ALERT: chi salverà chi ha salva la Grecia?

Scritto il alle 10:21 da Danilo DT

La giornata di ieri passerà sicuramente alla storia. Doppio downgrading per Grecia e Portogallo, con i titolo ellenici ridotti incredibilmente a Junk Bond. Mai nulla di questo era accaduto nella storia dell’Euro. Crisi Grecia all’ennesima potenza.
I giornali sono farciti di tanti numeri e dati. Tra i tanti non posso che proporvi anche per semplicità gli ottimi articoli (descrittivi) che tratta oggi il nostro quotidiano economico, IlSole24Ore.
Credo che tutti, visionando l’articolo sul downgrading greco e portoghese capiranno lo stato attuale dell’arte e approfondendo con i links successivi, segnalati nello stesso articolo, si otterrà una visione d’insieme abbastanza completa. Abbastanza.

Morale: non voglio parlarvi di argomenti che tutti voi potete tranquillamente leggervi da autorevoli testate e scritti da squisiti giornalisti.
Oggi voglio mettere ordine su un punto che, invece, viene trattato pochissimo.
A farmi accendere la fatidica “lampadina” è stato un lettore, Giulio di Venezia, il quale mi scrive:

“….non capisco come mai si continua a dire che la Germania deve pagare. Ma la Grecia è un problema Europeo o tedesco? Perchè la Germania dovrebbe accollarsi il debito e l’onere?”

Premessa di base. La Germania è fortemente interessata alla Grecia non tanto per la sua posizione di leader all’interno dell’Unione Europea, ma per la già discussa esposizione del sistema bancario tedesco verso il paese ellenico. Punto primo. E poi ovviamente c’è una questione di peso specifico all’interno della stessa Unione Europea. La Germania è il leader. E il pensiero della Merkel non verrà certo preso alla leggera.

Cosa potrebbe succedere ora?

Le ipotesi (di cui abbiamo già detto) le riassumiamo qui. La Grecia non ha grosse alternative:

1) La Grecia mette in riga, con un piano di austerity assolutamente devastante per il tessuto sociale ellenico, con tagli di stipendi pubblici, tagli di pensioni, aumento delle tasse più tutta una serie di perdite di benefici di cui godeva ora la popolazione greca. In questo modo si faciliterebbero tutti gli aiuti ed il sostegno esterno.


2) diventa una sorta di “provincia staccata“ dell’Unione Europea, messa in “riserva” in attesa che si rimetta a posto. Comporterebbe l’uscita dall’Euro temporanea. Sarebbe uno smacco clamoroso per l’Unione Europea.


3) Si arriva al default. Si abbandona sempre l’Euro e si dà vita ad una ristrutturazione stile Uruguay: il debito viene rinegoziato coi creditori che si accontentano di un nominale più basso con scadenze più lunghe. Ma come ho già detto la settimana scorsa, parlando di questa ipotesi, ignoro il comportamento che subirebbero i possessori dei famosi CDS sulla Grecia. Tema molto complesso e non da sottovalutare.

Ma attenzione, torniamo al punto 1, quello che mi impongo come l’unico possibile ed attuabile (meno traumatico, gli altri ci riporterebbero ne baratro, do you remember a little thing called double dip?)
Bisogna fare chiarezza, perché la gente non sa esattamente cosa significa “sostegno esterno”.

Esposizione delle banche Europee vero la Grecia

Utilizzando un link de IlSole24Ore segnalato da lampo, rivediamo insieme l’esposizione delle banche europee verso la Grecia e verso i PIGS in generale.

Sulla Grecia è impressionante l’esposizione della Svizzera e ovviamente della Germania. Invece notate il Portogallo: per la Germania pesa come la Grecia. Mi sa che la signora Merkel avrà il suo bel da fare… E la Spagna? Beh, qui le cose si complicherebbero in modo drammatico.

Esiste un effetto contagio?

Ma andiamo al momento clou di questo post. Vorrei approfondire con voi un argomento di cui si parla ancora troppo poco ma che, per forza, sarà oggetto di grosse discussioni in futuro.

Esiste un rischio “effetto domino” per i paesi dell’area Euro, detto anche effetto contagio?
La risposta è assolutamente SI.

I motivo sono secondo me 3 (attenzione, sono mie ipotesi). Due di tipo speculativo ed uno di tipo drammaticamente economico e realistico.

1) Primo motivo speculativo: motivo geografico. Rimane normale che i paesi PIIGS subiscano speculazioni ribassiste. L’area è ormai arcinota come Club Med o come Europa di Serie B e quindi con la vicenda del declassamento dei bonds e il raggiungimento addirittura del livello di junk,ritengo abbastanza attendibile una pressione ribassista sui titioli dell’area.

2) Secondo motivo: i numeri macro economici di questi paesi non sono certo brillanti e quindi la loro debolezza non va a favore di una manifestazione di forza sul mercato dei governativi.

3) Terzo motivo: salvare la Grecia potrebbe generare uno scenario tanto assurdo quanto realistico. Occorrerà salvare chi ha salvato.

Chi salverà chi salva la Grecia?

Forse non tutti sanno che l’intervento dell’Unione Europea a favore della Grecia verrà effettuato tranite un sistema di prestiti bilaterali. Ma attenzione: non sarà la sola Germania a pagare. Saremo TUTTI noi cittadini dell’Unione Europea a pagare. E in che modo?
La somma che i paesi dovranno versare è proporzionale alla quota di partecipazione del capitale della Banca centrale Europea, alias BCE. Quindi tutti devono contribuire in modo direttamente proporzionale al loro peso economico.
Quali sono queste percentuali di partecipazione?

A) Germania = 18.93%
B) Francia = 14.22%
C) Italia = 12.49%
D) Spagna = 8.30%
E) Olanda = 3.98%
F) Belgio = 2.42%
G) Grecia = 1.96%
H) Portogallo = 1.75%

Avete capito dove voglio arrivare vero? Ci sono paesi, come appunto il Portogallo, che dovranno versare una quota per il salvataggio della Grecia. Idem per la Spagna. Idem ahimè per l’Italia. Ma non si parla di cifre da poco.
Prendiamo il Portogallo, il paese che secondo me è più a rischio in questa situazione: facendo i cosiddetti “conti della serva” dovrebbe sborsare una cifra pari a circa 800 milioni di Euro a favore della grecia, che tradotto per il piccolo stato della penisola iberica significa uno 0.5% del PIL.
Opperbacco. Ma per un paese già molto indebitato con un pericoloso rapporto defici / PIL potrebbe esssere un elemento molto pericoloso e preoccupante. Uno Stato già border line costretto a pagare una cifra pari allo 0.5% del PIL. E se non ho sbagliato i conti la Spagna dovrebbe impegnare ben 3.8 miliardi di Euro. E l’Italia? 5.6 miliardi.

Quindi gli aiuti genereranno sicuramente speculazioni con un rischio addirittura destabilizzante per la nostra Unione Europea.

E la nostra povera Italia?

In tutto questo can can l’italia rischia ovviamente di restare vittima anche dell’onda lunga della speculazione. Certo, il nostro ratio deficit/PIL è migliore di molti altri, però abbiamo la croce del debito pubblico che risulterebbe incrementato non di poco.

Questo è un monito al Ministro Tremonti e al Governo. Signori qui non si scherza. Sarà necessario un rigore fiscale deciso e chiaro, sarà necessario prendere concretamente coscienza dei rischi che ci sono e comportarsi di conseguenza.

Quindi mi aspetto, nei prossimi mesi, una certa volatilità anche sui titoli di Stato italiano, con un aumento sensibile dei CDS. E si genereranno (parere perdonale) delle ottime buy opportunity.

Conclusioni

Ora, cosa significa tutto questo? Che è assolutamente ovvio attendersi un effetto contagio. Chi salva la Grecia rischia di dover essere a sua volta salvato. E’ folle ma è così.
Forse adesso, anche i più ostici inizieranno a capire che forse, non era poi tutto oro quello che luccicava e che l’onda che si sta generando potrebbe trascinare via tante cose. E la risacca…beh.. ne parliamo la prossima volta…

STAY TUNED!

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