Piano Salva Euro: prima tappa di un lungo calvario
Inutile negarlo. E’ solo una questione di ore. Il piano che definirei “salva Euro” è la cosa più normale che possiamo aspettarci dall’incontro di Bruxelles, un incontro che probabilmente sarebbe già terminato se non fosse arrivato l’incidente del rappresentante tedesco, preso da malore e prontamente sostituito.
Un intervento da 600 miliardi di Euro, diviso tra garanzie, prestiti vari garantiti da Titoli di Stato e linee di credito. Una valanga di soldi. Chiamiamolo pure il TARP europeo, se preferite. Ma è una cosa che arriverà. Il motivo è molto semplice. Quanto sta accadendo in Europa ora, è la versione “governativa” della crisi subprime vista dodici mesi fa negli USA. L’Europa lo ha capito e vuole intervenire con lo stesso metodo. Innanzitutto con un segnale chiaro: l’Unione Europea, anche se non esiste nella pratica, anche se è stata fatta senza tenere in considerazione tutto quanto poteva accadere, anche se è lacunosa e guidata da un Patto di Stabilità da rivedere completamente, dicevamo l’Unione Europea c’è e vuole continuare ad esistere. La cifra messa in gioco, 600 miliardi, proposta dalla presidenza (ma tu guarda…) spagnola, è un po’ maggiore diquella proposta invece dalla Germania e sta anche a significare che si farà il possibile per evitare il crack finanziario europeo.
Questo Fondo dovrebbe poggiarsi su un articolo del famoso Trattato dell’Unione Europea , il 112, dove si dice chel’UE può aiutare gli stati in difficoltà. Quindi non viene esclusa la possibilità di creare un serbatoio dove andare a depositare i fondi necessari per sorreggere i paesi in crisi.
Quindi tutto sembra quadrare perfettamente.
L’intenzione dei paesi di sorreggere l’Euro e l’Unione Europea sembra più che chiara.
I fondi sembrano ormai decisi.
L’indebitamento dei paesi membri lieviterà ulteriormente. ma che ci volete fare. non può volere l’uovo e la gallina…
La Gran Bretagna si è detta subito fuori e ha preferito (…diciamo così) chei panni sporchi si lavassero nelle case dei Paesi Membri. Forse sarebbe meglio dire che la Gran Bretagna ha già tanti problemi a casa sua e non potrebbe permettersi grossi sforzi.
Aggiornamento: ore 08.00
Varato piano da 720 miliardi di Euro
Oltre le previsioni! Nella notte arrivata la conferma. Un piano da 720 miliardi di Euro, compartecipate dal Fondo Monetario Internazionale, con un obiettivo primario: proteggere l’Euro dalla specualzione e difendere i paesi più deboli.
Inoltre vengono chiesti anche nuovi sacrifici a Spagna e Portogallo, i due Paesi considerati maggiormente a rischio in questa fase. E annunciate ”misure significative” da parte della Bce. Si tratta di un piano di salvataggio senza precedenti, a cui si e’ arrivati dopo una giornata in cui si sono susseguiti i contatti tra le varie capitali europee, con decine di bilaterali e due conference call a livello dei Paesi del G7.
Prendiamo la notizia direttamente dal sito dell’Ansa:
Nel pacchetto ci sono poi 440 miliardi che dovrebbero prendere la forma di prestiti bilaterali da parte degli Stati membri della zona dell’euro, sul modello del piano salva-Grecia. Nel dettaglio, si prevede che la quota dell’Fmi rappresenti la meta’ di quella messa in campo dagli Stati membri, cioe’ fino a 220 miliardi. Per questo l’ammontare complessivo del fondo potrebbe arrivare fino a 720 miliardi. (…) “Un lavoro fato bene”: così il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha commentato l’accordo raggiunto all’Ecofin sul piano per venire incontro agli Stati della zona euro in difficoltà. Tremonti ha anche annunciato che è stata anticipata a mercoledì prossimo, 12 maggio, la prima riunione della task force Ue che dovrà riformare il Patto di stabilità e di crescita, guidata dal presidente della Ue Herman Van Romouy e composta dai ministri delle finanze di 27 e dai vertici di Commissione Ue e Bce. “Fino a due ore fa – ha spiegato Tremonti – hanno partecipato al negoziato anche i capi di Stato e di governo collegati telefonicamente. Alla fine è stata trovata una soluzione, soprattutto – ha sottolineato – grazie al contributo di Francia, Germania e Italia. E’ stata trovata una soluzione – ha concluso – che adesso vedremo se funzionerà con le Borse”.
Comunque sia, questa notizia darà sicuramente fiducia ai mercati e all’Euro. Ma non illudiamoci. La strada da fare è ancora lunga e tortuosa. Questa è una prima toppa messa dall’unione Europea per arginare le falle.
Ma ce ne vorranno altre. Intanto rilassiamoci e vediamo che succede oggi sui mercati.
Allegato: la reazione del future SP 500 alla notizia (ore 08.30)
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