NASCE UNA NUOVA ERA?

Scritto il alle 11:23 da Danilo DT

Molti penseranno che questa ipotesi sia un po ‘ buttata lì, senza capo né coda. Ma in realtà… potrebbe nascondere una vera e propria novità nell’ambito dell’analisi intermarket. Una di quelle cose che potrebbero diventare veramente rivoluzionarie. Una situazione figlia ovviamente di un mercato in grande fase evolutiva, con nuovi equilibri, nuove potenze economiche e nuove valute alla ribalta.
E l’idea mi è nata facendo alcune valutazioni in particolare su due vecchie nostre conoscenze, il dollaro USA e il petrolio.


Punto primo: petrolio e backwardation

Tanto per cominciare, vado a riprendere un post scritto qualche giorno fa.
Per visualizzare il post citato cliccate qui.
In questo articolo parlavo di uno scenario che reputo molto interessante. Dalle ultime settimane, a causa del pericolo recessione e della politica monetaria USA, ci sia finalmente la rottura della correlazione tra il petrolio e il dollaro USA. Difatti dal grafico postato nel suddetto articolo sembra abbastanza evidente un tentativo di cambiamento di tendenza.  Fin qui nulla di sconvolgente.
Poi però, mi sono andato a vedere anche il grafico della curva forward del WTI, e qui ho iniziato a vedere le prime novità. Guardate voi stessi li grafico.
CURVA FORWARD PETROLIO 2008Come ho detto in passato, il petrolio tratta in “backwardation”, ovvero con i prezzi a pronti maggiori di quelli a termine. E questa cosa è sempre stata enormemente “particolare”: però se guardate il grafico appena postato, vedrete che le cose stanno cambiando. La curva si sta appiattendo e la classica configurazione in “backwardation” sta venendo meno. Assistiamo finalmente ad una normalizzazione della situazione, con target un più normale contango (con prezzi a pronti inferiori dei prezzi a termine)? Può darsi… E quindi, se così fosse, significherebbe una forte diminuzione della speculazione sull’oro nero anche a causa del vistoso rallentamento economico globale.

Punto secondo: dollaro decorrelato e…

Ma attenzione: se ricordate, la speculazione sul petrolio portava questa commodity ad avere una correlazione con il dollaro USA, il quale però si sta sganciando (sembra…) dal petrolio. Anche perché la situazione “logica” sarebbe la seguente.
Facciamo un rapido riepilogo:

Rallentamento economico = Diminuzione prezzo petrolio
Politica monetaria espansiva FED = Diminuzione Dollar Index

Come ben ricorderete, fino a poco tempo assistevamo ad un effetto “compensazione” tra i due, il che portava ad una apparente stabilizzazione dei corsi (e degli introiti per gli arabi). Ma oggi non è più così. Ecco perché l’OPEC difende le sue posizioni, minacciando anche tagli di produzione.
Ma veniamo al dunque. Come ben sapete, la FED ha generosamente tagliato i tassi. Siamo passati in pochi giorni dal 4.25% al 3%. Un ridimensionamento dei tassi senza pari. E quindi oggi siamo al 3%, un tasso che non è poi così alto… tanto da indurre gli hedge funds ad iniziare ad usare il dollaro USA per fare carry trade! E’ questo il nuovo fenomeno, che “umilia” la valuta americana, mettendola all’interno di una spirale speculativa nuova per una colonna dell’imporatnza del biglietto verde. E questo potrebbe comportare forte volatilità e speculazione. Morale: potrebbe significare un primo passo verso la fine del dollaro come valuta di riferimento, in quanto questo scenario fa perdere la solidità e affidabilità alla suddetta valuta, considerato come vero punto di riferimento globale monetario.
Come mai in passato non si era mai vista una situazione del genere? Semplice, stiamo assistendo a 2 politiche sui tassi d’interesse che sono divergenti e quindi aprono lo spazio a nuovi scenari.
Ovviamente, e tengo a precisarlo, il mio è un discorso volto a presentarvi questo nuovo fenomeno. Però non intendo decretare in questa sede la morte definitiva del dollaro, bensì un nuovo scenario che potrebbe, nel tempo, portare a far perdere al dollaro il ruolo di valuta di riferimento.
E visto che potremo avere nuovi tagli in ambito FED, molto probabilmente assisteremo a nuovi carry trade a scapito del dollaro USA.

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