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L'anticipatore guastafeste: il rame

Scritto il alle 18:12 da Danilo DT

Penso che molti di voi, prima di scoprire questo blog, non avevano mai sentito parlare di “Analisi Intermarket”, o per lo meno, non sapevano cosa potesse significare realmente.
Spero di essere riuscito a trasmettervi, usando questo strumento multimediale che mi appassiona, l’importanza delle correlazioni tra i vari mercati (ecco spiegate le 4 frecce del logo…), ovvero l’azionario, il valutario, l’obbligazionario e le materie prime.
Forse una cosa non vi ho mai detto. Rispetto all’analisi che io definirei “classica “ delle relazioni intermarket, negli ultimi anni abbiamo avuto alcuni importanti cambiamenti. O, se preferite, il mercato ha subito delle importanti evoluzioni. Tra le tante cose che sono successe, ritengo che una degli eventi più importanti sia stata la nascita dell’€uro. Ma non voglio torturarvi con questi discorsi che probabilmente non vi interessano affatto.

Il rame: non anticipa ma conferma

Non vi parlerò questa volta né del petrolio, che dell’oro, bensì di un altro materiale che è importantissimo per il settore dell’elettronica e delle infrastrutture. Tra le tante commodities presenti sul mercato, il rame è sicuramente una delle più importanti. Difatti da sempre il rame è riconosciuto come un metallo “anticipatore” in quanto il suo rallentamento è un segnale di un rallentamento economico. Ma guardate il grafico sovrapposto del rame, assieme all’indice delle materie prime CRB e lo S&P 500.Grafico rame S&P 500 crb Come potete vedere questa volta il rame non è stato anticipatore, ma ha confermato la fase dei rallentamento che invece trovavamo con la discesa dell’equity. E sempre dal grafico, vedete invece che l’indice che sintetizza il paniere delle materie prime, il CRB, mantiene una certa forza. Il motivo? E’ grazie al super petrolio… Ma state certi che quando arriverà la correzione sull’oro nero, e prima o poi arriverà, anche l’indice CRB scenderà rapidamente…

E come la mettiamo con l’inflazione?

Secondo la teoria classica di Murphy, l’andamento delle materie prime ci permette di capire quali saranno le prospettive sul mercato dei tassi: in poche parole, esiste una correlazione diretta tra i due mercati (nel senso che con la salita dei prezzi delle materie prime, si verifica un aumento dell’inflazione influenzando, in modo consistente, il contesto economico).
Quindi, grazie a queste analisi, dovremmo avere un buon quadro sintetico delle dinamiche inflazionistiche e di conseguenza, ottenere anche una buona prospettiva del mercato dei tassi che tale processo inflattivo necessariamente tende a scontare. C’è un però. Avete notato tutti che le materie prime sono salite alle stelle, e invece…Bernanke si è permesso di tagliare i tassi negli USA. Quindi la mossa sembrerebbe quanto mai azzardata, visto quanto detto prima. Ed ecco il perché del post sul “Guidatore Ubriaco”, scritto un mesetto circa fa.
Un’altra considerazione: il dollaro debole all’inverosimile e la nascita dell’Euro, hanno portato a degli importanti cambiamenti. E oserei addirittura dire che nelle variabili macroeconomiche, e nell’analisi intermarket, l’€uro inizia ad acquistare il ruolo da protagonista. Quindi non ci vengano ancora a dire che vogliono un dollaro forte. Un dollaro debole fa solo comodo all’economia USA.

Conclusioni

Probabilmente queste righe, scritte in modo un po’ frettoloso, vi hanno creato un po’ di confusione. Il mio obbiettivo, era quello di farvi capire che lo scenario intermarket ha subito e sta subendo degli importanti cambiamenti, rispetto alla cosiddetta “Teoria Classica “ di Murphy. Sarà un mio compito cercare di analizzare e comprendere le nuove dinamiche, al fine di avere una più chiara ed efficace lettura del mercato. Molte delle nuove correlazioni sono state da me spiegate nei precedenti post. Vale però la pena citare due nuovi elementi: innanzitutto l’anomalo comportamento del rame, che addirittura scende velocemente di prezzo non anticipando il mercato azionario ma confermandone il trend. E poi, l’”anomala” politica monetaria di Bernanke, alla luce del mercato delle materie prime (il CRB continua ad essere molto forte e quindi la tensione inflativa teoricamente dovrebbe essere abbastanza sostenuta) . Vedremo col tempo chi avrà ragione. Resta il fatto che, se Bernanke ha fatto una mossa troppo aggressiva tagliando i tassi in un mercato dove invece l’inflazione tende a salire, allora la mia “Teoria del Guidatore Ubriaco” diventerà valida.

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