e sul Dollaro.

 

Qui infine un apprezzamento a Powell, definito “intelligent, informed and balanced”.

 

Il discorso completo di Powell al Senato dell’11 Luglio scorso.

 

 

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