MUTUI E CRISI: PAROLE MA POI?
E la crisi è ormai agli sgoccioli.
Molto spesso questa frase salta fuori sui giornali. Per carità, io sono nessuno e quindi non credo di poter dire chi ha torto e chi ha ragioen. E se poi ci penso bene, è normale che ci sia il ribassista e il rialzista, il positivo ed il negativo, il longhista e lo shortista.
E poi sul mercato ci sono anche ragioni commerciali. Il gestore del Fondo Azionario specializzato nell’high tech non mi verrà mai a dire: “Caro sottoscrittore, caro lettore di questo articolo, caro pubblico che mi ascolta, vendete le quote del mio fondo in quanto si prospetta un periodo nero”.
Mi sembra più che logico. E invece qualcuno crede ancora che nel mondo della finanza esista qualcosa di diverso rispetto alla “malafede” e alla convenienza. Purtroppo questo è un modo marcio, un mondo falso, un mondo dove il pesce grande divora il piccolo pesciolino che ha passato una vita a risparmiare quattro soldi.
Oggi è uscito un dato che di per se è molto preoccupante: il mutuo della maggior parte delle famiglie USA interessate ha ormai un valore maggiore dell’ipotetico prezzo di mercato della casa sottostante. Sapete cosa significa? Significa che mediamente le case USA hanno perso un quarto del loro valore, e che potrebbero scendere ancora. E che succede se alla fine il proprietario della casa sulle cui spalle grava un mutuo, decide di tornare in affitto e lasciare la casa alla banca? Il mercato immobiliare subirebbe un capitombolo storico.
La situazione è sempre più complessa. Le Banche Centrali si sono mosse nel tentativo di tappare la falla ma potrebbe non essere sufficiente.
E nel frattempo, come è ovvio che sia, crollano i dati sui nuovi cantieri aperti, ai minimi da 17 anni. E per peggiorare un po’ le cose, inflazione a maggio è pari a +1.4% e su base annua fa… ma …7.2% ? Apperò… non male…. Allora facevamo bene a pensare alla teoria del “guidatore ubriaco”. in tempi non sospetti (ottobre 2007).
Con questo scenario, come riuscire a non ammettere la realtà. Beh, inizia ad essere difficile… Già ci aveva provato il FMI che stimava perdite per i subprime pari a circa 1000 miliardi. Oggi John Paulson prevede perdite per 1.300 miliardi di dollari. Il che significa una sola cosa: siamo ad un terzo del cammino delle svalutazioni. Quindi la crisi è finita? Boh… Ognuno è libero di pensarla come vuole. Io resto coerente e fedele alla linea.
Tutto il resto, come diceva Mina, sono soltanto “Parole…parole…parole…”
STAY TUNED !